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 Home page > Tribuna Libera > Una crisi sempre più buia e il Governo cosa fa?

Una crisi sempre più buia e il Governo cosa fa?

Nove mesi di governo che avrebbero dovuto cambiare il volto dell'Italia e stringi stringi ci si accorge che questo tempo trascorso invano ha distrutto l'economia reale a vantaggio di un euro che sta decretando la morte della società civile.

Sono aumentati i disoccupati, diminuiti i consumi, smantellati gli apparati produttivi. E come se non bastasse si sta picconando la Costituzione tramite decreti approvati in Parlamento ricorrendo alla fiducia come è successo con l'accorpamento di poche sfigate province. Un Governo di nominati e non di eletti misura ogni giorno lo stato di salute dell’Euro somministrando una cura che uccide per salvare quel malato terminale rappresentato dalla società civile. Niente diritti ma solo un unico dovere: pagare tasse su tasse senza che l'economia reale si rimetta in moto. D'altronde come credere alla favola che in fondo al tunnel la luce comincia a vedersi?

Non esiste un piano industriale, i maggior apparati produttivi stanno smantellando i loro capannoni buttando in mezzo a una strada centinaia di padri di famiglia mentre i giovani in cerca di prima occupazione faranno prima a vedersi i capelli bianchi in testa che lavorare. La parola magica in tutto questo tempo è stato Riforme, ma a che prezzo si stanno attuando? Basti vedere cosa è successo con quella sulle pensioni, cosa con la sanità per non parlare di scuola e università.

Di cosa stiamo allora parlando? Quanto ancora ci riempiranno di chiacchiere parlando solo di spread, mercati, borsa? Siamo sicuri che viviamo ancora nel paese Italia, o i confini sono diventati così flebili da dover ascoltare, prima di prendere una decisione valida, la Germania che ci chiede se abbiamo fatto i “compitini” che, se non svolgeremo come lei comanda, dovremo fare sotto la stretta sorveglianza della Merkel che inoltre controllerà personalmente i nostri bilanci?

Un Governo così abile che non riesce a fermare gli attacchi speculativi, né far sentire chiara e forte la sua voce difendendo gli interessi della società civile. E invece ci si accorge che pur di non deludere la gran dama tedesca si cominciano ad allestire banchetti alla “vu cumpra'” per vendere i gioeilli di famiglia a quattro soldi disfandosi di un patrimonio che in altri tempi ha costituito la fortuna dell'Italia. Una massa di parolai sta svendendo le nostre vite, dopo aver preso a calci la speranza e creato un mondo dove il buio è totale e la finanza progredisce e ingrassa.

Sarebbe questo il modello di società civile? Nuovi schiavi crescono e la vita vale meno di un centesimo bucato.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.29) 6 agosto 2012 19:40

    Insabbiati >

    La somma degli interessi sul Debito e della prevista quota di abbattimento (fiscal compact) fa circa 130 miliardi all’anno da “racimolare”. Come? Non è dato sapere.

    Dopo ben 9 mesi di ricette “tecniche” anticrisi il dilemma è un altro.
    Riusciremo a “farcela da soli” oppure toccherà ricorrere allo scudo anti-spread ed al fondo salva-stati?
    Quando il Debito continua a crescere ed il Pil a calare, se la disoccupazione “reale” arriva al 13%, è patetico prendersela, di volta in volta, con la Germania, l’Europa e la “perfida” speculazione finanziaria.
    Più sensato è ammettere che i mercati tardano a capire i risultati “raggiunti” mentre hanno buone ragioni per essere “scettici” sulla nostra capacità di uscire dal tunnel.

    Siamo come una nave “insabbiata” in mezzo ai flutti.
    A Monti torna bene ogni “rimedio” purchè lo spread non arrivi ai 550 punti di Berlusconiana memoria. Fino a gennaio, tiene a precisare.
    I partiti dell’ABC cercano di “tirare avanti” fino al 2013 sperando così di “agganciare” un qualche barlume di ripresa.

    Per uscire dalle secche non servono alchimie “contabili” e teoremi “artefatti”.
    Governare non è performance da teatrino di Pantomima e Rimpiattino

    • Di (---.---.---.227) 7 agosto 2012 10:35

      Quando gli "economisti", che in questo caso sono anche "professori", non riescono a far nulla, ma proprio nulla, per portarci fuori dalle acque morte in cui navighiamo, direi che è piuttosto comico parlare di risultati che i mercati tardano a vedere. Non hanno mica tanta immaginazione i mercati. Nemmeno il Governo tecnico ne ha poi tanta, viste le misure alla re Giovanni Senza Terra adottate, che hanno semplicemente spremuto fino all’ultima goccia di sangue i sudditi italiani, privati cittadini e imprese, senza assicurare il benchè minimo margine di crescita economica. Economia è una bella parola, in Italia, mentre altrove in Europa è un’idea vincente che ha portato la Germania là dove si trova ora, sola e incontrastata, a tuonare contro gli euroscettici ogni qual volta il più tenue sussulto di orgoglio nazionale si levi alto nel cielo di Stati sempre meno liberi e sempre più poveri. Per cosa poi? Per un’unione monetaria che ci ha regalato solo miseria.

  • Di (---.---.---.248) 7 agosto 2012 10:58

    ( IL Cannibalismo degli Stati Europei )

    Le banche con giochi speculativi Sbagliati hanno innescato 
    La recessione .

    Là BCE con i prestiti alle Banche ? alimenta il fuoco distruttivo
    è come dare soldi ad un giocatore malato correrebbe subito ha giocarseli
    sperando di rivincere i soldi persi .

    Ed è quello che sta succedendo ogni volta che là BCE foraggia le Banche 
    dei Paesi Comunitari in difficoltà lo spraid sale annullando i sacrifici
    dei Paesi Più deboli a questo punto viene spontaneo chiedersi 
    perché aiutare chi ha prodotto la crisi ? 

    io applicherei quel detto popolare 
    che recita cosi chi rompe paga e i cocci sono suoi.

    i Governi dovrebbero aiutare le imprese
    aiutando l’Imprese si produce lavoro riattivando l’economia 

    in automatico anche le Banche si ricaricherebbero.

    Ma hai nostri giorni viene fatto tutto il contrario l’unica cosa concreta ? 

    Il malaffare dilagante perpetrato da speculatori - Banche – 
    e da chi ricopre cariche istituzionali 
    con danni incalcolabili per il Popolo. VITTORIO

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