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Resisti Nicole!

Il titolo è 1) un po’ strumentale 2) un po’ no. Ma ragionevole e sincero. Ora spiego.

Il PD e Sinistra e Libertà hanno promosso una mozione anti-Minetti in Consiglio Regionale (credo sia stata firmata anche dall’IDV). La mozione dice sostanzialmente: “Nicole Minetti dimettiti”.

Credo sia la prima volta (ma su questo potrei sbagliarmi perché ne ho viste tante ma non le ho certo viste tutte) che si chiedono le dimissioni di un “consigliere regionale” con un atto ufficiale da votare in Aula. Non un assessore, non il Presidente, non un sottosegretario, non uno dei tantissimi consulenti… ma un consigliere che – benché eletto nel listino senza voto di preferenza – è espressione della volontà popolare, della volontà di tanti elettori che (a mio avviso sbagliando) hanno scelto Formigoni e il Pdl.

Già qui. Trovo singolare che un’aula chieda le dimissioni di un suo membro. Poteva non votare la Consigliera Minetti il giorno della “convalida degli eletti” ma avrebbe dovuto avere delle buone ragioni (per esempio ll’essere venuti a conoscenza della sua non candidabilità o della sua non eleggibilità). La professione di igenista dentale non mi pare sia ostativa alla carica di consigliere.

Il popolo mi pare invece abbia votato consapevolmente Formigoni e il suo listino, ben sapendo che al suo interno c’era il fior fiore della nuova classe dirigente italiana: l’igenista, appunto, il geometra di arcore, l’allenatore nel pallone, il bandito… ci torneremo sul bandito.

E altri consiglieri di pari valore mi pare siano stati eletti persino a furor di popolo. Uno su tutti: il Trota, 13000 preferenze a Brescia.

Può un’aula parlamentare sindacare la qualità umana dei singoli parlamentari andando ben oltre la mera verifica delle condizioni ostative alla loro candidabilità e/o ineleggibilità? A mio avviso no. Se fosse altrimenti la maggioranza avrebbe dalla sua uno strumento di inquisizione assai potente. Tanto potente quanto illiberale. E immagino quanti consiglieri del PDL voterebbero una mozione di sfiducia nei confronti di alcuni consiglieri del PD, di SEL, dell’IDV… magari perché troppo laici, magari perché troppo oppositori, magari perché indagati. Ricordiamocelo sempre, questo. In un aula parlamentare, di solito, la maggioranza ce l’ha la maggioranza. Mi pare d’essere Pazzaglia…

Ma qui c’è di mezzo il merito! Mi direte… Che la Consigliera Minetti sia stata eletta senza alcuna possibilità di vagliarne i meriti (quantomeno dalla gran parte del corpo elettorale) è indiscutibile, essendo stata eletta nel listino. E lo sa bene Formigoni quanto gli “costò” l’inserimento della Minetti fuori tempo massimo… Ma è forse l’unica? Perché non il Trota?

La mozione ci dice anche che la richiesta di dimissioni nasce dal desiderio che la Minetti possa ”liberamente difendersi nel processo”. Non capisco bene cosa questo significhi. Se si sottintende che un processo porta via molto tempo alla vita di una persona e quindi questa non possa dare il meglio di sé in Consiglio… beh, mi pare che la prima mozione avrebbe dovuto essere presentata contro Formigoni, assai noto per venire in Aula solo il tempo necessario per firmare il registro dei presenti e non perdere la diaria. E poi anche qualche consigliere regionale. Non solo di maggioranza.

Ma c’è un motivo in più per non chiedere le dimissioni della Minetti. Il più importante, pragmaticamente parlando.

Se la Minetti desse le dimissioni, subentrerebbe il geometra di Arcore, Francesco Magnano, attualmente Sottosegretario. Carica compatibile con l’essere Consigliere Regionale ma parificata nello stipendio e senza obblighi di presenza in Aula e nelle Commissioni… Da più parti, inoltre, mi dicono che in questo caso sarebbe molto forte il pressing su Magnano affinchè dia le dimissioni. E lui non sarebbe contrario. Subentrerebbe, in caso di dimissioni di Magnano (o in caso di dimissioni di qualunque altro componente eletto nel listino, magari a seguito di elezione al Parlamento) Marco Pagnoncelli. E ho detto tutto. E se invece il nome non ti dice nulla, cliccaci sopra (sul nome e sul cognome). E se ancora non hai capito chi è Pagnoncelli, te lo spiego io: lui il bunga bunga (politicamente parlando) l’ha fatto ai bergamaschi.

P.s. Le dimissioni di Pagnoncelli io le chiesi. E lui le diede. Ma da Assessore.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.106) 24 febbraio 2011 19:57

    Giustizia esclusiva >

    Berlusconi ricorda spesso le sue “assoluzioni”. Nessun cenno però alle ragioni di proscioglimento: sopravvenuta “prescrizione” o “estinzione” (amnistia) del reato.
    Sottaciuti i vari interventi legislativi coincidenti con l’iter processuale. Tipo la depenalizzazione del falso in bilancio (L 61/2001) o la limitazione dell’uso di prove acquisite con rogatoria (L 367/2001) o la Legge Pecorella (L 46/2006) modificata più volte dalla Consulta.

    Restano poi i processi ancora pendenti. Ci vogliono nuove soluzioni. Detto e fatto.

    Risultare “incensurati” è condizione meritoria? Certo. Diventa però un singolare “premio” se serve a determinare, come Norma Transitoria, la immediata prescrizione dei processi in corso.
    E’ come dire che “essere incensurati” è un motivo sufficiente per “restare incensurati”.

    Solo pochi possono sborsare decine di milioni in prestigiosi collegi di difesa. Quasi nessuno ha il potere di nominare (legge porcellum) una casta di Primi Super Cives attenta a privilegi ed immunità …

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