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Serie A, Roma-Napoli 1-0: i giallorossi tornano a sorridere all’Olimpico

Calcio: un gol di Pjanic regala il successo ai giallorossi che mancava all'Olimpico da più di quattro mesi. I giallorossi allontanano il Napoli dalla Champions che rimediano il quarto ko consecutivo in trasferta. Brutto episodio dalla curva romanista: striscione contro madre di Ciro Esposito. 

In uno stadio blindato registriamo ancora una volta un episodio che conferma quanto possano essere violente le tifoserie in tutte le sue forme.

Sebbene non sia accaduto nulla di rilevante dal punto di vista della sicurezza, veder giocare Roma-Napoli ancor oggi non è una partita come tutte le altre, soprattutto dopo i fatti della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina dello scorso maggio.

In seguito a quegli scontri tra tifosi del Napoli e della Roma perse la vita Ciro Esposito, ferito a morte, secondo gli inquirenti, dall'ultrà giallorosso Daniele De Santis.


Oggi durante la partita, ennesimo fatto increscioso nel veder sbucare in curva sud uno striscione che, ancora una volta la dice tutta sulle tifoserie e di come siano sempre più frequenti gli episodi di violenza subdola che vanno ben oltre il tifo e l’amore per la propria squadra.

Nello striscione appare la scritta: “Che cosa triste, lucri sul funerale con libri e interviste” colpevole di tutto ciò sarebbe  Antonella, la madre di Ciro Esposito, appunto colpevole di aver scritto il libro “Ciro vive”, presentato in questi giorni allo Stadio Olimpico, e di essere impegnata a contrastare la violenza negli stadi.

Ci chiediamo se il voler impedire ad una madre la memoria di un figlio non significhi anche questo essere violenti!!!

Immediati i controlli degli striscioni sotto il coordinamento della questura di Roma. La polizia sta visionando i filmati dello stadio per identificare gli autori della scritta per valutare eventuali responsabilità e denunce. Intanto arriva la replica di Antonella Leardi, madre di Ciro: “Non tutti hanno la stessa testa e principi. Pregherò per loro, affinché Dio possa cambiare i loro cuori. Continuerò la mia lotta al di là di quello che possono dire” .

Per approfondire vedi video: https://www.youtube.com/watch?v=wRA6N1RDSyQ&

La Cronaca della partita

Dopo quattro mesi la Roma torna a sorridere all’Olimpico superando nel big-match per la lotta alla Champions la squadra di Benitez per 1-0. Il successo di oggi permette alla Roma di respingere l’assalto al secondo posto da parte del Napoli che ci prova in tutti i modi, ma De Sanctis respinge tutto.Decide la partita una rete del bosniaco Pjanic, probabilmente l'unica fiammata giallorossa in una partita condotta a lungo dal Napoli. 

Garcia è senza Totti e Gervinho, rilancia Iturbe centravanti e preferisce Astori a Yanga-Mbiwa, mentre Benitez conferma la sua propensione al turnover, lasciando fuori Hamsik, Gargano, Gabbiadini e Koulibaly.L’inizio di partita è sostanzialmente equilibrato tanto che il primo brivido del match arriva al 20' con una punizione di Pjanic dalla sinistra che non trova la deviazione di un compagno. Dopo pochi minuti al 25’ i giallorossi si portano in vantaggio: Iturbe allarga sulla destra per Florenzi che mette in area un pallone che Pjanic deve solo spingere in rete. Dopo il vantaggio il bosniaco, ultimamente preso di mira dai suoi stessi tifosi, si rivolge alla curva sud giallorossa ed esulta in modo polemico. 

La reazione del Napoli non si fa attendere e nella ripresa la squadra di Benitez mette in difficoltà la Roma più volte. Mertens comincia un duello personale con De Sanctis che gli nega il gol in due circostanze. Al 22’ è ancora il Napoli a sfiorare il gol del pareggio con Gabbiadini appena entrato, ma il suo colpo di testa viene deviato da De Sanctis. Il Napoli continua ad attaccare senza trovare il gol del pareggio e nel finale è Iturbe per la Roma a sciupare un’occasione per il possibile 2-0: calcia incredibilmente a lato a porta vuota dopo aver superato Andujar. Al fischio finale la squadra di Garcia può festeggiare il ritorno alla vittoria in casa, mentre per gli uomini di Benitez il terzo posto si allontana sempre di più.

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