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Se in Afghanistan l’onore vale più della vita

Le dichiarazioni dei familiari dei sei soldati italiani morti a Kabul nel recente attentato sono sconcertanti: “Sono orgogliosa di mio marito, paracadutista della Folgore”, ha detto Stefania Giannattasio, vedova del sergente maggiore Roberto Valente. E Anna D’Amato, la madre del caporal maggiore Massimiliano Randino, ha definito il proprio figlio “un eroe” perché “è morto facendo il proprio dovere”.
E’ come se dicessero che l’onore dei propri figli e mariti è più importante di quel bene prezioso sopra tutti – su questo almeno spero che si sia tutti d’accordo, laici e cattolici, preti e mangiapreti, interventisti e pacifisti - che è la vita umana, in questo caso addirittura la vita stessa dei loro cari!
 
Questi poveretti – pur di trovare un senso a quelle morti e al loro dolore, in effetti assai difficile da trovare (molti afgani son ridotti addirittura a rimpiangere i talebani, che perlomeno avevano debellato la miriade di criminali “signori della guerra” che oggi, sotto la protezione americana che li spaccia per “democratici” e rispettosi dei diritti umani, controllano di nuovo il 99,9 per cento del paese, occupandosi più di controllare la produzione di oppio destinata all’Europa che non la ricostruzione) - balbettano frasi che suonano più “naturali” sulle bocche di uomini politici e uomini in divisa, che hanno tutto l’interesse (com’è nella logica di ogni esercito e di ogni guerra) a mantenere alto lo spirito di corpo di quelli – quasi tutti meridionali, guarda caso - che sono laggiù a farsi ammazzare per un compenso che non è nemmeno così consistente – centotrenta euro al giorno – ma non varrebbe comunque la candela anche se fosse milionario.
 
Così facendo avallano le pose marziali e le posizioni intransigenti di quei signori che in guerra non ci vanno certo di persona, né loro né i loro parenti (non c’è un solo parlamentare che abbia un figlio in Afghanistan).
 
Viene in mente un ricorso storico: nel 1939 i polacchi, per fermare l’attacco nazista, avevano un’unica chance, per quanto per loro dolorosa: appoggiarsi all’URSS. Continuarono invece a gonfiarsi di orgoglio come la rana di Esopo, sbraitando stupide frasi tipo “l’onore è più prezioso della pace“. Risultato: in pochi giorni la Polonia fu occupata da nazisti e sparì dalle carte geografiche. 

Commenti all'articolo

  • Di massimo (---.---.---.131) 26 ottobre 2009 15:34

    Articolo vergognoso.
    L’autore sarebbe stato il suddito ideale, prono e servile, di Hitler o simili .
    Le ragioni per cui i nostri soldati sono in una terra lontana possono anche essere non condivisibili , ed io infatti non le condivido, ma il rispetto per i nostri ragazzi che rischiano , e talvolta purtroppo perdono , la vita , è un dovere sacro per ogni italiano.

  • Di barbara (---.---.---.78) 26 ottobre 2009 17:55

    LA MENTE UMANA CERCA SEMPRE UN MOTIVO, IL PERCHE’ AD OGNI AVVENIMENTO, SOPRATTUTTO QUANDO SI PERDE UNA PERSONA CARA. DARE UNA MOTIVAZIONE AD UN ACCADIMENTO AIUTA A SOPPORTARLO, PUO’ ESSERE ANCHE UNA FALSA GIUSTIFICAZIONE MA E’ LO SCOPO LA COSA IMPORTANTE.
    DOPO DI CHE, OGNI GUERRA NON E’ ALTRO CHE IL PERSEGUIMENTO DI INTERESSI DI LOBBIES POTENTI A DISCAPITO DI FORZE MENO IMPORTANTI CHE DI ONOREVOLE NON HA NULLA!!

  • Di walter amatobene (---.---.---.174) 27 ottobre 2009 07:59

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    Sono in partenza per l’Afganistan per la terza volta in quattro mesi. Lo faccio come imprenditore e come giornalista. Tuttavia analizzo e valuto quello che sta succedendo  in quell’inferno anche come Ufficiale della Folgore in congedo.
     
    Ovvero come una persona che per un certo periodo di tempo ha eseguito ordini senza discutere, da volontario.
     
    Sono in contatto da qualche settimana con le famiglie dei Caduti d i Kabul e le assicuro la massima attenzione al mio ritorno per studiare un esposto alla procura della Repubblica -se non addirittura una denuncia querela presso i Carabinieri di Parma- , per verificare se ciò che scrive sia offensivo per i familiari, che sono stati informati della sua lettera alla Voce di Parma.
     
    Nel frattempo vorrei inaugurare un nuovo modo di esprimere ciò che penso di persone come Lei: si consideri schiaffeggiato in piena faccia a mani aperte dal sottoscritto. Ma solo sulla carta, ovviamente. Sono una persona civile, e da tempo inquadrata nella società.
     
    Mi trattengo, nonostante mi rivolga a chi ha offeso una madre e una moglie di miei Colleghi caduti in servizio.Meriterebbe qualcosa di più , ma la trasformerei in un eroe.
     
    Il suo astio contro i signorotti-politicanti della guerra lo rovesci nei comizi che certamente frequenterà, ma non lo faccia contro i militari.
     
    La Folgore è in Afganistan perchè gli è stato ordinato. Sarebbe andata ugualmente a Torino, a Parma o in Sudan,o sotto casa Sua per difendere i suoi familiari e le Sue proprietà. Allo stesso modo è stata impiegata a rimuovere spazzatura in Campania.
     
    In Darfur, nel 2008, ha salvato 12mila profughi dalla furia delle bande islamiche, sparando per difenderli.
     
    In Somalia ha perso tre Paracadutisti e Gianfranco Paglia, onorevole adesso, ma ancora Maggiore della Folgore in servizio d’onore, è sulla carrozzina per avere slavato i suoi uomini. Poteva starsene nel blindato. Poteva non ritornare sul luogo dell’assalto dei banditi.
     
    Lei non lo avrebbe fatto. Grazie a Lui 4 suoi uomini si sono salvati e un ferito gravissimo è stato preso per i capelli. Lui è medaglia d’oro, e alla Accademia di Modena, alla apertura dei corsi dice: ho fatto il mio dovere.
     
     In Afganistan i talebani e le bande di trafficanti di armi e oppio hanno soggiogato la popolazione, schiavizzato donne e bambini, e angariato chiunque voglia studiare o lavorare usando un computer. Basterebbe questo per capire l’utilità della presenza internazionale. Parlo di Nato e Onu. Nessuno ha deciso. da solo. Italia compresa. Lei ne saprà certamente di più. Si proponga. Scriva a New York, invece che alla Voce di arma.
     
    Che poi il compito di pacificare l’Afganistan sia impossibile e le distanze culturali INCOLMABILI, questo non lo decide la Folgore.
     
    L’orgoglio di un paracadutista , ma anche di un Carabiniere o di altri reparti scelti, sta in questo: eseguire gli ordini che provengono dalle autorità democraticamente elette , ed eseguirli . Punto.
    Solo un vigliacco se le prende con l’ ultimo anello della catena. Che sono parenti e mogli.
    Eseguire gli ordini e non discuterli ad ogni livello, anche non militare, si chiama "ordine sociale". Si Chiama "società dotata di anticorpi contro la illegalità
     
     
    ". I ragazzi che escono dalla Folgore al congedo ( ora la rotazione è di 4-6 anni in migliaia di casi) , sono persone motivate, con il senso del dovere, con la capacità di prendere decisioni. Coraggiose e leali. Preziose per una ditta, per un Comune, per la polizia. Che le faranno comodo, prima o poi. Sono la struttura sociale buona. Quella che pagherà le tasse e difenderà il debole sull’autobus. Riesce a capirlo?
     
    Volontari che lavorano a contatto con la morte, per scelta, per onore, per orgoglio nazionale, per ideale di Patria che chiama.
     
    Che la guerra in Afganistan sia giusta o sbagliata non spetta a loro deciderlo. Anche per me è INUTILE. Non saprei che democrazia portargli: quella di mastella? di franceschini? di gasparri? Il nostro parlamento corrotto? 
    Il militare non può rifiutarsi di andare. E nella Folgore, NON VUOLE rifiutarsi.
     
    La sua attitudine a fare il piccolo giudice saputello in pantofole la rende patetico.  
     
    Quello che scrive, permettendosi di usare aggettivi da comizietto al bar, non mi sorprende. Sono abituato alla generazioni di pavidi e persone senza onore che pensano male di chi assume un impegno e lo mantiene.
    Gente come Lei , pronta a tirare indietro la mano, a criticarin pantofole.Si : navighiamo in mondi diversi. Voi, la maggioranza senza patria. Noi, pochi, che crediamo che la Società debba avere punti di riferimento solidi. Non li chiamo Ideali, perchè Lei non capirebbe.
    Diceva bene Monica Maggioni, del TG1, incontrata a Kabul il mese scorso: l’Italia non la merita, la Folgore.
    Si vergogni, piuttosto, di essere così irrispettosi di parenti di Militari caduti in servizio.
     
    walter amatobene
     

    • Di Factotum (---.---.---.180) 30 ottobre 2009 09:33
      Factotum

      Chi come me ha a cuore sopra tutte la libertà di stampa e di pensiero non può certo farsi intimidire da questi energumeni dalla faccia feroce ed il cervello all’ammasso che cercano di seppellire anche il prossimo sotto la cappa soffocante della loro fasulla retorica patriottarda.

  • Di Factotum (---.---.---.180) 30 ottobre 2009 09:26
    Factotum

    Chi come me ha a cuore sopra tutte la libertà di stampa e di pensiero non può certo farsi intimidire da questi energumeni dalla faccia feroce ed il cervello all’ammasso che cercano di seppellire anche il prossimo sotto la cappa soffocante della loro fasulla retorica patriottarda.

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