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Tg1: operazione terrore

Tg1: operazione terrore

A inaugurare un logo e uno studio tutti nuovi non è bastato il nuovo, fragoroso Minzo-editoriale, quello “dell’orgoglio nazionale, che manca a troppi, nel nostro Paese” (qui e sotto il video), quello degli straordinari dati economici (ma non doveva varare un bancone nuovo?). No, a battezzare il “nuovo corso” ci pensa uno scostamento della linea verso il fronte del terrore. Spontaneo o indotto, nel giorno del ddl Intercettazioni, non è dato sapere.

Nell’edizione delle 20 del 10 giugno, quella del restyling, appunto, un servizio ci spiega che in Italia lo scorso anno sono intercettate “130mila persone” (sottopancia esplicito, con tutti gli zeri possibile), “una ogni 461 abitanti”, “persino il Papa e il segretario di Stato americano”.

Ebbene, stupore: balla. Balla gigantesca: a esser state intercettate sono state 130mila utenze, non persone fisiche, considerato che chiunque può arrivare ad avere – e la cosa si fa più facile per criminalicolletti bianchi – fino a 10 schede telefoniche. E che, spiega Ingroia, “in realtà le persone intercettate non sono più di 20.000 ogni anno, molto meno del 1% della popolazione”. 461, per altro, è il risultato del rapporto della popolazione totale italiana (circa 60 milioni, quindi anche bambini e sordomuti, per dire) su, appunto, 130 mila.

Al Tg1, però, la differenza utenza-persona fisica pare non interessare: meglio terrorizzare gli spettatori nel giorno giusto, prima che s’accorgano che al Senato è appena passata una delle leggi più disgustose mai concepite da un governo Berlusconi qualsiasi.

U‘

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