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"The Company You Keep", atto dovuto di Robert Redford

Bob "il rosso" torna ancora - dal 20 dicembre nelle sale italiane - con la sua impareggiata maestria di attore, con il suo talento ed il suo fascino, con il suo impegno civico. Le sue immagini più belle ce lo ritraggono nei panni di Davide contro Golia: il giovane intellettuale arruolato dalla CIA che scopre i giochi di potere dei servizi deviati per conto delle multinazionali e lotta contro per la libertà di pensiero e di stampa, riuscendo ad aggirarli; l'anziano dirigente - sempre della CIA - che a poche settimane dal pensionamento, mette in gioco tutto per salvare un collega più giovane che aveva arruolato nell'agenzia a suo tempo in Medio Oriente, e lo salva mettendo in scacco l'agenzia stessa.

Quello di Redford è il volto del cittadino in lotta per l'affermazione della propria indipendenza e della propria libertà. È così anche per il tranquillo avvocato di provincia di "The Company You Keep" che sotto la cenere conserva ancora molti tizzoni ben accesi dell' ex militante di Weather Underground in lotta per i diritti civili e contro la guerra in Vietnam all'insegna dei versi di Bob Dylan: "You don't need to be a weatherman to know which way the wind blows". Con lui è impegnato nella lotta un cast d'eccezione: Julie Christie, militante forte ed impegnata, che si lancia contro banche e multinazionali in un comizio "à la force de l'age", Susan Sarandon arrestata mentre fa benzina ma che non si rinnega, e, per il veterano indomito, un "duro" di Hollywood: Nick Nolte.

Una militanza per la cui vita futura potrebbe valere quella leggenda di cui parla un importante filosofo italiano - dal discusso passato anch'egli - Antonio Negri, nell'ultima pagina del suo best seller internazionale "Impero" -: "C'è un'antica leggenda che potrebbe illuminare la vita futura della militanza: la leggenda di San Francesco di Assisi. Vediamo quale fu la sua impresa. Per denunciare la povertà della moltitudine, ne adottò la condizione comune e vi scoprì la potenza ontologica di una nuova società. Il militante fa lo stesso nel momento in cui identifica nella condizione comune della moltitudine la sua enorme ricchezza. In opposizione al capitalismo nascente, Francesco rifiutava qualsiasi disciplina strumentale, e alla mortificazione della carne (nella povertà e nell'ordine costituito) egli contrapponeva una vita gioiosa che comprendeva tutte le creature e tutta la natura: gli animali, sorella luna, fratello sole, gl'uccelli dei campi, gli uomini sfruttati ed i poveri, tutti insieme contro la volontà di potere e la corruzione. Nella postmodernità ci troviamo ancora nella situazione di Francesco a contrapporre la gioia di essere alla miseria del potere".

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