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Sanremo 2012: le pagelle delle canzoni


Un giudizio dato e scritto a caldo, subito dopo il primo ascolto, più centrato sulla musica come al solito e sull'interpretazione che sui testi delle canzoni dei big. I commenti su ospiti, conduzione, regia, tempistica, nonché ogni altra riflessione musicale più ponderata, li lasciamo ad altri.


Cliccare sui titoli delle canzoni per rivedere le esibizioni della prima serata del festival 


Dolcenera in Ci vediamo a casa. Brava. Un inizio non facile con la propria voce che si intreccia con quella del coro, un timbro interessante e un ritmo moderno. Bella canzone ascoltabile e buona interpretazione, forse poteva metterci un po' più di grinta, ma è scusata perché non deve essere facile essere la prima a salire sul palco. Voto 7.5

Samuele Bersani in Un pallone. La canzone potrebbe anche essere carina, un bel ritmo e allegra. Peccato che l'interpretazione sia troppo sotto il limite della decenza. Il live è impietoso a volte, ma è il bello del festival. Voto 4

Noemi in Sono solo parole. Anche per lei difficile giudicare la canzone senza pensare all'interpretazione. Insufficiente nel recititativo iniziale, sempre al limite. Quando sale di tonalità migliora un po' ma resta sempre un'incertezza nel tono. La melodia e la struttura sono d'altra parte poco originali anche se mediamente orecchiabili. Voto 4.5

Francesco Renga in La tua bellezza. Anche lui incerto nel recitativo iniziale, più a sua agio quando sale di intensità. Canzone per il resto anonima, molto mainstream. Voto 5

Chiara Civello in Al posto del mondo. Canzone interessante che potrebbe svilupparsi bene e sbocciare in qualcosa di bello ma l'interpretazione è troppo timida. Cerca di restare sul filo ma non riesce a dare quello che dovrebbe. Voto 5.5

Irene Fornaciari in Grande mistero. Buona presenza scenica, canzone diversa dal solito sanremese, peccato che la grinta gestuale non la trasmette alla voce. Canzone senza infamia e senza lode, più adatta ad un gruppo rock da scantinato affumicato che ad una grande orchestra (per dire i passaggi di archi tarpano la canzone anziché valorizzarla). Ha il pregio di essere un po' energetica dopo una lunga serie di moscerie. Voto 5.5



Emma in Non è l'inferno. Canzone non facile, non tanto melodicamente, quanto per una pulsazione non uniforme che è molto brava a rendere. Peccato il brano non arrivi mai ad esplodere completamente. Buona l'interpretazione vocale. Tra le favorite (giustamente) alla vittoria finale. Voto 7

Marlene Kuntz in Canzone per un figlio. I gruppi rock si amalgamano sempre male con l'orchestra dell'Ariston e forse è per questo che il rock sembra essere rimasto a casa. Brano che ha qualche buon passaggio pur restando anonimo. Interpretazione vocalmente sufficiente (ma non presenta grandi difficoltà) anche se spesso non si distinguono le parole. Voto 5.5

Eugenio Finardi in E tu lo chiami Dio. Un veterano della canzone dal timbro inconfondibile come anche lo stile delle sue canzoni. Un po' tirata vocalmente (specialmente l'inizio), risulta infine gradevole e scorrevole. Voto 6.5

Gigi D'Alessio e Loredana Berté in Respirare. Bella canzone, sapientemente scritta ed organizzata. Orecchiabile, ritmica e comunicativa, si capisce che autore e interprete (D'Alessio) è a contatto diretto con un pubblico vero. Peccato l'incertezza iniziale della Berté che poi si riprende nei duetti. Voto 7.5

Nina Zilli in Per sempre. La sua vocalità la conosciamo, timbro caratteristico soprattutto negli incisi, nel ritornello sembra di tornare negli anni 60. La canzone è appunto per buona parte manieristica con qualche variazione. Buona l'interpretazione. Voto 7

Pier Davide Carone e Lucio Dalla in Nanì. Più che altro sembra il saggio dell'allievo Carone davanti al maestro Dalla. Il "giovane" è però bravo sia vocalmente che nell'interpretazione dove riesce a metterci un po' di personalità senza "dallizzarsi" troppo (anche se non ne è esente). Dalla sorveglia e ogni tanto vocalizza tanto per fare qualcosa. La canzone è purtroppo poco più che un esercizio. Voto 6

Arisa in La notte. Canzone scontata senza alcuno spunto interessante né melodico né ritmico, interpretata diligentemente senza sbavature né grandi vette. Voto 5.5

Matia Bazar in Sei tu. Quando almeno si è capaci a fare una canzone. La nuova cantante non potrà arrivare alla Ruggero, ma se la cava bene e ha la sua, giustamente diversa, personalità. Melodia e ritmo, due ingredienti che sembrano scontati ma non poi sempre facili da organizzare. Forse non sarà la canzone del decennio ma scorre giù gradevolmente. Voto 7.5

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.200) 15 febbraio 2012 14:03

    Non vorrei sembrare maleducato e scortese ma credo che il giornalista non si intenda molto di musica e che sia poco informato (la cantante dei Matia B non è nuova è la precedente). Mi permetto di dare un consiglio per "fare" il critico musicale si dovrebbe :
    -conoscere la musica (possibilmente suonare uno strumento) per capire la struttura di una canzone.
    -ascoltare musica di tutti i tipi
    -vedere concerti
    -leggere di musica e di tutto un po’
    -parlare con i musicisti.
    Inventarsi il lavoro di critici musicali sono capaci in tanti ma farlo bene sono ancora in pochi.
    Mi scuso ancora non vorrei essere stato offensivo e maleducato.
    buon lavoro giovanni z.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.200) 15 febbraio 2012 14:03

    Non vorrei sembrare maleducato e scortese ma credo che il giornalista non si intenda molto di musica e che sia poco informato (la cantante dei Matia B non è nuova è la precedente). Mi permetto di dare un consiglio per "fare" il critico musicale si dovrebbe :
    -conoscere la musica (possibilmente suonare uno strumento) per capire la struttura di una canzone.
    -ascoltare musica di tutti i tipi
    -vedere concerti
    -leggere di musica e di tutto un po’
    -parlare con i musicisti.
    Inventarsi il lavoro di critici musicali sono capaci in tanti ma farlo bene sono ancora in pochi.
    Mi scuso ancora non vorrei essere stato offensivo e maleducato.
    buon lavoro giovanni z.

  • Di (---.---.---.52) 15 febbraio 2012 14:31

    grazie giovanni ... e infatti chi ha scritto:
    - conosce la musica, suona 3 strumenti e canta regolarmente da 10 anni musica classica;
    - ascolta un po’ tutti i tipi di musica. Certo prevalentemente classica, per questo ha un po’ la fissa dell’intonazione;
    - vede concerti dal vivo, certo spesso senza microfono;
    - legge di musica e non solo;
    - parla con musicisti

    poi magari non segue la storia recente (dove recente puo’ essere relativo) dei matia bazar, ma questo non cambia molto, soprattutto perché gli pare di averne parlato bene.
    Poi ovviamente si puo’ non essere d’accordo ed le pagelle sono volutamente un gioco, un po’ come quelle calcistice, ma che alcuni fossero "poco intonati" gli è parso evidente ...
    cordialmente

    riccardo spezia

    • Di (---.---.---.200) 17 febbraio 2012 15:51

      Riccardo ciao ti ringrazio della risposta e del tono che sta a dimostrare il rispetto delle idee. E’ corretto quello che scrivi e giusto il fatto che le pagelle siano anche un gioco; non è detto e non deve essere che quello che piace a me debba piacere a te e viceversa. Credo anche che i commenti debbano essere rispettosi della persona e non maleducati come fanno certi giornalisti (non è il tuo caso). Mi scuso ancora non volevo mancarti di rispetto.
      Buon lavoro e buone suonate (anch’io suono).

  • Di (---.---.---.9) 15 febbraio 2012 14:44

    Scusate ma non capisco una cosa: per tutti si parla di tasso tecnico tranne che per D’Alessio-Bertè... ...che alla fine si meritano un bel 7 1/2!

    No dico: ma davvero una canzone così brutta (al di là della tremenda performance che fa rimpiangere perfino l’ Emanuele Filiberto di due anni fa) merita tanto?

    L’unica ineccepibile tecnicamente è stata la raffinatissima Arisa!

  • Di (---.---.---.52) 15 febbraio 2012 14:51

    Beh D’Alessio mi pare aver cantato bene, la Berté bon è quello che è, ma in un certo senso faceva parte della sceneggiata (a parte l’inizio stonatissimo, che mi pare aver sottolineato). La canzone mi sembra comunque passabile, insomma il neomelodico è un genere che puo’ non piacere pero’ mi è parso ben fatto.

    Arisa mi è sembrata più timida che raffinata, cosa che puo’ succedere la prima sera, se ci metterà un po’ più di grinta da oggi sarà sicuramente meglio.
    Ma ovviamente sono gusti :)

    riccardo s

  • Di (---.---.---.2) 15 febbraio 2012 15:30

    Recensione deludente. 

    L’autore dell’articolo ha ovviamente privilegiato i suoi gusti non essendo per niente obiettivo.

    recensione ridicola.
  • Di (---.---.---.29) 15 febbraio 2012 19:23

    La mia personalissima classifica vede Dolcenera, Arisa, Irene Fornaciari, Nina Zilli e Carone Dalla ai primissimi posti...il pezzo di Bersani è a dir poco sconcertante come del resto quello dei Mattia Bazar.....

    • Di (---.---.---.44) 17 febbraio 2012 16:07

      al primo ascolto Arisa non mi aveva convinto, non so se perché, come si dice, la canzone è "troppo raffinata", o per l’interpretazione (risentirò con calma le due versioni) o perché era a fine serata .... dopo il secondo giro direi che Dolcenera è la mia preferita seguita da Arisa.
      Ma poi chi vincerà sarà altra cosa ....

  • Di (---.---.---.82) 15 febbraio 2012 22:43

    MA CHE VERGOGNA,,,,,,,,
    FA PENA

  • Di (---.---.---.168) 17 febbraio 2012 13:39

    .... ma scusate... RENGA dove lo mettete? è a dir poco meraviglioso ...

    Ciao

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