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 Home page > Tribuna Libera > Senza Salvini l’Italia torna in Europa; ma per fare che ?

Senza Salvini l’Italia torna in Europa; ma per fare che ?

Matteo Salvini chiude la sua breve esperienza di frontman dell'antieuropeismo, facendo tirare un forte sospiro di sollievo agli eurocrati. Ma c'è anche chi lo rimpiange, almeno stando a quanto dichiara lui stesso, ovviamente in diretta Facebook, nel momento di mettere nello scatolone la sua chincaglieria a sfondo religioso e di lasciare il Viminale. Senite cosa dice :"Molti poliziotti,carabinieri, vigili del fuoco, finanzieri,agenti della polizia locale, mi hanno scritto "lei sarà per sempre il nostro ministro" ed io ho risposto " prendetela come una fase di passaggio". Poi ancora ribadisce "Stamattina ho salutato centinaia di dipendenti del ministero dell'Interno, ho visto lacrime e ho chiesto la cortesia di trasformare le lacrime in sorriso, anche se capisco la rabbia di vedere nascere questo governo", frase che ha un pò un sapore stucchevole di stampo cardinalizio. 

Adesso queste dichiarazioni, se vogliamo prescindere dal delirio di onnipotenza che è la causa principale della sua disgrazia, contengono spunti che meritano un paio di considerazioni. Sulla prima è indubbio che tra i servitori dello Stato ci siano molti simpatizzanti di destra, soprattutto tra le forze dell'ordine tradizionalmente selezionate in ambienti orientati in quella direzione, ma se fosse vera cosi' come la riporta Salvini, si potebbe anche configurare una sorta di preostracimo nei confronti del nuovo ministro degli Interni, ovvero Lucia Lamorgese ex prefetto di Milano. Non sarebbe eversione ma poco ci manca. La seconda affermazione invece è poco credibile vista la scarsa frequentazione del verdognolo negli uffici ministeriali, impegnato come era nella sua perenne campagna elettorale, condotta nelle piazze o sulle spiagge, Papeete beach compreso. I rapporti di amicizia e di affetto si installano con le frequentazioni e non da distanza.

Comunque prendiamole entrambe per buone. Il soggetto è alla mano, un bonaccione, un ruspante che può indubbiamente creare un clima di simpatia casereccia. 

Il punto è che Salvini ormai è fuori dai giochi che contano e non gli resta che proseguire la sua attività di propagandista a tempo pieno che in fondo, senza alcuna discontinuità, lo ha visto protagonista dai tempi del suo impegno a Radio Padania. Quello che è certo è che la sua alzata di ingegno ha prodotto il governo Conte bis che, con tutti i se e i ma legati ad un rapporto apparentemente contro natura tra piddini e grillini, potrebbe anche rivelarsi fatale per le ambizioni leghiste; soprattutto se, invece di deragliare alla prima curva, questo governo andasse a fine legislatura e magari con qualche buon risultato per i cittadini.

Intanto lo spread è in picchiata verso il basso, con valori mai visti da anni e la borsa di Milano ( e non solo) è su valori positivi costanti. Probabile che sull'effetto della desalvinizzazione si sia sovrapposto il nodo della Brexit, in preda alle sparate del premier inglese Boris Johnson che, indubbiamente, pone questa Italia sotto una luce più favorevole. Inoltre nel carniere di Bruxelles sta insediandosi Paolo Gentiloni, designato come commissario che avrà certo diritto ad un ruolo di primissima rilevanza, essendo un ex primo ministro. Probabilmente, lo sapremo nelle prossime ore, prenderà il posto del francese Pierre Moscovici.

E' un appannaggio che spetta di diritto all'Italia per la sua importanza ma che sicuramente trova il gradimento della Presidente Ursula Von der Leyen, che è stata nominata grazie ai voti sia del PD che, soprattutto in quanto decisivi, quelli del M5S. Ricordiamoci che con la Lega al governo, la nomina sarebbe spettata ad un leghista in quanto forza politica risultata vincente alle elezioni europee in Italia che, tuttavia, ha votato contro l'elezione di Ursula. Immaginatevi con quale disponibilità d'animo si sarebbe comportata la presidente nel concedere un ruolo di primo piano ai vari Giorgetti o Bagnai piuttosto che Borghi o Rinaldi. 

Quindi sembra di poter dire che tutte le tessere si stanno incastrando per mettere il nostro paese nelle condizioni migliori. Ma la domanda è " PER FARE CHE' ?" .

Per elemosinare una maggiore flessibilità sul debito, visti anche i colpi di tosse dell'economia tedesca e la probabile nuova recessione alle porte? Per rivedere i meccanismi di Dublino su una ripartizione equa dei migranti ? Per una rifondazione dello spirito europeista in vista delle sfide globali ? Per una integrazione in tema di tutela dell'ambiente, magari con uno scorporo delle spese dal rapporto debito-pil ?. Poi c'è il nodo tuttora irrisolto dell' Africa, con alle nostre porte il caos delle guerre tribali innestate da initiative spregiudicate e unilaterali, come quella di Sarkozy quando bombardò la Libia e ci lasciò l'eredita che sappiamo sul piano dell'immigrazione.

Insomma che abbiamo intenzione di fare ? Perché se non cambiasse nulla e tutto procedesse come negli ultimi anni, alle prossime elezioni politiche la Lega, con Salvini o senza, farebbe l'en plein e ti saluto caterina.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.49) 7 settembre 2019 14:49

    Rispondo volentieri alla cortese domanda, che ritengo tutt’altro che indiscreta.

    Vede io non nutro nessuna forma di odio verso Salvini, né ho mai sofferto di ideologismo di qualsiasi genere o colore. Mi ritengo un razionale, libero ed indipendente e quindi rivendico il mio diritto di giudicare chiunque sulla base dei comportamenti che osservo.

    Il problema non è cosa ha fatto a me personalmente Salvini, ma quello che ha fatto per prendere per i fondelli tutti gli italiani. A riprova del fatto che non è un sentimento rivolto solo nei confronti di Salvini, la informo che ho usato lo stesso metro di giudizio per Berlusconi e Renzi. Diciamo quindi che non ho stima per i pifferai magici, che hanno un pò tutti la inevitabile tendenza a scadere nel cialtronismo. In più Salvini ci ha aggiunto anche un background culturale che ritengo sia troppo modesto in relazione alle grandi ambizioni che nutre. Vivere in un paese guidato da Salvini dovrebbe far riflettere tutti a prescindere.

    Comunque la ringrazio per le osservazioni che mi ha fatto.

    saluto

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.108) 7 settembre 2019 23:54
    Enzo Salvà

    Paolo, saluta pure Caterina, ma la Lega ed i Governatori del nord sono strafelici di questa situazione. Non avrebbero avuto una autonomia da Salvini, e non l’avranno da questo Governo, la differenza sta nel loro potere personale e continuare con la propaganda autonomista. La Lega Nazionale è per i “mona” ma si sgonfierà, non so se in tempo per le regionali.

    Questo nuovo Governo “farà che?”.

    1. Parte per tappare il buco, non guardare al nuovo, guarda alla situazione che eredita. I tuoi 5S dovrebbero baciare le manine a quel mona di Salvini che con la sua codardia ha salvato anche loro,
    2. Il bilancio dello Stato è di 870 miliardi di spese, 835 miliardi di incassi, 100/150 miliardi di evasione e siamo indebitati per oltre 2300 miliardi: 
    • Secondo me:
    • Elemosineremo flessibilità per colpa nostra,
    • Dublino il Parlamento Europeo l’aveva già cambiato nel 2017 con la ripartizione obbligatoria degli immigrati, ma Lega votò astenuto e 5S votò contro, UFFICIALMENTE perché le norme sui minori non erano, a loro dire, sufficienti. Hanno votato contro. Contro i salvataggi in mare sono i grilliani ad aver denunciato ufficialmente, poi destituita di fondamento, la complicità delle ONG con i trafficanti,
    • Io spero che si trovi il coraggio di spiegare bene l’Europa e le sue Istituzioni così come gli errori e gli egoismi degli Stati nazionali di questi anni, senza vergogna o timidezze pensando a chissà quali disastri perché solo una vera Unione Europea ci permette di non diventare servi dei mercati,
    • Tutela Ambiente: siamo noi le teste di cazzo che con tutti i soldi a bilancio Ue e BEI (Banca Europea Investimenti) riusciamo ad essere in infrazione e pagare caro per non avere adempiuto a nulla che avevamo concordato in materia di “acque reflue”, a partire da una Direttiva del 1991, implementata nel 1998, modificata e implementata nei primi anni 2000: siamo nel 2019 e paghiamo ammende anno su anno. E’ solo un esempio eclatante, ma non è l’unico. Non parliamo protezione del territorio, a che pro?
    • Africa: “aiutiamoli e casa loro”: io ci sto. Come lo facciamo? li aiutiamo sfruttandoli ancora di più e depredandoli di risorse, terre, acqua, per i nostri scopi? Provocando colpi di Stato, guerre e guerriglie se qualcuno non piace alle nostre aziende?
    • Gentiloni: io spero che non vada al posto di Moscovici, ministro degli affari economici e monetari, sarebbe schiacciato nella morsa del rigore da una parte e della necessità di ricevere la richiesta di elemosina dell’Italia dall’altra. Il Commissario è importante e ha grande visibilità ma non decide da solo. Non ha  “PIENI POTERI”. (per fortuna)

    La Lega non è nulla, purtroppo troppi italiani corrono dietro agli slogan e, francamente, sono dei cacasotto.

    Un Saluto

    Es.

  • Di paolo (---.---.---.49) 8 settembre 2019 12:13

    E bravo Salvà, sarei per darti ragione in toto, se non fosse che i cinquestelle non sono "miei ", certo li ho votati e probabilmente li rivoterò, ma li ho anche criticati pesantemente. Gi entusiasmi infantili di Di Maio mi fanno venire brutti pensieri, poi penso al PD, a Forza Italia e alla Lega e mi rassegno. Il punto è che se si presentassero anche i " trecarciofi " con un programma che smonti il sistema di affari corruzione malapolitica di questo paese, io sarei pronto a votarli. Per disperazione ci si affida a tutto.

    Comunque se il buongiorno si vede dal mattino, Salvini si tenga pronto al rientro. Ci penseranno i vari Orlando o De Micheli a rimetterlo in sella; è questione di poco. Orlando, maturità scientifica, vuole annullare la riforma della Giustizia di Bonafede, laurea in giurisprudenza. La De Micheli, in forza della sua innegabile competenza per un dottorato in scienze politiche alla Università del Sacro Cuore e che ha rischiato il linciaggio come commissaria nelle zone terremotate, l’hanno messa al posto di Toninelli ( perché lui è grullo per assioma). Pronti via e subito questa parte alla Bartali " l’iè tutto sbagliato, l’iè tutto da rifare". Poi non contenta si inchioda sulla balla della Fronda non voluta dal M5S e che invece fu bocciata dall’allora Giunta di Genova targata PD. Ma si sa che una balla ripetuta costantemente poi diventa una verità.

    Questo è il quadro, questo è quello che passa il convento. Ti faccio perdere un minuto in più. Ero laureando in fisica a Pisa, partii militare e mi ritrovai a Torino a guidare convogli, un tizio di Milano, poi diventato mio caro amico, era ragioniere laureando in economia e fu immesso nel reparto trasmissioni (tutta elettronica). Ci scambiavamo le funzioni da soli. Questo metodo si replica a livello di classe politica locale e nazionale. Amen.

    ciao

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 9 settembre 2019 10:07
    Enzo Salvà

    Paolo, l’articolo è una ricostruzione sostanzialmente corretta,dal mio punto di vista. Non avrei nemmeno commentato.

    Ma l’ho ribaltato e sono partito da "ti saluto Caterina" per tornare a "fare ché?", rispondere alle tue domande e ricostruire la situazione, secondo me. Tutte le domande rimangono intatte e senza risposta, ovviamente non le ho, le risposte. Probabilmente si percepisce cosa mi piacerebbe.....

    Io non credo che i "nomi" in politica siano così rilevanti. Il Governo prima di tutto deve essere un squadra, avere la conoscenza e la capacità di avere una "visione politica" e di guida del tutto. Poi essere a capo di un Ministero dentro al quale le competenze ci sono, non sono di basso livello, che per funzionare devono essere indirizzate con chiarezza, è simile, anche se certamente più difficile, ad una Direzione di Reparto.

    Visione politica però è affine all’ideologia intesa come "il Paese che vorrei" e l’indicazione della strada per raggiungere il fine. Oggi "ideologico" è una bestemmia perché si pensa sempre al "dogma" ma non è così. Basterebbe dire ad esempio Socialdemocratico e Liberale, il fine di entrambi è chiaro ed è anche abbastanza chiara la strada che vorrebbero percorrere. Non è così semplice ma penso si capisca.

    Naturalmente i "nomi" che si sono già "cimentati" si possono valutare più facilmente dal lavoro e dall’atteggiamento passato, ma un Governo è (o dovrebbe essere) prima di tutto una squadra di Direttori Generali che perseguono un fine politico/gestionale.

    Infine la competenza: è tanta roba, l’esperienza è altrettanto. Noi siamo un Paese di imprenditori "ex-dipendenti", l’esperienza ha fatto il suo: mancando la competenza, l’erudizione di base, abbiamo fatto tante belle cose ed un sacco di casini. Si può solo compensare, considerarle sempre entrambe come fossero un vocabolo solo, ed avere la pazienza, la costanza e la tenacia per ottenerle in futuro.

    A pensarla così mi sembra che qualche problemino lo abbiamo, tu intanto salutami Caterina, 

    Un Saluto

    Es.

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