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Una “montagna” di cemento!

In Italia è in atto un processo di cementificazione del territorio che non ha pari in Europa. Avete presente Mida? Lui era quel re che trasformava tutto quel che toccava in oro. Com’era contento! Era un avido, ma persino un avido ha fame. Immaginate che sorpresa quando anche il cibo toccato da Mida divenne d’oro. Mida morì di fame. In Italia nemmeno l’oro, in Italia tutto si trasforma in cemento e anche i terreni agricoli e il cibo per la maggior parte di noi diventano cemento (solo per qualcuno il cemento è oro!).

Anche il Piemonte non scherza. I dati sono facilmente reperibili su internet.

E nel Piemonte anche la Valsesia si dà da fare, in particolare la zona dei Comuni di Riva Valdobbia e Alagna.

Il progetto è da brividi: una colata di cemento, addirittura in una località ove c’era una miniera chiusa, ma non estinta! Insomma un quartiere residenziale su una miniera!

E per chi mai costruire? C’è incremento della popolazione? No, anzi.

I politici locali e regionali sono d'accordo con le colate di cemento, cioè non tutti, vedi l'interrogazione del consigliere del Movimento 5 Stelle (cit. dal comunicato stampa M5S con riferimento alla risposta della Giunta Regionale all’Interrogazione del Consigliere Davide Bono. Oggetto: Variante 2006 al PRGC di Riva Valdobbia; realizzazione di un ecomostro turistico-ricettivo di 31.000 mc in Località Miniere, non possiamo che prendere atto dello scarso impegno della Regione Piemonte contro il maximostro di Riva Valdobbia.)

I politici locali, i politici regionali affermano, infatti, che si tratta di favorire il turismo.

Io abito vicino a questi paesi e in estate sono salita spesso in Valle, il turismo era scarso a detta di tutti e coi miei occhi ho visto molti cartelli “in vendita” sulle case, anche le belle case Walser, tipiche della zona, che fanno della valle un museo diffuso, un museo a cielo aperto.

Allora prima che il Monte Rosa, che ci guarda, si indigni e tiri un masso sul nuovo megainsediamento, mi chiedo e chiedo soprattutto ai politici perché?

Non spreco parole sui costruttori: loro devono trasformare il paesaggio in oro, il cemento lo lasciano a noi.

Politici locali e regionali, leghisti al governo della mia Regione: costruire, cementificare perché?

Certo ci sono guadagni dagli oneri di urbanizzazione, ma basta a giustificare lo scempio del territorio? La terra è la vostra terra, la vostra madre, vendereste vostra madre? O la terreste cara e la affidereste ai vostri figli?

Non so, non mi capacito di tanta miopia. Ma sono un'ingenua, chissà quali interessi si muovono intorno a queste costruzioni.

Sono una sognatrice perché penso che nessun interesse valga quanto la difesa del futuro, della bellezza, della nostra madre Terra.

Troverete tutte le informazioni qui.

Ma non troverete la risposta alla mia domanda: perché cementificare? Perché cedere solo al denaro? Perché morire di cemento per colpa di pochi Re Mida?

Bisogna opporsi alla svendita delle Madri, alcuni di noi lo stanno già facendo aiutateli, diffondete queste notizie, parliamone, venite in Valsesia, nelle case antiche, belle e vuote! La miniera se la tengano i re Mida.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.18) 3 dicembre 2012 12:05

    Beh, visto che l’oro sparisce dai beni affettivi di moltissime famiglie (e va ai "compro-oro") allora forse lo si sostituisce con qualcos’altro di meno costoso ma ancora più però .."stabile".. smiley Ma lasciando da parte l’umorismo vorrei aggiungere che i Comuni guadagnano si qualche spicciolo. Però lo scandalo più grave è che spesso dalla variante al Piano regolatore che consente di urbanizzare una superficie che non lo era, poi la società che con grande intraprendenza ha cambiato le sorti del territorio, magari da lì a poco tempo chiude l’attività >>> ma il terrono e costruzioni se li rivende non più a prezzi agricoli e dal costruito ci realizza cifre prima inimmaginalibili

  • Di (---.---.---.42) 4 dicembre 2012 08:05

    Purtroppo la pratica è sempre più diffusa. Anche nel capoluogo sabaudo la situazione non è molto differente. le periferie (e la "cintura") di Torino è sempre più ... grigia. 
    Il consumo di suolo è sempre più ampio. 
    Non fosse estremamente triste si potrebbe pensare che tra poco questa fame di territorio terminerà per forza di cose. 
    Non ci sarà più spazio dove costruire e nel frattempo in molti si accorgeranno che le "mucche non mangiano cemento" 

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