Solidarietà con la Palestina alla cerimonia degli Oscar
Molti degli artisti presenti alla cerimonia di consegna degli Oscar hanno messo in bella vista la spilla rossa con la mano e il cuore per chiedere il cessate il fuoco in Palestina.
di ANBAMED
La spilla è stata realizzata da “artsts 4 ceasefire”, un gruppo di oltre 400 artisti e sostenitori che chiedono la fine immediata dell’aggressione israeliana alla popolazione di Gaza. (QUI, per leggere le 400 firme e il testo integrale della lettera al presidente USA Biden).
Tra gli artisti che hanno partecipato alla cerimonia degli Oscar spiccano i nomi di Billie Eilish, Ramy Youssef, Mahershala Ali e Mark Ruffalo. Quest’ultimo è stato anche protagonista di un appassionato discorso sul red carpet. Mentre si trovava davanti ai fotografi, l’attore si è espresso a favore della protesta pro Palestina che aveva ingolfato il traffico di Hollywood. In migliaia avevano marciato per le strade, ritardando la cerimonia. “Sono in ritardo, la protesta palestinese ha fermato gli Oscar stasera. L’umanità vince!”.
Il regista britannico di origine ebraica Jonathan Glazer, il cui film La zona d’interesse, incentrato sulla Shoah, ha vinto il premio per il miglior film internazionale, si è concentrato sulla guerra di aggressione a Gaza nel suo discorso di accettazione. Ha detto di rifiutare che “l’ebraismo e l’Olocausto siano scippati e strumentalizzati da un’occupazione che ha portato il conflitto per così tante persone innocenti. Di fronte alla disumanizzazione come resistiamo? Tutte le nostre scelte sono state fatte per riflettere e confrontarci con il presente, non per dire ‘Guardate cosa hanno fatto allora’, ma piuttosto ‘Cosa stiamo facendo adesso’”.
L’attore statunitense di origine egiziana Ramy Youssef, presente alla premiazione per il suo ruolo in Povere creature, ha dichiarato in un’intervista sul red carpet: “Tutti noi indossiamo queste spille per chiedere un immediato e permanente cessate il fuoco a Gaza, la fine degli assassinii dei bambini e pace e giustizia per il popolo palestinese”.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox