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Spiazza Affari

Le borse di tutto il mondo si trovano nella classica situazione che gli analisti finanziari chiamano in gergo tecnico “mare di merda”. Ecco un’analisidi quello che succede in 6 Paesi scelti accuratamente a caso.

Stati Uniti. lI debito pubblico stazionava da tempo sulle 68 cifre e, per evitare il default, Democratici e Repubblicani hanno deciso di portalo a 69, numero che nella smorfia newyorkese indica notoriamente il “disoccupato”. Standard & Poor’s, da sempre indicata come l’agenzia di rating più superstiziosa, ha perciò deciso di togliere una A alla nazione a stelle e strisce; non meravigliatevi quindi se tra un po’ la sentirete chiamare ‘Merica.

Spagna. Anche in Spagna la situazione non è delle migliori. A causa della crisi finanziaria, del tasso di disoccupazione che sfiora il 20% e dell’inaspettata mancanza di sangria, Zapatero ha indetto per novembre le elezioni anticipate. Il premier calzolaio ha poi dichiarato che non ripresenterà la sua candidatura, cosa che rende ancora più estemporaneo quel filmaccio della Guzzanti. Nonostante ciò, il paese iberico è nel mirino degli speculatori finanziari, soprattutto di quelli che ricordano di aver mangiato male al ristorante “El Moro” di Madrid.
 
Cina
La Cina è il principale creditore degli Stati Uniti e, per questo motivo, anch’essa risente molto della crisi americana. Pechino guarda con preoccupazione l’evolversi della situazione e, secondo fonti locali non ancora imbavagliate, i membri dell’esecutivo starebbero stemperando la tensione torturando gli attivisti per i diritti dell’antilope tibetana.
 
Italia
Il pareggio di bilancio, inizialmente previsto per il 2014, è stato anticipato a dopodomani, causando code interminabili nelle farmacie e negli esercizi commerciali che vendono lubrificanti. Il provvedimento si è reso obbligatorio a causa degli speculatori -molti dei quali sicuramente italiani- che stanno accanendosi oltremodo contro il nostro Paese. Berlusconi dice che c’è da stare tranquilli, ma ormai gli italiani hanno imparato a riconoscere da 10 Km tutte le sfumature cromatiche della merda. Il nesso di causa effetto tra le rassicurazioni del Cavaliere e il crollo di Piazza Affari è tuttora all’esame di equipe di matematici, statistici e barzellettieri d’osteria.
 
Germania 
Attualmente la Germania rappresenta la nazione dall’economia più solida e, nonostante mostri una certa apprensione per le sorti dell’Europa, le priorità dell’agenda di governo riguardano esclusivamente le scorte di birra scura per il prossimo Oktoberfest. Nel caso sopraggiungano problemi, però, l’esecutivo valuterà con cura l’ipotesi di invadere la Polonia.
 
Groenlandia
Gli analisti finanziari non hanno dubbi: fa un freddo becco.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.169) 12 agosto 2011 20:44

    La situazione che descrivete con ironia si avvicina di molto a quella reale.In effetti tutti(Governanti,Economisti,Sindacati,Governatori di Banche Centrali,Industriali ecc..eccc.) sanno,o dovrebbero sapere,se hanno frequentato qualche corso di economia(anche serale) che tutto ciò che ruota intorno alla Finanza dovrebbe essere supportato da un’ adeguata parte Economica,cioè dalla produzione.Purtroppo si sfornano quintali di mezzi finanziari(compreso il Debito Pubblico) per far arricchire i fannulloni dell’Economia e della Politica(intesa in senso ampio),cioè gli SPECULATORI a qualsiasi titolo.Singoli,Aziende,Banche ed altri non ben individuati.La conseguenza e che poi si cercano denari,che altri hanno incassato,sventrando tutto ciò che è possibile dal cittadino lavoratore-consumatore.Quello che è più da tragedia greca è che nessuno sembra sapere che il lavoratore-consumatore è il vero motore dell’Economia con l’A maiuscola.Invece cosa si fà:si inaridisce la sua possibilità di consumo(quindi di produzione per le imprese) ottenendo di conseguenza nuova disoccupazione e più scollamento da Economia e Finanza(quella montagna di carta di cui ho detto sopra).Così andremo ad un’autodistruzione del sistema capitalistico e di liber mercato.D’altronde l’aumento della produzione attraverso l’occupazione ed il consumo andrebbe automaticamente a ridurre il Debito Pubblico perchè agirebbe sul rapporto col PIL.Perchè non si procede? perchè la Politica Economica non utilizza le logiche dell’Economia ma quelle della più ottusa Politica.

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