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Trieste e #greenpass: un caso nazionale, dove la via del compromesso all’italiana ha fallito

Da settimane a Trieste cittadini, lavoratori, manifestano per le strade la contrarietà al greenpass, strumento problematico che determina dei costi sociali importanti e tanti di costoro protestano anche contro il vaccino. 

Non andrebbero mescolate le due questioni, ma vero è che chi è costretto a tamponarsi per avere la carta verde è non vaccinato, perché rifiuta il vaccino. Parliamo di circa 4/5 milioni di lavoratori. Una enormità. A Trieste erano decenni che non si vedevano manifestazioni così imponenti, numericamente importanti per una città di solo 200 mila abitanti. Il cortocircuito è vicino, e la sensazione che si sta maturando è che il compromesso all'italiana, soprattutto a Trieste, non sarà più possibile. Va fatta una riflessione sullo stato della pandemia. Ciò è imprescindibile. Ottobre è un mese fondamentale per capire se stiamo uscendo da questo incubo. L'ultima volta che abbiamo raggiunto quota 100 mila contagi in Italia è stato ad aprile, mentre la prima volta che si è raggiunta questa quota è stato il 19 ottobre 2020. E lo stesso discorso vale per le vittime. Tolto il picco raggiunto nella fase iniziale della pandemia, ben 5339 morti a marzo 2020, vi è stato poi un costante calo, per iniziare la curva a risalire in modo importante ad ottobre ed arrivare al massimo raggiunto dopo il picco di marzo, con 5102 vittime . Questo è un periodo delicato. La campagna vaccinale in Italia procede non in modo deciso, e in regioni come il FVG sembra procedere con il freno a mano. I proclami trovano il tempo che trovano, i bla, bla, bla, direbbe Greta, non risolvono il problema. Siamo al sedicesimo posto in Italia per numero di vaccinati in rapporto alla popolazione. Questa è la realtà in una regione di poco più 1milione di abitanti ed in una zona di confine delicata. E in tutto ciò crescono, invece, le manifestazioni no vax e non greenpass. I vaccini sono fondamentali per uscire da questo incubo. Giusto per ricordarlo in Italia abbiamo ad oggi oltre 131 mila vittime uccise dal virus. Come se città come Salerno o Ferrara fossero state spazzate via. Se il sistema ti dà la possibilità di scegliere, il cittadino sceglierà. Il problema è a monte. Il greenpass è un compromesso che sta producendo un cortocircuito clamoroso e forse anche prevedibile. Bisogna riflettere sul perché Trieste sia diventata, suo malgrado, un caso nazionale. Nulla nasce dal caso. O si può non essere vaccinati, allora il greenpass è uno strumento che va superato, o si deve essere vaccinati senza se e ma, con conseguente introduzione dell'obbligo vaccinale, la via di mezzo non sembra essere più sostenibile.

mb

Foto Wikimedia

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