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Stop agli sgomberi dei Rom a Roma. Il video appello di Erri De Luca

Al via la raccolta di firme promossa dall'Associazione 21 Luglio per la sospensione degli sgomberi forzati a Roma. Hanno già aderito intellettuali ed artisti.

Ieri sera al Teatro Valle Occupato, l'Associazione 21 luglio ha lanciato la campagna “Il diritto all'alloggio non si sgombera”, in occasione dell'evento di commemorazione dello sterminio dei rom, il Porrajmos.

L'appello promuove una mobilitazione della società civile italiana contro le azioni che il Comune di Roma sta pianificando da tempo contro le comunità rom e sinte, violando i più elementari diritti umani e incurante delle raccomandazioni europee,.

Alla raccolta firme hanno già aderito Erri De Luca, Moni Ovadia, Susanna Tamaro, Assalti Frontali, Guido Parisi (fisico, premio Boltzmann) e Alex Zanotelli.

Ecco l'appello dello scrittore Erri De Luca

Malgrado le lettere e gli appelli negli ultimi due anni e mezzo sono stati circa 420 gli sgomberi attuati nella città di Roma, con una impressionante media di uno sgombero ogni 2 giorni. Sgomberi con costi sociali altissimi (circa 6,5 milioni di euro), e che hanno comportato violazioni sistematiche dei diritti umani senza portare ad alcun risultato concreto.

Nei giorni scorsi, dopo il freddo, il Comune di Roma ha ripreso il piano degli sgomberi che ha coinvolto le comunità rom e sinte della capitale. Si tratta della prima importante azione successiva alla sentenza del Consiglio di Stato che aveva dichiarato la «illegittimità» dello stato di emergenza riferito alla presenza degli «insediamenti di comunità nomadi».

Venerdì 24 febbraio le forze di polizia hanno sgombertao un insediamento informale in zona Laurentina – Acqua Acetosa Ostiense, distruggendo alcune abitazioni di famiglie rom in zona Tor Sapienza. Lunedi 27 febbraio sono state abbattute una dozzina di baracche vicino all'insediamento di via del Baiardo e circa 60 persone, tra cui donne e bambini, sono state allontanate. Lo sgombero in via del Baiardo è proseguito anche il giorno successivo.

Negli ultimi due anni Roma è stata caratterizzata da una politica di sgomberi e trasferimenti forzati che ha direttamente coinvolto le comunità rom e sinte della capitale.

Il primo sgombero previsto dal Piano Nomadi della attuale amministrazione è stato quello del Casilino 700: l'insediamento è stato sgomberato la mattina del 11 novembre 2009. Amnesty International ha diramato un appello mondiale relativo allo sgombero forzato del Casilino 700 formulando una dura critica:

«L'Italia è stata fortemente criticata da parte degli organismi europei ed internazionali che si occupano di diritti umani, tra cui la Commissione europea sui diritti sociali, secondo la quale l'Italia ha agito in violazione della Carta sociale europea. L'Italia non ha attuato le raccomandazioni ricevute e ha proseguito, in alcuni casi esacerbando la situazione, a sgomberare le comunità rom».

Due mesi dopo le autorità romane hanno concluso lo sgombero del campo Casilino 900: più di 600 persone sono state trasferite in campi lontani dalla città. Le più importanti associazioni che si occupano di diritti umani e diritti dell'infanzia hanno denunciato le gravi violazioni riscontrate nelle diverse fasi di trasferimento e la necessità di interrompere le pratiche degli sgomberi.

A questi primi interventi di sgombero è seguita una escalation di sgomberi forzati durante i quali le organizzazioni nazionali e internazionali hanno evidenziato una eccessiva presenza numerica di agenti di polizia e casi verificati di abusi verbali e fisici nei confronti dei rom. Le abitazioni e i beni personali dei rom sono stati arbitrariamente distrutti sotto gli occhi di tutti, compresi i minori, i quali sono stati spesso costretti a interrompere la frequenza scolastica.

In una lettera del 16 marzo 2011 rivolta alle autorità l'Associazione 21 luglio ha ritenuto che gli sgomberi che hanno coinvolto a Roma le comunità rom e sinte siano da ritenersi illegali poiché hanno violato quanto sancito dalle convenzioni internazionali. Negli sgomberi condotti nel Comune di Roma sono stati sistematicamente violati i diritti dei minori all'abitazione, all'integralità personale, alla salute, all'istruzione, nonché il divieto alla discriminazione sancito dalla Convenzione Internazionale di New York sui Diritti dell'Infanzia.

 

È possibile seguire la campagna, le testimonianze di persone sgomberate e dei firmatari sul sito dell'associazione (www.21luglio.com), sulla pagina facebook dell'appello “Il diritto all'alloggio non si sgombera” e su twitter @StopSgomberi.

Ecco lo spot della campagna: 

 

Leggi anche: Rom, tra apartheid e sperpero di milioni: diffidato il ministero degli interni

Esclusivo: cinquemila rom schedati su base etnica a Roma. Come nel fascismo

 

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.94) 5 marzo 2012 16:18

    Bella roba censurare un messaggio che sebbene estremistico, esprime un punto di vista comunque. Bella prova di democrazia e tolleranza.

  • Di Davide Falcioni (---.---.---.123) 5 marzo 2012 16:39
    Davide Falcioni

    Il commento è stato censurato perché era un concentrato di insulti e contenuti razzisti. 

  • Di (---.---.---.82) 10 marzo 2012 18:37

    Non credo che possa esistere la pace senza passare per una rivoluzione umana che comincia( e lo dico perché lo sperimento tutti i giorni sulla mia pelle) da noi stessi. Spesso è più semplice allontanare chi non la pensa come noi, chi ha forme di vita diverse, ma la diversità è anche la grande fonte della conoscenza.Non credo sia ingenuo dire che se il pollice fosse uguale alle altre dita nella nostra mano saremmo impediti a compiere tutta una serie di azioni. La società ha un ritmo sempre più incalzante che spesso non permette un dibattito civile, ma favorisce schieramenti in cui le cose non sembrano riconoscere le infinite sfumature esistenti tra il bianco e il nero. Quando si parla di razze e si definiscono le persone in base all’appartenenza etnica si cade sempre in questa trappola che non fa che creare ulteriori sofferenze. 

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