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 Home page > Tribuna Libera > Rimodulazione delle tariffe internet: occhio alla Wind

Rimodulazione delle tariffe internet: occhio alla Wind

Quando si compone il numero di assistenza per guasti/tariffe messo a disposizione dai gestori di telefonia, bisognerebbe ricordare come un mantra il motto del grande Vittorio Arrigoni “restiamo umani”, certamente legato a situazioni terribilmente più gravi, ma non per questo meno vero se contestualizzato nel nostro quotidiano. Nessuna colpa hanno i poveri operatori dei call center precari e sottopagati che rispondono al telefono: non hanno alcuna responsabilità per le nefandezze perpetrate dalle grandi società di cui sono dipendenti, e al contempo, come il cliente del resto, sono vittime della spersonalizzazione dei rapporti e di una crescente asimmetria nelle relazioni imprenditore/manager-lavoratore, impresa-consumatore, e più in generale ricchi-poveri, caratterizzante sempre più la nostra società. 
 
La Wind Infostrada, ad agosto, ha mandato ai suoi clienti sul cellulare il seguente messaggino: “Dal 3/10 la tariffa base per internet passa da 2 euro l’ora a 2 euro per tutto il giorno. Le ricordiamo che può recedere entro 30 giorni senza costi. Info al 158 o wind.it”.
 
Innanzitutto quello che colpisce è il tempismo con cui un sms del genere arriva: il 13 agosto. Molta gente l’avrà riposto e poi dimenticato. Altro elemento: “può recedere”, da cosa se non ho richiesto nessun servizio? Ulteriore punto su cui soffermarsi: “senza costi”. Ma perché, per recedere da un servizio che non ho richiesto dovrei pure sopportare ulteriori oneri, oltre al tempo già perso? A Napoli si direbbe “cornuto e mazziato”.
 
Come da copione, dimentico che questo messaggio mi sia mai arrivato. Solo che poi noto che da tre giorni di fila mi arriva un addebito giornaliero di 2 euro per internet, che dal cellulare non ho mai usato.
 
Decido di chiamare il 155 Wind. Mi risponde un’operatrice molto gentile che capisce al volo il mio problema: “non si preoccupi, le rimborso i 6 euro” ma poi mi ammonisce dicendo: “Guardi che il rimborso glielo posso accordare solo una volta, quando ricapiterà non potrà più pretenderlo”. Rifletto su questa seconda parte della frase pensando che ci sia qualcosa che non va e di rimando le dico: “Scusi ma in che senso potrà ricapitare?”. E lei: “ Il suo cellulare si connette automaticamente ad internet per aggiornamenti del software, in seguito alla rimodulazione tariffaria di Wind/ Infostrada”. Basita per questa risposta rimango un attimo in silenzio e lei: “Non ne ha idea di quanti rimborsi stiamo elargendo”. Subito le chiedo: “Scusi ma c’è un metodo per evitare questa connessione automatica ad internet?“ e lei mi risponde che dovrei manualmente disattivare dal mio cellulare il GPRS scrivendo al suo posto “no”. Le dico che non so farlo, così l'operatrice decide di passarsi una mano sulla coscienza e mi dice: “Facciamo così, disattivo io la connessione internet ma deve sapere che non potrà più usare gli mms”. Meno male che sono rimasta al paleolitico: a me bastano solo le chiamate e gli sms, non uso altro.
 
Morale della favola? Bisogna controllare che la Wind Infostrada non stia illegittimamente addebitando 2 euro giornalieri sulla ricarica del cellulare, in particolare agli anziani di famiglia che hanno una scheda di cellulare Wind e che magari non leggono né gli sms ricevuti né si accorgono di quanto scala il credito telefonico; il primo e unico rimborso che dà la Wind non basta affinché il fenomeno di addebito cessi, perché il cellulare continuerà a connettersi automaticamente ad internet; per evitare ancora fregature chiedete/pretendete che vi disabilitino dalla Wind il GPRS, cioè la possibilità di connessione ad internet dal cellulare, se no seguite la procedura manuale che vi spiegheranno al telefono gli operatori Wind.
 
Ultima cosa, fondamentale: il “restiamo umani” di Arrigoni vale solo per gli operatori del call center. Un bel “vaffa” di grilliana memoria ci sta tutto per gli amministratori della Wind Infostrada che approfittano delle debolezze altrui per arricchirsi.

Commenti all'articolo

  • Di Sandro kensan (---.---.---.205) 8 ottobre 2011 21:04
    Sandro kensan

    Qui molte cose non tornano, la prima riguarda il fatto che i cellulari non si collegano a internet. Forse gli smartphone si collegano alla Rete automaticamente ma per questo esistono le promozioni a volume o a tempo.

    A spanne direi che il problema è del proprietario del cellulare che non sa come il *suo* cell funziona.

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.201) 10 ottobre 2011 11:51
    Gloria Esposito

    Gentile sig. Sandro Kensan,
    le posso assicurare che non possiedo uno smartphone. Detto questo, se il problema fosse il fatto che "il proprietario del cellulare non sa come il suo cell funziona" di sicuro la Wind non mi avrebbe accordato il rimborso. Essere troppo sicuri della propria preparazione a volte può indurre in errore: io preferisco, come mi suggerisce del resto lei, sapere di non sapere (Socrate docet).

    Grazie comunque per il commento e mi scuso per il ritardo con cui le rispondo,
    Gloria E.

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