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Ruby-gate: Silvio, le intercettazioni ed il voto anticipato

Con l’arrivo degli atti della procura di Milano alla Camera dei Deputati, iniziano a delinearsi più approfonditamente gli scenari, i personaggi e le prove a carico degli imputati. La questione scalda il clima politico ed il voto anticipato sembra sempre più vicino.

 

Berlusconi si da tanto da fare in questi giorni per mostrarsi come bravo padre di famiglia divorziato che, quando non è impegnato con la sua segreta storia d'amore stabile, si da un gran daffare per aiutare le persone in difficoltà. Ecco allora che il suo video-messaggio rimbalza tra siti internet e telegiornali insieme ad audio messaggi e stralci di conferenze stampa. Il succo, la sintesi del messaggio che deve passare agli italiani è che il bravo Silvio per colpa della sua troppa bontà viene bersagliato dalla solita magistratura "rossa", che lo attacca con accuse infondate e risibili. Insomma la solita storia, niente di nuovo mi verrebbe da dire, se non per il colpo di scena, in chiave tutta berlusconiana, che si configura nella fantomatica compagna di vita tenuta lontana dai riflettori per proteggerla dai media. Però, notizia bella fresca di agenzia, c'è chi ha letto l'autorizzazione a procedere presentata dalla procura di Milano alla Camera e a quanto pare c'è pure una bella intercettazione, nella quale la famigerata neo-maggiorenne Ruby direbbe di aver chiesto cinque milioni al caro vecchio buon Silvio, a fronte dell'infangamento della sua reputazione.

Sempre negli atti trasmessi alla camera, si legge che la ragazza avrebbe detto di esser stata consigliata da Mr. B. di passare per pazza e di raccontare cazzate (funziona per le campagne elettorali quindi perché no!?). Ma l'inchiesta si estende pure ad altre ragazze che, parlando tra di loro in altre intercettazioni, direbbero di dover essere pronte a tutto una volta arrivate nella casa del presidente. Nel contempo Mora, Fede e Minetti (insieme ad altri dei quali non si sa molto) avrebbero svolto continuativamente attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione. Insomma sarebbe ingente a quanto pare il numero di donne che si sarebbero prostituite con il premier e l'inchiesta sembra molto ben correlata di intercettazioni e prove, che lasciano poco spazio alla fantasia legale del fedele Ghedini. Intanto dal punto di vista politico le reazioni sono tante. Dall'indignazione di Bersani che definisce tutto ciò "uno spettacolo imbarazzante e desolante" per arrivare a Fini che, dal programma di Fazio auspica che "Berlusconi vada dai magistrati, si difenda" e non esclude che si possa andare al voto. Intanto pure nel Pdl tira una brutta aria visto che pure uno stoico come Cicchitto, dice possibile un "ricorso al corpo elettorale per difendere la libertà di tutti" facendo l'occhiolino alla Lega (importante più che mai per B.), ribadendo il loro sodalizio forte sia in caso di voto che in caso di continuazione dell'attività governativa. Quest'inchiesta insomma preoccupa tutti, sopratutto adesso che il legittimo impedimento è valutabile dal giudice caso per caso e la permanenza al governo, con la risicata maggioranza post 14 Dicembre, si fa sempre più ardua.

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