Tg1 Follia! "Ecco come vivono gli intercettatori"

Farli apparire come dei Guardoni.
Come dei Criminali.
Come dei Malati.
Come dei Pazzi.

Da lunedì sul bavaglio si cambia marcia e ci si deve dare da fare. Il Tg1 ha appena intervistato due "intercettatori" delle forze dell’ordine. Passamontagna per non renderli riconoscibili, la voce distorta come si fa con pedofili o pentiti di mafia. Le domande giuste, per rimarcarne l’anomalia professionale. L’intervistatrice ha un ghigno stampato in faccia, l’obiettivo è calcare sulla stranezza di questi personaggi: "ma come vivono gli intercettatori, quelli che ascoltano le vite degli altri?", "da quanto tempo fa l’intercettatore, da quanto ascolta le vite degli altri?", "più o meno per quante ore al giorno?", "non le è mai capitato di sentirsi in imbarazzo? ... non so, se le capita una scena di sesso ...", "cosa prova quando qualcuno la insulta o la saluta perchè sa di essere intercettato?", "sono aspetti privati che poi la fanno riflettere sulla sua vita o no?", e roba del genere.

L’atmosfera trasuda squallore, quelle voci metalliche, si parla anche di mogli, amanti, situazioni strane, d’altronde sono "quelli che ascoltano le Vite degli Altri", immagine cinematografica efficace, ripetuta ossessivamente e ripresa dalle menzogne di Ostellino della sera prima, sempre al Tg1. Le risposte un po’ incerte degli intervistati completano il quadro, genuflessione in direzione Arcore avvenuta, Minzolini non poteva fare di meglio. Nemmeno un accenno - non se la meritano i milioni di telespettatori che guardano l’edizione più importante del telegiornale più importante - sul fondamentale ruolo ricoperto da questi professionisti, qui come ovunque in Occidente. Per la sicurezza di noi tutti, ovviamente, per garantire alla giustizia la peggior putrescenza criminale, ed istituzionale, certo, che forse è proprio questa la loro colpa.