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Scuola. Nuova protesta dei precari a Montecitorio

Oltre 200 precari al sit-in. In piazza anche i politici di opposizione. I numeri rivelano tagli sempre più pesanti. E un’insegnante è ancora in sciopero della fame.

Nonostante la pioggia, la flash mob organizzata davanti a Montecitorio dal comitato dei precari della scuola c’è stata. Dalle 17 di ieri più di duecento manifestanti, davanti alla Camera, chiedevano ai politici di passaggio un impegno serio a sostegno dell’istruzione pubblica. Da venerdì 27 agosto i precari hanno allestito un presidio fisso in Piazza Montecitorio: un camper che ospita, ventiquattro ore al giorno, i precari in sciopero della fame e i loro colleghi in protesta.

Durante la giornata di ieri sono arrivati ad incontrarli Paolo Ferrero (segretario di Rifondazione Comunista), Dario Franceschini, Maria Coscia e Ignazio Marino (Pd) e Antonio Di Pietro (leader dell’Idv). I manifestanti, però, ne sono anche un po’ infastiditi. «Vogliamo rivolgerci a tutte le forze politiche disponibili ad ascoltarci», dicono gli organizzatori, «però, così, con le loro passerelle, finiscono per monopolizzare i riflettori e i giornali parlano solo di loro». Subito dopo la flash mob, infatti, le agenzie e i giornali online riportano prima di tutto la notizia di un precario che ha contestato con foga Franceschini: «Siete i primi responsabili. Voi parlate sempre e dite tante bugie. La scuola è stata distrutta in primis dal centrosinistra. Non venite a fare le passerelle!».

Dietro quella protesta, però, dietro ai politici, ci sono delle storie. A volte storie drammatiche. Come quella di Letizia, che rischia, dall’anno prossimo, di rimanere senza cattedra, disoccupata. O come Giuliana, 43 anni e 10 di precariato, che senza cattedra, senza neanche un’ora di supplenza, lo è stata per quasi due anni e oggi è in sciopero della fame.

I precari della scuola protestano contro la Gelmini, ma, dopo che il ministro dell’Istruzione, giovedì scorso, ha detto in conferenza stampa di non volerli incontrare, hanno deciso di cambiare referente. Ora si rivolgono direttamente al Tremonti, il vero mandante dei tagli, a cui chiedono di ritirarli. La finanziaria triennale del 2008 prevede, per il 2010, 1 miliardo e 650 milioni di euro di tagli, a cui vanno aggiunti 1 miliardo e 218 milioni di euro di tagli previsti dalla finanziaria 2007 del governo Prodi per un totale di oltre 2 miliardi e ottocento milioni di euro. E per il 2011 i tagli previsti dalla finanziaria triennale di Tremonti sono 2 miliardi e 538 milioni di euro, più 1 miliardo e 432 milioni quelli del governo Prodi: in tutto quasi quattro miliardi di tagli. Così, per l’anno scolastico che sta per iniziare, tra elementari, medie e superiori gli studenti si ritroveranno con 26.118 insegnanti meno. E i dati del rapporto Education at a Glance pubblicati dall’Ocse l’altro ieri dimostrano che un professore italiano viene pagato, in media, 35mila euro l’anno, contro i 50mila di un suo collega svedese, gli oltre 63mila di uno tedesco e i quasi centomila di uno lussemburghese.

Durante la giornata gli insegnanti in protesta hanno fissato, in una riunione pubblica, i prossimi appuntamenti. Lunedì 13, il primo giorno di scuola, «faremo volantinaggio davanti alle scuole e invitiamo tutti gli insegnanti a fare una lezione agli studenti sugli effetti dei tagli». Poi, dopo scuola, tutti a protestare davanti al ministero dell’Istruzione, dalle 15 alle 18. Il presidio permanente a Piazza Montecitorio con il camper, invece, verrà smantellato domani sera. «La protesta, dalla piazza, si sposta nelle scuole».


LEGGI: Il Pd in piazza: investire nella scuola. Ma difende i tagli di Prodi
 

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.240) 9 settembre 2010 10:57
    Damiano Mazzotti


    Aspettiamo la rivoluzione dei pecoroni nelle classi da trenta e oltre studenti...

    Mi chiedo quanti insegnati saranno capaci di un’impresa del genere...

    E anche nel migliore dei casi gli studenti impareranno poco e niente...

    Cari studenti fatevi un bel corso di inglese e dei soggiorni all’estero e puntate tutto sulla lingua... Poi spagnolo, russo... e cinese e arabo per i più coraggiosi...

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