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Gheddafi, la fine nefanda della sua dittatura è un esempio per gli altri regimi

Le notizie di quest’ultime ore, benché contraddittorie, ci dicono che il regime gheddafiano – arrivato al potere con un colpo di stato nel 1969 – è alla fine.

E in questi momenti si vedono quali sono i veri interessi dei protagonisti: pur di non perdere il potere, la famiglia Gheddafi, ha fatto di tutto pur di tenere saldo il controllo del regime sulla nazione libica; ma le forze contrarie ribelli non mollano, supportate dai caccia Nato.

Così dopo sei lunghi mesi – quando invece Sarkozy e Merkel avevano previsto che in pochi giorni sarebbe finito tutto – sta crollando il dittatore anche se i figli si oppongono al suo esilio forzato, visto che non avranno più dove arricchirsi ancora alle spalle del popolo libico. I soldi, e tantissimi, investiti in Occidente in fondi finanziari e in molte aziende, dovrebbero essere congelati per poter essere utilizzati alla ricostruzione della Libia e per aiutare quelle tribù locali tenute per decenni nella povertà e nella schiavitù!

La cosa che stupisce, e forse non dovrebbe, è quale silenzio la Russia di Putin e la Cina di Hu Jintao tengano nei confronti di Gheddafi e anche della Siria dove il ‘grande dittatore’ Bashar Al Assad stermina quasi tutti i venerdì dopo la preghiera islamica decine di sudditi che non si vogliono piegare alle richiesta di libertà e democrazia.

La Cina e la Russia sono anch’esse due dittature e come tali – per loro il muro di Berlino sembra mai caduto e con esso il mondo diviso in due -, reggono, aiutano i regimi dittatoriali. La storia ha bisogno dei suoi tempi e dei suoi passaggi. Anche la Siria vedrà la libertà, così come la Russia e la Cina, ma dovranno passare anni e anni, anche se le svolte – a volte – sono rapide ed impreviste: i vasi si colmano di nefandezze, uccisioni, barbarie, violenze, soprusi e stragi e poi traboccano.

Sappiamo che tutto ciò che luccica nel mondo delle democrazie occidentali non è oro, lo sappiamo bene. E sappiamo che anche le cosiddette ‘democrazie’ sono delle ‘pseudo-demcorazie’. Ma sappiamo anche cosa voglia dire creare martiri in un momento storico nel quale sembra che il passato non sia mai avvenuto: dai regimi nazifascisti a quelli comunisti, fino ai nostri dittatori odierni.

La storia di una nazione, di un popolo, è spesso ricolma di ingiustizie e di violenze, fisiche come morali e tutto questo ci fa dire che, purtroppo, sembra necessario passare dalla sofferenza di una conquista fisica per poter far primeggiare la giustizia politica e sociale. Poi il giorno dopo è diverso, sembra che sia cambiato tutto ed invece ritroviamo i molti che hanno tergiversato tra il prima e il dopo di nuovo al comando e di nuovo a spadroneggiare: ieri sotto le insegna del dittatore, oggi del potere costituito ‘democratico’.

È successo in Italia tra la fine del fascismo e l’inizio della democrazia, così in Germania, in Russia, in Cile, in Brasile, in Argentina. C’è sempre qualcuno che sa rimanere a galla nonostante la fine. È fisiologico, ma gli anni successivi dovrebbero essere utili per fare pulizia definitiva dei vecchi gerarchi imboscati e che non vogliono o non hanno avuto il coraggio di schierarsi onestamente. Per cui vedremo questo in Libia domani, in Siria dopo domani e poi ancora lo stesso negli altri paesi che presto o tardi subiranno il cambiamento istituzionale.

Guardiamo a Berlusconi. Lui, quando c’era Gheddafi, - avete visto – ha steso tappeti rossi e fatto il baciamano al dittatore libico. Eppure, quando ha visto che la svolta stava per non avere ritorno si è schierato con la ‘rivoluzione’ e con la Nato pur di avere anche lui – come Italia – un pezzettino della spartizione libica alla fine della guerra: un ‘pozzetto’ di petrolio, il pagamento delle commesse già realizzate, una parte di ricostruzione della Libia bombardata.

Questo è il mondo, questi sono gli uomini che governano e questi sono gli epiloghi di storie umane senza nome che hanno perso la vita per manifestare contro un regime e contro un potere dittatoriale per far giungere il proprio popolo, la propria nazione alla tanto agognata libertà, se così possiamo ancora chiamarla, anche con tutti i difetti che ha nella sua realizzazione pratica e concreta messa in atto dagli uomini e donne di questo mondo.

Oggi ne sappiamo di più e meglio grazie a questi formidabili strumenti video/informatici che ci raccontano pezzi di vita e storie umane e militari che non sarebbero mai usciti da quei luoghi.

Nel XXI secolo diventa sempre più difficile per un dittatore ed un regime (vedi Cina) coprire le nefandezze di un regime e delle violenze che questo scatena sulla povera gente in nome dell’interesse ideologico, economico o familiare.

Commenti all'articolo

  • Di vittorio Cucinelli (---.---.---.200) 29 agosto 2011 14:53

    Gheddafi è stato uno dei capi di stato tra i più sanguinari della storia, però serviva agli equilibri strategici pre 1989. L’arricchimento suo, della famiglia, e del proprio eturage non creava problema a nessuno ne a destra ne a sinistra..anzi, stringere la mano a Gheddafi per i leader dell’occidente significava prestigio e denaro (ricordate Agnelli poi Blair, Prodi, Mitterand?). Mai una banca europea o americana che abbia avuto da obiettare sulla provenienza tiranna del denaro "messo in sacrestia". Gli equilibri economici finanziari e politici dopo l’11 settembre sono mutati, Gheddafi ha il petrolio buono, quello che necessita meno lavorazione, grandi capitali investiti nelle maggiori ex imprese pubbliche italiane, grande quantità di Gas, e acqua, tanta acqua...la guerra a gheddafi sraà tra breve la guerra al popolo libico, l’uomo di fiducia degli occidentali ( guiderà il prossimo governo fantoccio) eseguirà alla lettera gli ordini impartiti dai Major anglo franco americani........quando tutto sarà finito, i MERCENARI ( spudoratamente definiti ribelli dal Mainestreem) toglieranno le tende, il popolo vero, uscirà finalmente dalle proprie abitazioni e capirà che in tutto questo baccano poco è cambiato, hanno solo cambiato PADRONE...tutto qui.

  • Di vittorio Cucinelli (---.---.---.200) 29 agosto 2011 15:15

    Ultimo appunto per l’articolista PIERO CAPPELLI...potessi dare un voto al tuo articolo darei IL "ANCOR MENO CHE INDUFFICIENTE"..perchè esprimi la non conoscenza (della storia degli ultimi 30 anni, ancor meno le dinamiche) e il conformismo zuccheroso ...alcuni tra i paesi che hai citato hanno vissuto tragicamente sulla propria pelle le nefandezze dei "portatori di democrazia" che in questi giorni stanno portando "la libertà" in Libia ....tuoi idoli (quanto pare). L’Argentina, paese barbaramente sottomesso e oltraggiato dalle principali centrali del profitto (fmi, banca mondiale, multinazionali, passando per la dittatura militare filo americana) ...prima di raccontare le cose al pubblico sarebbe meglio studiare un po..


    La Cina ha un sistema dittatoriale....pensi che gli "eroi della libertà e della democrazia ( rothscild, rokfeller buffet warburg) faranno assaporare al popolo cinese il dolce nettare della "nostra democrazia"?
    • Di (---.---.---.129) 29 agosto 2011 18:04

      grazie signor Cucinelli del suo commento, ma non riesco a capire cosa voglia dire: il suo voto insufficiente mi onora visto che vede ancora il mondo diviso in due contesti, tra capitalisti e anticapitalisti o ex comunisti, mentre la realtà è superata fin dalla caduta del Muro di Berlino con tutto ciò che ha comportato... tanti auguri! PC
       

  • Di vittorio Cucinelli (---.---.---.200) 30 agosto 2011 01:11

    sei un po Retro’... i comunisti esistono solo nelle farneticazioni di un signore che ha problemi grossi con la giustizia..e visto che non esiti per niente ad affibbiarmi l’appellativo di comunista ( che senso avrebbe oggi il comunismo la sai solo TU e quell’altro di cui sopra) potrei ricambiare la gentilezza definendoti un seguace di silvio.o di quell’area politica del nulla che è finta sinistra). Comunque se questo è il massimo che puoi dare su temi tanto importanti meglio che lasci stare..tra non molto ricomincia il "grande Fratello"...fatti sentire con qualche tuo scritto

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