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Sanità malata e l’affare salute

Il titolo è un ossimoro. Una Sanità malata è l’aberrazione più sconcertante ed evidente ma è l'insana realtà a cui tutti stiamo assistendo e, parlando di assistenza, non è certamente ciò che di meglio si possa subire.

Innanzitutto è bene riflettere sul fatto che in Italia tutto ciò che può essere accostato al criterio di “assistenza”, è il caso di dirlo, viene sistematicamente e drammaticamente ucciso. Non siamo più un Paese che sostiene i propri cittadini, in qualsiasi ambito dell’esistenza, e già questo è un fatto malato.

Se poi l’aspettativa di vita è realisticamente salita in percentuale, specialmente negli ultimi anni, lo vediamo tutti con i tanti anziani presenti nel nostro Paese che sempre più spesso sono grandi anziani che arrivano ben oltre la soglia dei novant’anni. Ma la domanda è: come si arriva ad essere anziani nel nostro Paese?

Malandati. Tanti anziani malandati che per tirare a campare devono quotidianamente ingollare misture di farmaci per “curare” le tante patologie di cui si è affetti.

Questa realtà, deve quindi portarci al nocciolo della questione, ragionando. Se da un lato la Sanità e di conseguenza l’assistenza sanitaria ai cittadini viene costantemente tranciata e negata, quale potrebbe essere uno dei fini di tutto questo?

Se avessimo una sanità eccellente, i cittadini potrebbero realisticamente curarsi e non divenire persone di salute cagionevole costretta magari – vita natural durante - ad assumere farmaci di vario genere. Potrebbe quindi essere questo uno dei nodi della questione: sanità malata?

Ragioniamo. Come sappiamo ormai bene tutti, le industrie farmaceutiche nazionali ed internazionali, sono le imprese più ricche del mondo, e formano le lobbies fra le più potenti del pianeta.

Ho descritto più volte nei miei articoli sul tema salute e sanità come esse decidano in effetti le sorti della popolazione dell’intero pianeta. Ma poiché alle case farmaceutiche non giovano né le persone in salute, né le persone morte, ecco che pian piano una sorta di motivazione “logica” appare.
Come dimenticare l'affare "pandemie" che è durato per alcuni anni, ha fatto guadagnare miliardi alle case farmaceutiche ed in molti casi afflitto la gente con effetti collaterali del tutto evitabili se non si fosse fatto vero e puro terrorismo su pandemie che nella realtà dei fatti erano solo ed esclusivamente mediatiche?

Rendere difficile l’accesso alle cure, in molti casi non crea morti bensì malati cronici. Il ragionamento che stiamo portando avanti potrebbe essere uno dei noccioli fondamentali del perché la Sanità è uno dei poli più critici dell'Italia e di altri Paesi. Creare milioni di malati cronici e poter contare su milioni di futuri malati è in qualche modo il core business delle aziende farmaceutiche. Cosa ci starebbero a fare altrimenti? A curare fino a guarirle intere popolazioni?

Sarebbe come dire che le Banche regalano denaro ai poveri, i politici fanno politica volontariamente e che i ricchi sono tutti generosi nei confronti dei meno abbienti. Una bestemmia, in pratica.

Ciò che deve far riflettere profodnamente su questo tema è il fatto che, se è vero che a livello puramente amministrativo le strutture sanitarie in Italia sono ormai tutte in bancarotta – o in “default” – a causa dei troppi sprechi, delle troppe consulenze, delle troppe ruberie e dei troppi bilanci taroccati, è anche vero che generando una diffusa difficoltà per i cittadini di una nazione ad accedere alle analisi ed alle cure si ha come conseguenza popolazione mediamente malata da curare. Un controsenso? Per chi gestisce l’affare “salute” non proprio.

Ormai è risaputo che molte parole hanno perso ogni contenuto ed effetto. Ricordiamo ad esempio le “guerre di pace”, un altro odioso ossimoro che non ha retto nemmeno per troppo tempo. Col passare del tempo han dovuto scoprire le cartacce e tutte le nazioni coinvolte in queste vere e proprie guerre per il dominio totale si sono rivelate a tutti per ciò che sono realmente.

Ora, l’affare “Salute” – i cui dati sono costantemente monitorati dal Ministero della Salute ma anche da quello dell’Economia – costa al cittadino, ma fa guadagnare molto sia allo Stato che alle onnipresenti industrie farmaceutiche.

E’ vero che da un lato i troppi giorni di malattia, ad esempio presi dagli impiegati durante l’arco di un anno, farebbero pensare ad un costo ma questo costo non è assolutamente impattante sullo Stato ma solo sui cittadini. Cittadini i quali vengono costantemente coinvolti nella risoluzione delle problematiche sociali che scaturiscono da altre problematiche sociali create però dallo Stato attraverso i Governi in carica.

Satanico. Come dire: io ti creo un problema, ti chiamo a risolverlo anche se poi non sarai tu a ricevere né la soluzione né tantomeno il guadagno che tale soluzione implica.

Facciamo un esempio. Un cittadino di quarant’anni che come lavoro fa l'impiegato soffre di una forma di colite ulcerosa. Manca dal lavoro circa 30 giorni l'anno. E’ costretto a lunghe cure a base di farmaci e a lunghissime attese per accedere alle analisi specialistiche per scandagliare meglio la sua patologia.

Attende fino a 400 giorni per poter fare – ad esempio – una gastroscopia. In quei 400 giorni di attesa è costretto a stare male, ad assentarsi dal lavoro e comprare farmaci che spesso sono nella fascia totalmente a carico del cittadino oppure attraverso un ticket che è sempre a carico del cittadino.

Cosa accade quindi? Che questo cittadino ha un problema. Lo Stato non lo sostiene in alcun modo, gli fa perdere giorni di lavoro e di conseguenza denaro e lo costringe a pagare tutto o buona parte dei medicinali che gli vengono prescritti dal medico di base o dallo specialista. Deve attendere oltre un anno per poter effettuare analisi diagnostiche che, se fossero state effettuate in tempo utile, gli avrebbero evitato di stare male, di doversi assentare dal lavoro, di dover acquistare farmaci e di dover attendere troppo per giungere poi alla fine – il fatidico giorno dell’indagine diagnostico – in condizioni di salute peggiori rispetto al momenmto in cui erano apparsi i primi sintomi.

Chi ha guadagnato nel frattempo in tutto questo bailamme? Lo Stato, che oltre a non erogare soluzioni economiche, si appropria in ogni caso si tasse ed imposte generate anche quando un lavoratore è in malattia. Le case farmaceutiche che durante tutto il lungo periodo di attesa per poter accedere alle indagini diagnostiche, hanno venduto fiumi di medicine. Medicine che spesso non sono nemmeno le più indicate per il malato in questione che, se avesse potuto accedere subito alle indagini e curarsi adeguatamentemoggi potrebbe essere un individuo sano.

Se a tutto ciò uniamo poi lo scandaloso andamento delle unità sanitarie, sia pubbliche che private a livello di gestione economica, ecco che si definisce un cerchio. Che sa di malattia cronica. Un sistema malato che si ciba di persone malate. Si tiene la gente ad un livello medio di sanità, senza dare troppo gas all’acceleratore, altrimenti si perderebbero miliardi e miliardi di introiti attraverso le cure farmacologiche.

Peraltro il fatto che, a causa dei buchi nei bilanci di tutte le strutture italiane, si stiano chiudendo molti padiglioni ospedalieri da Nord a Sud e che lo stesso ospedale vaticano Agostino gemelli sia in agonia di bilancio la dice lunga su chi, come e perché detenga le redini dei giochi, e sul perché necessiti di vittime, malati, disperati e malandati cittadini da tenere in vita.

Di seguito, alcuni dati che possono esservi utili a completare queste riflessioni.

I numeri della sanità in Italia.

Politiche della salute: sanità, si danno i numeri.

Un documento della Sigma Tau sui dati della “salute”.

AIDS: i numeri dell’epidemia in Italia.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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