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Sole24Ore in crisi. Sicuri che basti l’iPad?

Su Giornalettismo, eccellente pezzo a firma Gioia Lomazzo sulla profonda crisi de ilSole24Ore. Valore d’impresa annichilito dal momento della quotazione, peraltro avvenuta in modo controverso, con una parabola discendente che ormai descrive una traiettoria ben più accentuata di quella imputabile alla crisi economica generale ed alla più specifica crisi dell’editoria italiana, figlia di una classe di editori oligarchi che hanno cooptato direttori fedeli esecutori della missione di gioco di potere attribuita da sempre ai giornali in questo paese.

La cura-Riotta, ammesso di capire in cosa possa sostanziarsi, non funziona ed anzi sembra aggravare il malessere. Esilarante la mission della “sprovincializzazione” del giornale, che finora si è sostanziata nel saccheggio di blog d’Oltreoceano, da Paul Krugman in giù. Eccellenti giornalisti, quali Claudio Gatti, Gianni Dragoni, Antonella Olivieri, Alessandro Graziani, girano ormai col motore al minimo. E’ lo spaccato di un intero paese, non solo dell’editoria: la spasmodica autocensura, la spazzatura sotto un tappeto che sta per rovinarci addosso, i messaggi in codice tra poteri deboli e spaventati da un mondo che cambia e che sta per devastare un orticello coltivato attraverso il controllo del potere politico.

Un triste case study del desolante declino della cosiddetta classe dirigente di questo paese, fatta di una catena alimentare di piccole e grandi satrapie e piccolissimi tifosi, inconsapevoli della realtà.

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