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@RomaSìMuove: 50 mila firme per cambiare

Referendum per la Capitale. I romani potrebbero essere chiamati alle urne già la prossima primavera, servirà un quorum del 30%. Tra i promotori Radicali, Verdi e l'ex assessore Croppi. "Servono le ultime firme per il referendum cittadino. Più rispetto per la salute, l'ambiente e i diritti civili".

Otto referendum "per cambiare la visione di Roma". E per "inchiodare" la politica su un percorso di scelte coraggiose, che facciano di Roma un modello internazionale di sviluppo ecologico e sostenibile, nonché una capitale al passo con le città europee per quanto riguarda il riconoscimento dei diritti civili. Dall'aumento del verde, alla possibilità di depositare in Comune il proprio testamento biologico. Nell'idea degli otto referendum proposti da RomaSìMuove (comitato composto dall'ex assessore alla Cultura Umberto Croppi, dal segretario dei Verdi Angelo Bonelli e dal segretario di Radicali Italiani Mario Staderini) c'è la speranza di riportare i romani al centro del dibattito e del governo cittadino. Da quasi tre mesi è partita la raccolta delle firme. Ne servono 50 mila. A quel punto, se l'obiettivo verrà raggiunto, il Comune sarà obbligato a chiamare i romani alle urne.

I quesiti sono otto. Il primo, e più articolato, chiede di "ridurre traffico e smog potenziando il trasporto pubblico: investendo su tram e car sharing; liberando la ZTL dal traffico privato; trasformando treni pendolari in linee metropolitane; raddoppiando le pedonalizzazioni e la rete ciclabile", compresa l'area del Colosseo oggi ridotta a spartitraffico. Gli altri sette referendum, a seguire: promuovere un piano straordinario per lo stop al consumo del territorio, salvaguardando l'agro romano e aumentando il verde pubblico. Rivoluzionare le politiche sui rifiuti in modo da riciclarne e riutilizzarne il più possibile, differenziata porta a porta in tutta la città. Libero accesso dei bagnanti al mare di Roma, riequilibrio al 50% tra spiagge libere e attrezzate. Favorire la libertà di scelta e aumentare la qualità dei servizi alla persona forniti dal Comune: asili nido, assistenza disabili e anziani. Riconoscimento delle famiglie di fatto e divieto di discriminazione nei servizi e nelle attività del Comune. Istituzione di un registro comunale dei testamenti biologici che raccolga le disposizioni anticipate di trattamento sanitario e di fine vita dei cittadini che intendano depositarle. Ridurre i costi dell'apparato amministrativo azzerando i CDA delle municipalizzate: "meno poltrone da spartirsi, risparmiando milioni di euro l'anno".

"Chiediamo ai romani di esprimersi su una visione di città", sintetizza Stefania, giovane volontaria ai tavoli di raccolta firme. "Esiste una maggioranza di cittadini che chiede più coraggio, per una Roma più rispettosa della salute e dell'ambiente, e che non è rappresentata nelle stanze della politica", aggiunge Luca. "Oltre che fare da stimolo, vogliamo realizzare degli obiettivi", conclude Mariagrazia.

Il tempo per la raccolta delle firme scadrà il 5 ottobre. I moduli sono stati distribuiti anche ai municipi. Gli organizzatori allestiscono ogni giorno banchetti in diverse zone della città. Una volta raccolte (se saranno 50 mila) le firme saranno esaminate e, una volta certificata la regolarità, il Comune sarà vincolato a fissare una data per i referendum. Perché la consultazione sia valida, dovrà votare almeno il 30 per cento degli elettori romani. Il risultato, in caso di prevalenza dei sì, avrà valore consultivo, "ma sarebbe difficile ignorare un parere dei cittadini espresso in forma tanto massiccia", avvertono i promotori, "sarà il referendum a rilanciare un'azione che il Comune ha deciso di non intraprendere".

Tra le decine di associazioni e personalità che sostengono la campagna c'è anche il Wwf. L'elenco completo si può consultare sul sito www.romasimuove.it e comprende #Salvaciclisti, Ass. Luca Coscioni, Ass. Radicale Certi Diritti, LIPU, Salviamo il paesaggio. Schieramento trasversale che raccoglie anche le parlamentari Flavia Perina ed Emma Bonino, molti attori e comici, la conduttrice Serena Danidini e un gruppo di scienziati e accademici de La Sapienza, Tor Vergata, Bocconi, Università Mediterranea.

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