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Roma, tra «Caronte» e «pistole coatte» le periferie si scaldano

Avevamo riposto l’argomento delle “pistole coatte” e del crimine a Roma mesi fa ormai. L’uccisione di Angelotti sembrava essere stato l’ultimo atto di un dramma che era iniziato anni prima, esattamente con la gambizzazione dell’Avvocato Manca davanti al suo studio. 

 

Nel mezzo uccisioni, agguati, gambizzazioni, tentati omicidi, un vero mare in tempesta con tante vittime lasciate tra i gorghi della vita criminale. Sembrava, ovviamente. 
 
L'altra notte sono tornate le “pistole coatte”, quelle che sparano per niente, quelle che sembrano sempre troppo grandi tra le mani di chi le usa ma che fanno sempre il loro sporco lavoro. San Basilio, periferia di Roma, un ragazzo di 21 anni passa con l’auto vicino alla macchina di una coppia alzando un nugolo di polvere. L’uomo di 31 anni si infastidisce e la discussione che si trasformerà in rissa si sposta in un distributore. 
 
Francesco Caprio esce dalla macchina con un coltello e affronta la coppia di amici complici della bravata. Dopo un po’ si allontana e torna con una pistola calibro 6 a tamburo. Prende la mira e spara colpendo al torace e a un braccio il ragazzo ventunenne. Non è sconosciuto alla forze dell’ordine Francesco Caprio, che ora oltre al tentato omicidio dovrà rispondere di ricettazione d’arma da fuoco, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo, esplosione di colpi in luogo pubblico, porto illegale di arma da taglio e minaccia aggravata. 
 

L’arresto è stato condotto dagli agenti delle volanti che han faticato non poco per togliere il “pistolero” dalle mani dei parenti e amici della vittima, che nel frattempo erano arrivati al distributore. 
 
Quella di Francesco Caprio non è l’unica pistola trovata l'altra sera. Sono altri i sequestri effettuati con relativi arresti dei possessori. A San Basilio e poi in zona Trevi sono state trovate altre due pistole di cui una con il silenziatore. 
 
E’ una coppia di novelli Bonnie e Clyde forse che è stata “pizzicata” prima con una pistola da guerra semiautomatica con matricola abrasa, dietro alla gomma di scorta di una minicar, insieme a un coltello. Successivamente all’arresto di questa coppia di 48 anni lui e 47 lei, gli uomini della questura sono andati a perquisire la casa e hanno trovato una seconda pistola, priva di matricola e con un silenziatore. Ora entrambi le pistole sono al vaglio della scientifica per valutare se sono state usate e in che occasione. 
 
Sarà Caronte, il caldo che attanaglia carni e menti, il complice di chi preme il grilletto in questi giorni? O sarà un nuovo modo di porsi nei confronti del prossimo? Pistola in pugno e zero rispetto della vita. Perché non serve voler ammazzare qualcuno per farlo veramente. Queste sono strade che hanno una direzione unica per chi le abbraccia: il carcere e una ferita che non guarisce più.
 
di Alessandro Ambrosino
Questo articolo è stato pubblicato qui

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