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L’Italia di Tremonti? Senza futuro e senza speranza

Ci voleva la patrimoniale e non un forzato prelievo a chi guadagna più di 4.000 euro al mese. È troppo facile prendere da chi dichiara il proprio reddito.

I dubbi sono che le province non possano essere spazzate via dopo che gli elettori hanno votato, così come i piccoli comuni accorpati. Avrebbe avuto senso farlo allo scadere dei mandati elettorali dei Consigli Provinciali e Comunali, ma facendolo ora è facile possa esserci una levata di scudi da parte dei politici locali, mentre non dovrebbero esserci proteste da parte della popolazione, purché non si perdano i servizi sociali e sanitari.

Non solo. I dipendenti non potranno essere licenziati e quindi dovranno essere riciclati nelle ‘nuove’ province o comuni, per le quali quindi le spese rimarrebbero per lo più le stesse salvo il costo delle amministrazioni che sono risibili (gettoni, luce, acqua… ).

Maggioranza divisissima: Formigoni contro, Bossi critico, Berlusconi balbettante, altri silenti. Comprendiamo bene il caos che sta creando la manovra, per cui non crediamo molto a queste iniziative che peraltro rischiano di essere di parte, dato che concentrano i tagli proprio alle Regioni, che come sappiamo sono in mano all’opposizione.

Per quanto riguarda invece i tagli al ceto politico sono tutt'altro che immediati. Rimane quindi ben poco da sperare a riguardo. Se poi Tremonti ci dice che ha tagliato 50.000 poltroncine, vogliamo vedere quando questo avverrà realmente e se a questo taglio corrisponderà un risparmio reale.

Le pensioni, grazie a Bossi - così almeno ha riferito lui - non saranno toccate. Vedremo. Sembra che la tracciabilità – abolita da questo governo nel 2008 – sia stata ora ripristinata portandola a 2.500 euro. Ma sappiamo tutti che chi la vuole aggirare – come già avviene oggi – lo continuerà a fare liberamente: gli artigiani chiedono soldi in nero per non emettere fattura e basta che il cliente vada in banca a prelevare contanti affinché non vi sia tracciabilità del pagamento.

Quindi per l’evasione fiscale in realtà, quella dei grandi capitali e delle grandi transazioni economico-finanziarie, non è prevista alcuna iniziativa e l’evasore continuerà a farla franca come ha fatto fino ad oggi. La legislazione continuerà a permettere che pesci grossi e piccoli possano sfuggire dalle maglie della rete del fisco, mentre si continuerà a far pagare il piccolo cittadino onesto che si vedrà costrettto a continuare a subire.

"Il popolo delle partite iva" continuerà a sostenere quindi Berlusconi proprio grazie ai vantaggi ottenuti, continuendo ad evadere con estrema leggerezza, dato che il proprio ‘nero’, anche se fuori legge a tutti gli effetti, continuerà ad essere considerato non reato, ma semplice dichiarazione infedele. Che ne dite?

Se fino a poche settimane fa non ci avessero detto, sia Tremonti che Berlusconi, che tutto era a posto e che eravamo anzi i virtuosi d'Europa - per non aver aumentato nemmeno le tasse, eterno vanto del nostro Presidente del Consiglio -, ma avessero guardato con maggiore attenzione alla situazione economica generale del Paese, razionalizzando per tempo i costi pubblici del ceto politico e delle amministrazioni statali, allora avremmo meglio sopportato – senza questo mezzo ‘fasullo’ svenamento – tanto i problemi quanto l’urgenza d'intervento.

È dal 1994 che Berlusconi predica la riduzione delle tasse, ma di fatto non sono mai scese di una virgola, sono semmai aumentate!

Oggi ecco la stangata. "Ma non dipende da noi ma dai mercati!" hanno detto le due sfingi del governo. Ma non erano a conoscenza del debito pubblico e della non crescita? E che dire degli sperperi e della mancata razionalità del sistema fiscale e statale? Dovevate intervenire!

Invece con la prima manovra di luglio avevano rimandato tutto al 2013 per lasciare la patata bollente ai futuri governanti. Dopo, tramite una giungla di leggi e leggine volte tutte a tartassare – guarda caso – sempre il ceto medio, non hanno che messo nuovamente le mani nelle tasche degli italiani e con questi risultati: la manovra del governo Amato del 1992 di 90.000.000.000 di lire sembra oggi molto più equilibrata e leggera rispetto al caos odierno e senza futuro.

Aspettiamoci dunque un fallimento, almeno parziale, dell’operazione che probabilmente non sarà capace di soddisfare le richieste europee e quindi di far quadrare i conti-Paese. Non resterà poi che attendere ulteriori ritocchi futuri. Sarà facile che il governo non duri molto e il dopo-Berlusconi, se non organizzato, ci farà cadere in un caos dalle gravi conseguenze economico-sociali.

L’opposizione intanto è quasi inesistente e senza idee. Il Pd critica e le sue proposte alternative fanno ridere: cipria su un volto straziato dalla crisi. L’Idv è cauto non sa che dire. Casini non sa che pesci prendere e si rifà ad un’analisi sterile e senza sugo: gli basta mettere in pollice verso, che tristezza!

Ecco perché Berlusconi resta lì con un Tremonti che più che la bocca della verità sembra la faccia smarrita della crisi politica di questo Paese!

Manca una prospettiva, una speranza per tutti noi italiani e soprattutto per i nostri giovani! Auguri gente d’Italia! Ma c’è poco da sperare con questa gentaglia, purtroppo messa lì democraticamente dalla maggioranza degli elettori. Vedremo quel che succederà alle prossime elezioni politiche.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.127) 18 agosto 2011 10:28
    Damiano Mazzotti

    L’idiozia è continuare solo a tagliare e fottere quel poco di liquidità che c’è rimasta, senza pensare al futuro... Se un contadino pensa solo a mangiarsi tutto quello che trova in giro senza pensare al futuro e a piantare ortaggi per l’inverno e alberi da frutta per l’estate, secondo voi quanto può andare avanti? E calcolate che gli alberi da frutta prima di dare frutti ci mettono qualche hanno... E in Italia i politici continuano a mangiare il grano che si deve seminare (come i soldi che si dovrebbero investire) come fece Stalin durante la grande carestia russa, dove in realtà a rimetterci le penne furono soprattutto gli ucraini...

    Quindi preparatevi alla prossima grande carestia italiana, prima economica e poi forse pure totale... E questa volta imparerete la lezione, cari cittadini italiani, malamente educati e peggio informati...

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