Unione Europea. Pane, Entropa e Satira
Secondo il sistema delle rotazioni questo semestre la Presidenza del Consiglio Europeo è spettata alla Repubblica Ceca, che ha pensato bene di salutare l’Europa commissionando un’opera d’arte, che portasse la firma di 27 artisti provenienti dai diversi paesi dell’UE.
La Presidenza ha scelto proprio l’artista David Černý, come coordinatore del progetto e mai scelta fu più azzeccata per destare scalpore. Quando l’installazione venne collocata sulla facciata del palazzo del Consiglio Europeo ci si è trovati di fronte ad una eccentrica Europa, dalla quale sono impietosamente emersi, nel bene e nel male, i connotati di ogni Paese membro: la Bulgaria, nota per la sua alta percentuale di popolazione turca e per essere stata parte dell’impero Ottomano, è stata rappresentata con una latrina alla “turca”, ossia un gabinetto con tanto di poggiapiedi.
Così il Belgio è una scatola di cioccolatini, la Romania un castello di Dracula, la Grecia è tutta un incendio, la Francia è una sagoma col cartello “Sciopero” e la Spagna è un deserto con una bomba conficcata nella sabbia, proprio nella regione basca. La Germania è stata rappresentata come un intreccio di autostrade che si risolvono a formare una grande svastica, la Danimarca è fatta di lego, i Paesi Bassi sono sommersi dall’acqua da cui emergono solo le sommità di alcuni minareti, il Lussemburgo è “for sale”, l’Italia è un campo da calcio a forma di stivale dove i giocatori sono tutti dei perfetti macho/latin lover e la Svezia è impacchettata in stile Ikea, mentre l’Inghilterra è stata omessa, date le sue preferenze poco filo-europee.
È stato un grande bluff, ma effettivamente anche una geniale trovata che ha sollevato un polverone esagerato, soprattutto da parte della Bulgaria che a quanto pare non ha gradito che l’emblema del suo paese si sia ridotto ad un wc. Černý si è giustificato dicendo di essersi ispirato alla satira “politically scorrect” sul tipo di Monty Python, sperando che l’Europa dimostrasse di saper ridere di sé, tuttavia ciò che ha creato ancor più sconcerto è stata la rivelazione dell’autore successiva alla presentazione dell’opera in cui esplicita che a realizzare l’opera non sono stati 27 autori internazionali (come prevedeva l’accordo iniziale), ma sia stata tutta opera sua più un paio di amici che hanno dato una mano, a causa di restrizioni economiche e mancanza di tempo. Penso tuttavia che nonostante la cattiva presentazione\inaugurazione della Repubblica Ceca, sia importante riflettere su ciò che è stato fatto: un ritratto delle disuguaglianze dell’Unione, sicuramente accentuata da forti toni satirici, su cui tuttavia è necessario riflettere.
Un’Europa senza un po’ di umorismo sarebbe un luogo davvero triste: " L’arte non deve avere limiti e paura di urtare la sensibilità, ha spiegato la deputata Karin Resetarits (...) Anche il Parlamento europeo dovrebbe diventare un centro d’arte contemporanea. Questo grande edificio ha bisogno di vita. Noi rappresentiamo l’istituzione più democratica al mondo, ma abbiamo il dovere di assicurarci che l’arte, anche quella più provocatoria, possa avere la possibilità di esprimersi". Entropa è un riflesso di ciò che succede in Europa, rappresenta una serie di stereotipi che tutti i paesi membri dell’Ue “devono” conoscere per riuscire a scardinare definitivamente.
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