Resistenza contro il nazifascismo: Monfalcone sia medaglia d’oro

Monfalcone nella seconda guerra mondiale aveva circa 20 mila abitanti. Apparteneva alla provincia di Trieste, dopo il 15 settembre del 1947 passerà alla provincia di Gorizia, come "frontiera" italiana praticamente verso il TLT.
La decorazione che ha ricevuto nello specifico Monfalcone, con atto 51078 del 28 gennaio 1958 e registrato alla Corte dei Conti il 18 ottobre 1957 ma disposta con decreto del 5 settembre 1957 e firmata dal ministro proponente per gli affari alla difesa è inclusiva di più vicende, strettamente nazionalistiche, dalla prima guerra mondiale al Trattato di Pace del ‘47 con il quale verrà assegnata all’Italia.
Il Presidente della Repubblica che decretò l'atto era Gronchi, noto esponente della DC,il ministro alla Difesa era Taviani, anche lui democristiano. Il Sindaco della città nel momento in cui venne conferita era il senatore Rizzatti, industriale, consigliere della Cassa di risparmio di Gorizia, democristiano.Una pergamena alla città che in verità non riconosce il giusto merito che Monfalcone ha dato alla Resistenza,una motivazione profondamente nazionalistica, ideologica, irredentistica e governata da uno spirito anticomunista oltre che anti jugoslavo.Una pergamena dove si parla di due redenzioni, concetti propri dell'irredentismo.
La città di Monfalcone vedrà 214 caduti per la Resistenza,in base all'elenco dell'Istituto Friulano per la storia del Movimento della Liberazione, ma sono circa 250 quelli ricordati nel monumento collocato presso il cimitero di Monfalcone, (236) tra cui vi rientrano alcuni partigiani ignoti, e partigiani sepolti segretamente a Monfalcone e dispersi nel monfalconese.
Città che si è mobiliata con i suoi cittadini fin da subito nella costituzione della Brigata Proletaria, una formazione costituita da quasi 800 combattenti partigiani, che cercheranno a prezzo enorme di arrestare l'avanza nazista nel nostro territorio con la storica battaglia di Gorizia. In quella battaglia furono 32 i partigiani monfalconesi a perdere la vita. 503 saranno nel complesso i "cantierini" italiani e sloveni, che operavano presso i cantieri navali di Monfalcone e provenivano da più parti, caduti per la Resistenza. Furono centinaia e centinaia i cittadini partigiani, è difficile riuscire a quantificarli con esattezza, centinaia furono le vittime del regime criminale nazifascista.
E se c'è una città che merita la medaglia d'oro per il contributo dato alla Resistenza, questa è certamente Monfalcone.E ad oggi è semplicemente scandaloso non solo che Monfalcone non abbia la medaglia d'oro per la Resistenza ma neanche l'onorificenza che riconosca espressamente il contributo dato dalla città con la Resistenza al nazifascismo, poiché il contesto nel quale questa onorificenza è inserita è mescolato con altre questioni, altre vicende, che nulla c'entrano con lo spirito che animò la resistenza monfalconese.Non è un caso che ciò accadde quando l'influenza di Gladio era importante in questo territorio. Ma ora è arrivato il momento di sistemare le cose e restituire il giusto merito ai nostri caduti partigiani, alla memoria di Monfalcone, alla nostra storia.
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