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Sognarsi LEO

 

Lui si chiama Giacomo Auletta, ma qui tutti lo chiamano Leo. Non è uno sfottò, ma un nomignolo a ragione, visto che sogna, una notte sì e l’altra pure, di sfondare nel mondo del cinema proprio come il fortunoso attore americano. E lui, Giacomo, ce la mette tutta per assomigliargli. I capelli, gli occhi, il colorito rosa glieli ha regalati mamma natura, ma per diventare attore c’è bisogno di altro, non basta ricordare a memoria le scene del ‘Titanic’, né emulare un paladino che, in verità, non nacque proprio dal nulla. Lui, invece, il nostro Giacomo, è un ragazzo di uno dei più grandi centri della periferia di Napoli e sa che, per diventare attore, bisogna studiare, leggere e scrivere, imparare e sognare. Ma servono soprattutto i soldi, quelli necessari per spostarsi a Roma, per frequentare una scuola di dizione, un corso più o meno importante, per acquisire le nozioni basilari.


Per fare l’attore bisogna studiare e, per studiare, bisogna trasferirsi nella Capitale. Se mancano i soldi è solo un particolare. Per questo, il Leonardo di Caprio di Afragola, ha deciso di prendere le sue poche cose e partire alla volta di Roma. Lo farà con o senza soldi, animato dalla speranza di conoscere un magnate che possa finanziare gli studi, o anche trovargli un minimo di lavoro per sopravvivere nel traffico, nello smog, nel caos della metropoli. Almeno a quello, Giacomo, si è abituato. Anche perchè Afragola, suo paese natale, non è affatto l’anticamera del Paradiso. Qui, nel regno delle cosche, rapine e omicidi non sono una rarità. Nè manca di assistere, così, per strada, casomai mentre si passeggia, a dispetti, incidenti, atti vandalici di chi intende imporre la teoria del superuomo a danno della gente onesta e perbene. Come Giacomo, un ragazzo umile, di buona famiglia, con alle spalle non pochi dispiaceri, dalla morte del padre a quella del fratello che lo aveva appena sostituito nel sostentamento familiare. Non per questo la madre si è persa d’animo e ha rinunciato a tirare su i restanti 6 figliuoli che cercano di farsi spazio nel caos periferico della Campania. Ma Giacomo ha deciso di non arrendersi e, con tutte le sue forze, è pronto a sfidare il destino, a dimostrare a sè stesso, ma anche agli altri, che con l’impegno si può.

E lui vuole fuggire, scappare dai vicoli e dalla strada, per trovare un lavoro a Roma dove studiare per raggiungere la sua meta che, certo, il destino non gli può negare. E questo lo farà nella stessa città eterna dove cultura e speranza vanno a braccetto. Qui, proprio mentre le coppiette vanno sul Ponte Milvio e giurano amore eterno ad un lucchetto come in un film, c’è chi un film vorrebbe viverlo, anche senza amore. Perciò Giacomo sogna tutte le notti e rincorre, proprio come in una pellicola, un solo idolo: Leonardo di Caprio. Lui sogna con gli occhi di Leonardo, si vede Leo, lo vedono come Leo. E’ questa l’unica e piacevole ossessione di un 22enne che si tiene lontano dalla droga e dalla strada immergendosi e uscendo continuamente dalla pellicola del ‘Titanic’. Ora ha solo bisogno di trovare un lavoro e una scuola di recitazione che possa introdurlo nel mondo del cinema. Sarà difficile, ma non impossibile.

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