Sextortion, l’Italia tra i paesi più colpiti
Le truffe di sextortion stanno diventando sempre più sofisticate e pericolose, con l'Italia che si posiziona al quinto posto tra i paesi più a rischio a livello globale. A lanciare l'allarme è Avast, azienda leader nel settore della sicurezza digitale, che ha condotto una recente indagine rivelando un preoccupante aumento di queste minacce.
Secondo Avast, i criminali informatici stanno sfruttando l'intelligenza artificiale (AI) e le violazioni di dati su larga scala per rendere le loro truffe sempre più convincenti. L'AI viene utilizzata per creare "deepfake", ovvero immagini false in cui il volto della vittima viene sovrapposto a un corpo diverso, spesso con contenuti sessualmente espliciti.
Queste immagini vengono poi utilizzate per minacciare le vittime e costringerle a pagare un riscatto. L'Italia si colloca al quinto posto nella classifica dei paesi più a rischio, preceduta da Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Sudafrica. Altri paesi europei come Svizzera e Repubblica Ceca sono anch'essi nella top 10.
I truffatori stanno adottando tattiche sempre più invasive, come l'utilizzo di Google Maps per ottenere informazioni dettagliate sulle vittime, inclusi indirizzi e immagini delle loro abitazioni. Queste informazioni vengono utilizzate per creare email di estorsione personalizzate, che possono includere anche video realizzati ad hoc.
Avast raccomanda di non interagire mai con messaggi sospetti e di non pagare alcun riscatto. È fondamentale segnalare questi crimini alla Polizia Postale e utilizzare strumenti di sicurezza informatica come gestori di password e l'autenticazione a più fattori. Inoltre, è consigliabile monitorare i propri dati online per rilevare eventuali violazioni.
"Poiché le truffe di sextortion diventano sempre più sofisticate, è cruciale che gli utenti rimangano cauti e adottino misure per proteggere la propria privacy digitale", afferma Silvia Signorelli, Marketing Manager di Avast. "La consapevolezza pubblica e la vigilanza rimangono fondamentali nella lotta contro queste minacce".
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