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Scuola turritana: caos calmo

La scuola elementare Borgona premia i piccoli scrittori in vernacolo. A rischio l'avvio del nuovo anno scolastico. 

 

....La mia lingua madre era il logudorese. Ho imparato l'italiano con le bacchettate della mia maestra che mi intimava a non parlare in sardo in classe, quando iniziai nel 1958...”.
 
Così Vittorio Sanna, dirigente scolastico presso la scuola elementare Borgona a Portotorres, avvia nel pomeriggio del 6 maggio, una cerimonia semplice quanto efficace e di forte valenza simbolica. Con lui nella sala docenti della scuola, oltre il rappresentante d'istituto, promuovono l'iniziativa le maestre che ne hanno condiviso il progetto. Le stesse che hanno accompagnato nello scorso anno scolastico, gli alunni della quinta B (con il modulo didattico del tempo pieno), concludendo il primo ciclo di studi primario: la licenza elementare appunto. Molta emozione per l'insolita rimpatriata dei ragazzi (già avviati al termine del primo anno di scuola media inferiore) ritrovatisi insieme con alcuni genitori ma soprattutto con gli ex compagni e le prime maestre che mai si dimenticano, nell'occasione: Elisabetta Spiga e Sandra Delogu. Il lavoro, realizzato lo scorso anno con la direzione linguistica dello scrittore turritano Gian Paolo Bazzoni (presente in aula), è stato nuovamente proposto ai presenti con l’ausilio di un proiettore multimediale. Quindici minuti circa per apprezzare l’ottimo audio slow report, confezionato dai ragazzi in un protocollo power point.
 
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La 5^B 2010 del Borgona.

Il layout del volume, stampato a cura dell’istituto - un vero miracolo, considerate le esigue risorse diponibili - ha ricordato Sanna, si compone di un testo corredato da immagini. Le pagine, scaricabili facilmente dal sito della scuola (borgona.it), ospitano colonne scritte in portotorrese con la relativa traduzione in italiano. In altre composizioni, le didascalie in vernacolo commentano foto e disegni (domus e altri contesti antropologici del luogo) realizzati dagli studenti, ciascuno riconoscibile dalla propria firma apposta in calce. “...Sarebbe bello che le autorità invitate partecipino in queste occasioni ..”. – ha ribadito il responsabile didattico – “..non solo per finanziare le stampe del lavoro svolto (davvero ben fatto e bello da studiare), quanto per promuoverne la continuità anche nei corsi di studio succesivi, alle scuole medie...”.

 
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La scuola L.Da Vinci

Proprio da questo versante (le scuole medie), giungono inquietudini che alimentano preouccupazioni e tensioni, non ancora seriamente affrontate per il futuro imminente. Come già segnalato dalla stampa cittadina, il prossimo anno scolastico a Portotorres, vedrebbe cancellata tout court, la disponibilità della scuola media Leonardo Da Vinci con effetti che definire gravi è un eufemismo. Nella protesta dei genitori coinvolti, monta il malumore per la mancanza, pressoché assoluta, di una necessaria concertazione nella paventata adozione di sì gravi provvedimenti. Risultano perciò non pervenute risposte chiare da parte degli interlocutori. Renitenti questi ultimi (dirigenza scolastica e amministrazione comunale, proprietaria degli immobili didattici di Viale delle Vigne) ad una limpida assunzione di responsabilità ed una chiara comunicazione in questo tortuoso tentativo di rimodulazione (termino aduso per tagliare costi e servizi). Abili (?) nell’evitare di ufficializzare una situazione, certamente non sostenibile, quando con l’avvio del nuovo anno, sarebbe di fatto irrimediabile e ascrivibile, con un fisiologico (ancor poco prevedibile) calo di credibilità nell'immagine per entrambi gli enti. Che a tutt'oggi, pur avendo messo in campo la maggiore dote di strumenti disponibili (consigli di classe e d’istituto da una parte, apposita cabina di regia con una commissione consiliare dedicata dall’altra), non hanno trovato lo spazio di un confronto comune con tutte le parti interessate. Nessuno (forse) ha ancora apprezzato o ipotizzato l’eventuale danno inferto agli studenti (i diretti interessati con le rispettive famiglie) per un trasloco forzato in altre sedi, già gravate dalle proprie lacune strutturali, con l’annessa inevitabile diaspora del corpo docenti.

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Le Maestre.

 
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I docenti dellla scuola Borgona

 
Questo mentre una inchiesta del Corriere della Sera (6 maggio a firma di Lorenzo Salvia), sul campione delle cento province italiane, relega quella sassarese, al 95° posto per l’efficienza scolastica (servizi, personale e performance), seguendo a ruota Cagliari, Oristano e Caltanisetta. Peggio riescono a fare: Taranto, Napoli e Catania: c’è da consolarsi ? Qualcuno ci proverà, ma è già partita la conta dei genitori pronti a rivolgersi ad interlocutori istituzionali ritenuti più affidabili, non trascurando iniziative di coinvolgimento mediale più visibili ed efficaci.

Commenti all'articolo

  • Di Luigi Coppola (---.---.---.135) 11 maggio 2011 23:20
    Luigi Coppola

    Errata Corridge: 

    Una precisazione dovuta: gli ex alunni della scuola elementare Borgona, autori del saggio multimediale in limba sulla città di Porto Torres che sono stai premiati con una copia del volume stampato, hanno frequentato il corso C e quindi sono gli ex della 5^ C e non 5^ B come erroneamente riportato nel testo. Un accidentale refuso che non inficia il loro impegno, ma che va precisato. Chiedo venia e confermo i complimenti ai ragazzi ed ai loro bravissimi Maestri. 

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