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Sono donna, italiana e mi sento un fenomeno

Sono giorni che mi dico che essere donna in questo Paese è sinonimo di essere un fenomeno. Un fenomeno di resistenza, di sopravvivenza. Di rigetto ad essere trasformate in fenomeni da baraccone. Mica semplice, visti i fatti.

C’è questo nuovo sport dell’estate, il tiro alla Kyenge, tiro d’insulti, di banane. Consiglieri leghisti di Cantù che abbandonano la sala, tiro mancino al rispetto umano e democratico. Il Ministro, di fuori, sbianca, attonito; diventa nero dentro.

Diventeremmo nere, incazzate nere, tutte, a leggere che sia solo il Viminale a decretare tolleranza zero al razzismo; la consolidata e poderosa tolleranza zero alla kazaka, immaginiamo. Ma il Governo, il Presidente che in quel Governo ha voluto Cécile come bandiera dell’uguaglianza e dei diritti, tace, sepolcro imbiancato, la lascia sola a difendersi, coi Maroni finalmente un po’ girati (lei). E così facendo svuota di valore una scelta che credevamo preziosa. Questa donna non era che uno spot, dunque, Presidente.

C’è poi la Biancofiore che minaccia le dimissioni – come se questa fosse una sciagura per il Paese - se Berlusconi verrà condannato.

Ci sono le stragi di Massa che ormai sono di massa (e di Salerno e di Lecce; il bollettino di guerra delle ultime 48 ore). E campeggia sempre la parola "gelosia" sui giornali, proprio non potete farne a meno di questo linguaggio da commedia all’italiana, tutti i particolari in cronaca.

C’è l’inquietante concorso di Miss Mamma Italiana dove le partecipanti hanno rubato i vestiti alla Barbie Principessa e manca solo la scatola di plastica trasparente in cui inserirle per la foto. Insomma, inscatolata ed arrampicata su degli zatteroni gialli fluo potrei trovarci mia madre, l’anno prossimo. Por dios.

C’è la Cancellieri che, mentre si frattura l’omero, rende omerica pure la lotta allo stalking, facendo scivolare da quattro a cinque anni il tetto per il carcere preventivo. Sarà un’odissea ulteriore per ogni donna vittima di violenza di genere.

Inaspettato giunge però stamattina il riscatto per noi tutte, sotto forma di tre paginone sul (mio solito e a cui voglio pure bene) quotidiano dedicate alla donna accanto; quella che una volta stava dietro ad ogni grande uomo e che, se continuiamo così, come illustrato sopra, chissà quando passerà davanti e smetterà di essere un fenomeno. Noi, nel frattempo, molto polle, per un nanosecondo ci sentiamo un po’ Melinda Gates e Rosita Missoni. A stelle e strisce ma, soprattutto, a zigzag.

Di @MonicaRBedana

 

Foto: Julien Fong/Flickr

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.39) 31 luglio 2013 18:16

    La peggior cosa che può capitare alle donne è la legge contro il femminicidio. Per i gay quella contro l’omofobia. Per gli extracomunitari il problema è la Kyenge. Ma volete rendervene conto una belle volta che in uesto modo vi ghettizzate? Donne. Gay. Extracomunitari: la legge ad hoc sancirebbe di fatto ’istituzione di nuove categorie di persone figlie di un Dio Minore da difendere. Intanto io me ne vergognerei se facessi parte di una di quelle categorie, ma non basta. la cosa susciterà in un modo o in un altro la reazione delle altre categorie che si ribelleranno. Inparticolare prevedo che, grazie all’intervento della Kyenge, i moti di razzismo saranno sempre più una caratteristica di un popolo che razzista non era. Tutto ciò che fate tende alla divisione e diconseguenza all’esclusione invece che all’inclusione ed alla parità fra tutti maschi-femmine, omo-etero italiani-extracomunitari. Ma lo volete capire o no? Abbaiate pure contro questo commento, ma poi rifletteteci su e soprattutto verificate se, come sono convinto io, il risultato di queste difese di parte sarà controproducente.
     

  • Di paolo (---.---.---.146) 31 luglio 2013 20:46

    Cara Monica , negare in assoluto il problema sarebbe sbagliato , ma altrettanto sbagliato è generalizzare .

    Se la ministro Kyenge è fatta oggetto di ripetute frasi razziste da parte di leghisti ,ciò non implica che il Paese sia razzista . Qualunque aggregato sociale contiene al suo interno una quota di idioti , ovvero non esiste una società strutturata soltanto su valori positivi assoluti .Finché l’idiozia non verrà perseguita come reato sarà sempre cosi’ .

    Per quanto attiene invece alla violenza sulle donne , fenomeno odioso ancor prima che penalmente rilevante , è indubbio che andrebbe perseguito con una durezza particolare dal momento che il soggetto vittima in questione è il cardine biologico della società di umani a cui tutti apparteniamo .
    Però anche qui non tenderei a generalizzare il comportamento di maschi malati con quello della stragrande maggioranza di uomini che hanno un rispetto primario verso le donne .
    Gli uomini uccidono donne e altri uomini ,purtroppo .

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