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Serie A: tremate la signora sta arrivando

E' tornata la Juventus, e fa più paura che mai... Il “rischio” che anche il 2020-2021 veda riproporre il dominio dei piemontesi è tutt'altro che remoto.

Attenzione! Attenzione! Si avvisano tutti i battaglioni dispiegati sulla Penisola italiana. Innalzate i vostri bastioni, ergete le cinte murarie, fortificate le vostre roccaforti. Un pericolo estremo minaccia la vostra sopravvivenza. Un'orda di guerrieri bianchi e neri è stata avvistata a poche miglia dai vostri confini, e sembra voler dirigersi a grandi passi verso di voi. Già si ode l'inquietante rimbombo della loro andatura di guerra. Codesto esercito ha fama di essere quanto mai spietato ed assetato di sangue. Comandato dal più crudele e valoroso dei generali, tal Cristiano Ronaldo, esso è deciso a riprendersi prepotentemente ciò che gli era stato sottratto appena pochi mesi fa. In tanti, assai ingenuamente, avevano creduto che le loro divisioni avessero battuto in ritirata, ma evidentemente si trattava soltanto di un'abile nonchè astuta mossa strategica, onde potersi rinforzare adeguatamente per poi sferrare l'attacco risolutivo e devastante. Certo, non è ancora detta l'ultima parola, ma in genere il loro passare cagiona distruzione e morte, angoscia e desolazione. Pertanto chi può si metta sin da subito in salvo. Chi non può inizi già a pregare il proprio dio acciocché possa essere risparmiato. Già le prime città – come Genova e Parma – che hanno tentato di ostacolarne l'avanzata sono state rase al suolo ed i loro abitanti barbaramente trucidati. I sommi poeti italici stanno già componendo le loro odi per declamare l'avvilimento dei popoli. In primis citiamo i versi dolorosi del sublime Durante Alighieri, che meglio di tante imprecazioni descrive la catastrofe abbattutasi su di loro: “Ahi quanto a dir qual era è cosa dura/ esta selva selvaggia e aspra e forte/ che nel pensier rinova la paura”.

ERA TUTTO UN INGANNO

Le rivali della Juventus sono state tratte in inganno. Ed a raggirarle, seppur inconsapevolmente, è stata la stessa compagine bianconera, che con la propria condotta ha indotto un po' tutti a porre una pietra tombale sulla sua epopea. Così, mentre Milan, Inter e compagnia si apprestavano ad allestire il cerimoniale per la successione al trono d'Italia, la Signora si è ripresentata sulla porta della gloria con le sue vesti regali, pronta a vendicarsi di coloro che in sua assenza ne avevano approfittato per sedersi sull'ambito seggio aureo. Metafore a parte, il “rischio” che anche il 2020-2021 veda riproporre il dominio dei piemontesi, che perdura ormai da quasi un decennio, è tutt'altro che remoto. L'unica variante potrebbe essere rappresentata da una concorrenza finalmente più agguerrita e molto meno accondiscendente, allorché le milanesi appaiono decisamente potenziate rispetto alle compagini morbide e sterili di qualche anno addietro. Certo, la prolungata assenza del “divino” Z. Ibrahimovic a lungo andare potrebbe nuocere non poco alle aspirazioni rossonere, ed il pericolo che l'unica antagonista della zebra rimanga di conseguenza soltanto l'Inter di A. Conte non è proprio da scartare. Tuttavia in queste ultime uscite il team di S. Pioli, pur privo della sua stella, ha dimostrato di poter ugualmente posizionarsi su livelli qualitativi medio-alti. Quanto alle altre possibili outsiders, manteniamo un occhio vigile sulla Lazio (il 2-0 sul Napoli riapre scenari che sino all'altro ieri sembravano eclissati da un congruo numero di nuvole temporalesche) e persino sull'Atalanta, le cui gesta stanno diventando oggetto di studi scientifici....Ai bergamaschi manca solamente quella continuità propedeutica per inseguire traguardi sfarzosi: il 4-1 appioppato alla Roma potrebbe aver sdoganato certi sogni proibiti, ma per convertirli in realtà occorre appunto costanza, approfittando magari della sosta sul versante europeo. Costanza che di certo non sembra rinvenire il Napoli di A. De Laurentiis, che dopo il tonfo dell'Olimpico contro l'aquila di S. Inzaghi si trova costretto a differire per l'ennesima stagione i propri piani sontuosi. E tutto ciò malgrado G. Gattuso disponga di un collettivo di primissimo ordine. Un po' come sta accadendo alla Roma, anch'essa molto distante dalle proprie potenzialità. Nella zona infida della graduatoria, intanto, spiccano i nomi illustri di Torino, Fiorentina e Genoa, 18 Scudetti in tre. In particolar modo suscita clamore la situazione precaria ed imbarazzante dei viola, la cui cura Commisso sta rivelandosi piuttosto un narcotico letale.

Fra i marcatori, Cristiano Ronaldo con la splendida doppietta di Parma (9 caps e 12 gol in quest'avvio di torneo) ha ulteriormente ritoccato i suoi già imperiosi record, ergendosi a quota 773 reti in carriera, staccando il brasiliano Romario (772), diventando il più fecondo bomber del Dopoguerra, confermandosi una volta di più una sorta di incarnazione del gol in ogni sua declinazione. In fondo (ma nemmeno tanto in fondo) se l'armata juventina sta ricominciando a marciare verso le destinazioni più soavi, lo deve anche al suo gigante col numero 7.

Infine una nota di...buona creanza. A certi giocatori (ma anche a certi allenatori) non farebbe male presenziare ad un corso di buone maniere, in cui magari gli possa essere insegnato il rispetto, in particolare di chi è chiamato a dirigere le gare calcistiche. E la loro parte la dovrebbero fare soprattutto le istituzioni, che spesso minimizzano, in modo esplicito o implicito, certe oscenità, celandole dietro una coltre d'indifferenza, per una sorta di silenzio assordante che mal si concilia con la civiltà moderna ed i suoi propositi evolutivi. Esempio: infliggere una sola giornata di squalifica (ovvero in minimo previsto dopo un'espulsione) a chi manda a cag*** il direttore di gara, oltre a costituire un insulto alla dignità e all'onorabilità degli arbitri, lancia un segnale altamente diseducativo all'intera società, lasciando passare il deprecabile concetto che lanciare certi epiteti ad un collega o addirittura ad un più alto in grado sia roba da poco. Così magari un domani un alunno si sentirà in diritto di apostrofare con modi irriguardosi il proprio professore...o un figlio si sentirà a suo agio nell'insultare pesantemente i propri genitori. Se la scuola e la famiglia stanno alla base dell'educazione, e ne sono l'humus, lo sport ne incarna i frutti, spesso amari, per non dire marci.

 

Foto di StockSnap da Pixabay 

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