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Rimosso il ‘vaticanista’ del TG3: una vergogna l’asservimento della Rai al Vaticano!

Ci mancava anche questa. Ma oramai è una tradizione decennale che si rinnova di generazione in generazione in campo politico-giornalistico: l’asservimento verso i sacri Palazzi di oltre Tevere! Il direttore del TG3 ha ’licenziato’ dal suo incarico di vaticanista il collega Roberto Balducci per i <<quattro gatti>> che hanno ancora la pazienza di ascoltare e seguire il Papa.

Scusate, ma metto subito i piedi nel piatto. Il servizio televisivo che il collega Roberto Balducci ha fatto sul Papa tanto da costargli il ‘posto’ di vaticanista del TG3 non è niente di scandaloso: ha inserito un suo commento, alla buona, sui rapporti tra il capo della Chiesa Cattolica e i suoi fedeli. A dire il vero le spicciolissime espressioni che Balducci ha usato, le poteva esprimere lo stesso in altro modo e in forma più retorica con un tatto più diplomatico tanto da evitare la punizione professionale, anche se con il suo dire non ha offeso proprio nessuno.

Detto questo però, il problema si gira su il suo direttore Antonio Di Bella, incardinato nella struttura dirigenziale Rai ‘in forza DS’. Il quale poteva benissimo lasciare Balducci al suo posto permettendoli una correzione del servizio considerato offensivo (sic!), spiegando il suo spicciolo giudizio sui <<quattro gatti>> che avrebbero ancora la pazienza di seguire e ascoltare il Sommo pontefice. Invece no. Di Bella, da buon ‘nomenklato’ non lascia passare nemmeno il tempo di un giorno e lo rimuove d’imperio dietro la pressione di una serie di aspre critiche che falsi moralisti, sepolcri imbiancati del mondo politico e giornalistico – tra cui anche il grande Sergio Zavoli, ora al comando della commissione di vigilanza -, hanno avuto il coraggio di pronunciare per essere rimasti scandalizzati dalle parole "offensive" verso il Papa. È questa la libertà di stampa? È questa la libertà che un redattore può avere in Italia per parlare e criticare liberamente le parole e l’operato della Vaticano e dei vescovi italiani? Sì, purtroppo è questa. Cioè di poter dire e di poter essere drasticamente ‘fatti fuori’ perché il Papa, tutti i papi, non si criticano.

Forse Balducci avrebbe dovuto parlare - invece che dei ‘quattro gatti’ che ascoltano ancora il papa -, delle stime dei partecipanti alla messa domenicale in Italia, di quanta gente non va più in Chiesa, di quanti non partecipano più ai mercoledì del papa in aula Paolo VI o in piazza san Pietro la domenica all’Angelus portando dati reali e non diffusi in questo Paese a causa della censura vaticana. Deve dire questo un vaticanista. Deve dire delle proteste che i superiori delle famiglie religiose femminili hanno avanzato verso il Vaticano per il ‘processo’ che la Congregazione per la Dottrina della Fede (card. Levada, successore di Ratzinger) ha aperto sul comportamento della suore americane. eppure, ne parla tutto il mondo, ma non i media televisivi italiani. E poi di tutte le iniziative disciplinari prese sempre da Levada contro molti teologi cattolici. Avrebbe potuto dire come mai, invece di stare troppo attenti alle critiche al Papa nei palazzi vaticani, non abbiano parlato dei numerosi morti che in un mese di guerre ci sono stati, ben 13.741, grazie a tutte le guerre nel mondo!


E perché non ci dicono dai sacri palazzi qual cosina sul raggiungimento del 4° posto mondiale da parte dell’Italia – rispetto al 7° del 2007 - per le spese militari. Ecco di cosa dovrebbe parlare un vaticanista della Rai. E se non gli avessero dato spazio per trasmettere queste notizie allora avrebbe avuto occasione di fare un servizio contro la non libertà di criticare il Papa, il Vaticano e i vescovi italiani sui teleschermi di questo ottusissimo paese, e allora - solo allora - declinare l’incarico. Così dovrebbero fare i colleghi vaticanisti italiani della Rai, ma i ’padrini’ politici della Rai, governo e opposizione insieme, non interferiscono minimamente sulle questioni che riguardano la vita della chiesa cattolica in Vaticano, in Italia e nel mondo senza filtri e senza censure.

Per cui ritengo che la rimozione dal ruolo di vaticanista di Balducci non sia altro che una vergogna. Non tanto per l’atto in sé ma per l’asservimento che hanno i gerarchi politici della Rai verso il Vaticano e la Chiesa Cattolica.

E parla uno come me che è un vero e proprio cattolico praticante, ma che sente forte il senso della libertà come critica in campo giornalistico.

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