• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Ambiente > Rifiuti: il CNR dà le soluzioni al problema con il THOR

Rifiuti: il CNR dà le soluzioni al problema con il THOR

Il “Consiglio Nazionale delle ricerche”, CNR, insieme alla Società Assing Spa di Roma, dopo anni di studi, hanno messo a punto e sperimentato per due anni in Sicilia, in provincia di Messina, un mulino dal nome THOR per la conversione a freddo di rifiuti solidi urbani in combustibili.

L’Italia si riesce a governare solo all’ insegna dell’emergenza trascurando la ricerca, i ricercatori e la modernità. 
 
Il “Consiglio Nazionale delle ricerche”, CNR, insieme alla Società Assing Spa di Roma, dopo anni di studi, hanno messo a punto e sperimentato per due anni in Sicilia, in provincia di Messina, un mulino dal nome THOR per la conversione a freddo di rifiuti solidi urbani in combustibili.
 
Questo sistema innovativo e non inquinante alla fine del 2008, dopo una fase di sperimentazione, doveva essere la soluzione ai problemi dell’emergenza rifiuti della nostra amata Italia.
 
Le Province, i Comuni e le municipalizzate erano interessate al progetto ma, con le casse praticamente vuote, la rinuncia è stata inevitabile.
 
I rifiuti? meglio smaltirli nelle discariche! Infatti il 54% dei rifiuti viene ancora smaltita nelle discariche: “come dire, pulisco casa e nascondo la spazzatura sotto il tappeto!”.

La Sicilia, attuale Regione in emergenza Rifiuti, sotto il tappeto nasconde il 94% dei rifiuti. Che dire, occhio non vede cuore non duole!.
 
Le Regioni commissariate, sempre per l’emergenza rifiuti, sono ben 5 con un costo da capogiro per le nostre tasche: la cifra si aggira intorno al 1,8 miliardi di Euro. Il THOR (questo Mulino che in realtà verrebbe a costare due milioni di Euro) alla politica Italiana non interessa, forse per la cifra relativamente bassa per la sua messa in opera.
 
Le attuali potenzialità del THOR non sono affatto da scartare, visto che potrebbe far fronte alle necessità di un comunità di cinquantamila abitanti ed è in grado di triturare e convertire circa cinquantamila tonnellate di rifiuti al giorno.
 
Dalla spazzatura si può ricavare: 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate di materiale ferroso e non, una tonnellata di inerti. E, come se non bastasse, tutto il prodotto esce sterilizzato!
 
In Italia, dove la politica non arriva, arrivano, per nostra fortuna, gli imprenditori lungimiranti: infatti questo progetto del Thor dalla Sicilia si è trasferito in Piemonte, a Casal Monferrato, Provincia di Cuneo, dove ha sede la Buzzi Unicem spa, secondo gruppo in Europa per la produzione di cemento. A questa Azienda il THOR garantisce parte dell’energia che utilizza nel cementificio contribuendo a ridurre l’inquinamento ambientale. Attualmente il THOR riesce a produrre una tonnellata all’ora di prodotto da utilizzare come combustibile, ma l’obbiettivo è di arrivare a 100.000 tonnellate l’anno e quindi sostituire la metà del combustibile oggi impiegato.
 
La sua sperimentazione il CNR l’ha portata a termine con successo! Adesso tocca alla politica trovare aziende disposte a costruire questi mulini, visto che la produzione di rifiuti aumenta in modo vertiginoso ogni anno. 

Commenti all'articolo

  • Di Grazia (---.---.---.126) 19 giugno 2009 11:12

    Desideriamo un mondo pulito..
    ci poniamo il problema del trattamento rifiuti ricordando come esempio La Campania alla quale,
    giornali e Stato hanno prestato la loro attenzione. Situazione preoccupante visto che si rischiava di invadere tutta l’Italia con la differenziata di una sola regione. Ci si è preoccupati di smaltirla nei container e di donarla ai vari inceneritori senza pensare ai costi e al disagio che avrebbe comunque arrecato ad altre città che non erano pronte ad affrontare un emergenza così imponente.
    Soldi spesi per affrontare viaggi, attraversate oltre mare, fino in Sardegna dove il proprio sindaco ad Olbia ha severamente vietato l’attracco della Nave con a bordo container di rifiuti, non per egoismo ma per un semplice rispetto dei propri abitanti e della propria Carica. E così ci si è spinti nelle coste del cagliaritano..certo niente si fa per niente, gli incentivi o meglio le mazzette non sono mancate altrimenti che Italia sarebbe senza il suo segno nel mondo!?
    Eppure si conosceva una soluzione meno dispendiosa o almeno un progetto che potesse smaltire i rifiuti solidi urbani e trattarli in modo da separare tutte le componenti utili dalle sostanze dannose o inservibili. Thor avrebbe ridotto i rifiuti in piccolissime particelle trasformandole come contenuto calorifico e quindi utilizzabile come del combustibile. Thor avrebbe anche risollevato le comunità o le Isole dove scarseggia l’acqua potabile, con l’utilizzo dell’energia termica prodotta per alimentare un dissalatore, producendo acqua potabile e nello stesso tempo eliminando i rifiuti soldi urbani. Tutti progetti che senza un fondo di moneta non si possono realizzare, ma si possono spendere soldi Inutili per giri di spazzatura non quantificabili. Dov’è L’Italia del progresso e della ripresa economica?
    Parole e soltanto tali che si disperdono nel vento..come i cattivi odori di spazzatura per un Mulino che avrebbe donato risorse e sterilità ambientale per un’Intera Società.
    Per un Mondo pulito dobbiamo ancora saper aspettare.

  • Di Ocram (---.---.---.127) 19 giugno 2009 11:39

    Avevo già sentito parlare di questa tecnologia. Tuttavia sono i privati che devono utilizzarla, lo Stato dovrebbe darsi da fare nella riduzione alla fonte degli imballaggi (tramite la tassazione, come in Germania) e nella promozione di riuso e riciclo (il buon vecchio "non si butta via niente" dei nonni).
    Con l’iperconsumismo i rifiuti non potranno che aumentare, nuove tecnologie o meno.

  • Di arch. Paola Nugnes (---.---.---.60) 19 giugno 2009 12:22

    Il Thor è un sistema a freddo non inquinante che produce comunque CDR da bruciare negli inceneritori se non nei cementifici, impianti inquinanti di prima categoria.
    La grave conseguenza del Thor è che si perde preziosissimo materiale da recuperare quale carta e cartone plastica, e materia putrescente, preziosissimo umus, potenziale, per le nostre campagne avviate verso preoccupanti fenomeni di desertificazione.
    Difatti con il Thor si recuperano 30 tonnellate di CDR e 3 tonnellate di vetro e di parti ferrose, gli unici materiali che, non avendo potere calorico, non possono essere bruciati.
    Gli impianti di selezione e vagliatura ( TMB) invece sono impianti capaci di recuperare, da tempo, materia fino all’80%, studio di Greenpeace del 2005, ed oggi con piccoli impianti finali di estrusione si rtiesce a recuperare fino al 99% del materiale in entrata, producendo dallo scarto non recuperabile una "sabbia", materia prima seconda certificata UNi, per il mercato delle plastiche e dell’edilizia, con costi fino al 40% inferiori alle stesse materie prime. ( Impianto di Riciclo di Vedelago).
    Con queste semplici tecnologie, in Campania si è valutato che i sette impianti di vagliatura e selezione già esistenti potrebbero essere velocemente ( sei mesi) trasformati in impianti di questo tipo, con costi estremamene contenuti ( 10, 20 milioni di euro), il residuo da mandare in discarica sarebbe un esiguo 2% di residuo vetroso, non impattante per il territorio. www.corinamentorifiuticampania.it

    Naturalmente politica volendo, questa soluzione incontrerebbe il favore di gra parte della piccola imprenditoria locale capace di investire in una filiera del riciclo e del recupero e tenuta invece fuori dai grossi business degli inceneritori. Naturalmente di un ambiente più salubre senza impianti di incenerimento e megadiscariche altamente impattanti ne beneficerebbe il settore agro-alimentare e dei prodotto doc e dop e l’industria turistica.
    Quindi tutta una rete economica solida e stabile capace di investire tutto il territorio.

    Non è vero che la produzione di spazzatura è in continuo aumento; negli ultimi tempi si registra, forse anche grazie alla crisi economica, un trend negativo, che andrebbe incoraggiato e indirizzato con politiche territoriali volte alla riduzione degli imballaggi e dell’usa e getta, verso il riuso e il riciclo.

    grazie

  • Di arch. Paola Nugnes (---.---.---.60) 19 giugno 2009 12:30

    Errata Corrige: l’indirizzo esatto del sito indicato è: www.rifiuticampania.org

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares