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Tre domande a... Michele Cucuzza, quando la tv vede il futuro nella rete

Lo abbiamo incontrato a Roma, al Centro Congressi della Facoltà di Scienze della Comunicazione de La Sapienza, dove il giornalista di Raiuno ha presentato il suo libro "FUORI DALLA RETE. DIARIO ON-LINE". Michele Cucuzza ha scoperto nel web un valido mezzo di comunicazione e un utile strumento per condividere esperienze, segnalazioni, realtà grandi e piccole legate anche all’attualità. Una conferenza che si è trasformata in un curioso dibattito sui nuovi media, grazie anche alla presenza di insegnanti ed esperti di comunicazione, autori televisivi e volti noti!

Anche Michele Cucuzza ha fatto outing mediatico facendosi attirare dai nuovi media. Lui che dei media tradizionali e dell’informazione televisiva ne è parte attiva, prima mezzobusto al TG2, poi con Sabina Guzzanti a fare parodia di se stesso e del giornalista televisivo sempre seduto, tant’è che - forse dovuto anche a questo, ci piace pensarlo – adesso i giornalisti del tg2 leggono in piedi le notizie, successivamente rivoltosi al puro intrattenimento de La Vita in Diretta e all’infotainment di UnoMattina. Adesso però il giornalista siciliano ha scoperto i nuovi media e con il suo blog gli si è aperto un mondo fatto di segnalazioni, interazione viva e attiva con chi gli racconta la sua storia, grandi e piccole realtà, messaggi e comenti legati alla più fervida realtà (come quella di Lorenza Fruci, la giovane precaria che ha raccontato per un anno intero le sue vicende sul sito di Cucuzza). Storie talmente vive e reali che hanno motivato il giornalista a trasferirle su carta per condividerle attraverso il libro “FUORI DALLA RETE. DIARIO ON-LINE". Il sito che è papà del libro (raccolta di storie reali non televisive) si chiama www.michelecucuzza.it. A raccontare il sito e il libro, al Centro Congressi della facoltà di Scienze della Comunicazione, c’erano anche esperti, professori, autori e personaggi televisivi, tra i quali Michele Mirabella, i professori Mihaela Gavrila, Gianni Ciofalo, Arnaldo Colasanti, gli autori tv Guido Barlozzetti, Pietro Raschillà, l’autrice del romanzo ispirato a Facebook ed intitolato “LoveBook” (parte degli intervenuti li potete vedere nella foto). Terminata l’interessante conferenza anche AgoraVox ha voluto dire la sua ponendo al giornalista alcune domande.

Salve Cucuzza, ci concede un’intervista per Agora Vox?

Sicuro, con vero piacere.

La conferenza di oggi ha trattato il tema di un settore in pieno sviluppo, quello dei blog e della rete. Sul suo libro ha voluto raccogliere storie, tratte per l’appunto dalle segnalazioni dei lettori sul suo blog, che meritavano di essere impresse su carta. E proprio a lei, che lavora tra tv e web, vogliamo porre una domanda legata al rapporto tra nuovi media e media tradizionali! C’è dell’astio tra i due settori o possono convivere?

Si, possono convivere, si possono anche integrare. La mia risposta è assolutamente positiva.

Però la complementarità tra media tradizionali e nuovi media continua ad essere difficile. Legga solo alcune dichiarazioni di alcuni operatori rappresentativi di stampa e tv nei confronti del web che abbiamo raccolto. Il direttore del tg1 Gianni Riotta dichiara: “la verità non funziona più su internet, quello è il posto dove viene deformata dallo specchio astuto degli specialisti della propaganda”. Filippo Facci, giornalista de Il Giornale e opinionista a Mattino5 (la testata di Videonews diretta da Claudio Brachino), dichiara: “Il popolo di Internet è il peggio dell’Italia!”. Addirittura Eugenio Scalfari, fondatore de La Repubblica, paragona la rete che si mobilita ai fasci di combattimento. Quindi sembra che ci sia una sorta di paura, di sfida da parte dei media tradizionali verso i nuovi media che nascono su Internet come il citizen journalism (del quale AgoraVox ne è rappresentante) e i blog come il suo.

Beh…io penso invece che bisogna mantenere sempre un atteggiamento critico nei confronti di tutti i mezzi di comunicazione. Come si scopre magari che dentro Internet a volte ci dicono delle stupidaggini o ci sono delle persone disprezzabili come quelle che esaltano la mafia o la violenza sessuale - accaduto su facebook che prontamente però ha provveduto a cancellare – anche sulla carta stampata e sulla televisione non tutto va preso come oro colato.

Quindi consiglia più attenzione da parte del lettore e dello spettatore?

Penso che vada rafforzato il senso critico o, meglio, va costruito un apparato critico. Non si può “bere” tutto ciò che viene dai media, ma questo non ci deve impedire la ricerca della conoscenza, degli altri, dell’esperienza dell’avventura umana, dell’informazione, dell’evoluzione. Per fare ciò tutti gli strumenti sono utili e i media possono rappresentarne strumento fondamentale in particolar modo il web.

NELLA FOTO: Michele Mirabella (volto di Raitre) interviene durante la conferenza.

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