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 Home page > Tribuna Libera > Un anno nero per Renzi e il governo dei padroni

Un anno nero per Renzi e il governo dei padroni

E’ passato un anno da quando la Corte Costituzionale ha messo al bando la legge elettorale da cui nasce il Parlamento in entrambi i punti sottoposti alla verifica di costituzionalità: premio di maggioranza e assenza delle preferenze. Da più di anno Palazzo Madama e Montecitorio ignorano la sentenza e tutto è ancora com’era. Sperare del bene o temere peggioramenti solo perché, voltando pagina al calendario, un numero cambia e ci dice che un anno è passato, è un’innocente finzione che alimenta pericolose illusioni.

Quando per noi non decidono il caso, gli accidenti maligni e le insperate fortune, il futuro è in mano al presente e figlio del passato. Il calendario non c’entra. Potremo farci tutti gli auguri che vogliamo, sognare a occhi aperti tempi migliori e cambiamenti radicali, nulla cambierà se non diremo pubblicamente e a chiare lettere quello che sta accadendo e non ci sforzeremo di cambiare le cose. E’ sotto gli occhi di tutti e siamo in milioni a sentirlo sulla nostra pelle: stiamo subendo passivamente una violenza inaudita. Un Parlamento nato da una legge incostituzionale tiene in piedi a colpi di fiducia un governo automaticamente illegale, che sta cambiando le regole del gioco. E’ come se una banda di ladri, colta sul fatto, invece di finire in tribunale, si arrogasse il diritto di cancellare il furto dal codice penale.

In questo clima di violenza ci avviamo al 2015. La «legalità» formale, di cui si riempiono la bocca gli uomini che ne calpestano la sostanza, è l’arma con cui i ceti padronali schiacciano i lavoratori. Non sarà voltando pagina a un calendario che cancelleremo lo sfruttamento feroce dell’uomo sull’uomo, i processi e la galera per i dissidenti, i morti sul lavoro, le scandalose sentenze che assolvono i padroni, le manipolazioni dell’opinione pubblica e la facoltà concessa agli imprenditori di licenziare impunemente chiunque si opponga a questo disegno criminale o provi a difendersi dallo sfruttamento. La via elettorale è sbarrata da un governo illegittimo. votare non cambierebbe più nulla e l’opposizione sociale è in scacco, colpita pesantemente in piazza dalle forze dell’ordine e dal codice Rocco.

Che fare?

Auguriamoci tutto il bene possibile, ma diciamoci chiaro che il solo bene in cui sperare è quello che conquisteremo difendendoci dal male che ci stanno facendo. Diciamoci pure che non staremo mai bene, finché non starà male chi male ci fa.

Augurarsi un buon anno, quindi, per chi subisce i colpi del governo illegittimo dei padroni, può voler dire solo giurare che l’anno nuovo sarà nero per Renzi e la sua banda. Vuol dire far sì che nel 2015 ogni piazza diventi una trincea della giustizia sociale.

Foto: Palazzo Chigi/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.250) 31 dicembre 2014 15:49

    Grazie sig. Aragno,

    c’è troppa gente che continua a fare discorsi politici "normali", come se la situazione in Italia fosse normale. E’ invece un abominio, dove la Costituzione viene schiaffeggiata continuamente e dove patti segreti scandiscono passaggi del Parlamento. Per fortuna qualcuno, come lei, leva una voce. Speriamo in un nuovo presidente della repubblica di stampo diverso - le possibilità sono poche ma chissà... la speranza è l’ultima a morire.

    Cordiali saluti,

    Gottardo

  • Di (---.---.---.161) 31 dicembre 2014 19:37

    Vaticini >


    A gennaio 2014 “illuminati” della politica lanciano e “impongono” il tanto atteso risolutore della crisi.

    M. RENZI proclama la sua “chiave di volta” che magnifica con le 32 slide del 12 marzo.

    Così la percentuale di consensi arriva al “tripudio” del 40,8% alle Europee.


    Poi i 100 giorni si allungano fino a 1000. Il suo cambio di marcia da “maratoneta” diventa il passo dopo passo di chi avanza 1 centimetro alla volta.



    Siamo a fine anno.

    Il PIL è sceso di un altro -0,4%. Per contro il Debito è cresciuto del 2,8% e la disoccupazione segna il 13,2%. Per il 2015 si spera in un PIL da +0,5%.

    Intanto Renzi continua a scommettere su “margini” di flessibilità tutti da quantificare e spuntare.


    Nulla è perduto.

    Se, dopo l’avviata espansione USA, anche Germania e Francia riprenderanno a crescere a “ritmi” sostenuti allora avremo una reale occasione di superare la crisi.

    Ci basterà rinverdire la tecnica (più volte già adottata in passato) di “agganciare” la ripresa altrui.


    Ben che vada si tratta comunque di aspettare (e resistere) un altro semestre.

    Questo ha poco, o nulla, a che fare con i mirabolanti effetti delle “epocali” riforme sinora sbandierate.

    Ergo. Forse è Tutta colpa di Carosello se in politica piovono slogan e spot …

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