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Reattori nucleari francesi a rischio: 4 centrali vicino all’Italia

Dall’anno scorso ad oggi, in ognuno dei 58 reattori nucleari dell’azienda energetica nazionale francese, l’EDF, si sono riscontrati una serie di problemi. “Défaillances”, come le ha definite Le Figaro, che ieri sera ha pubblicato i resoconti di un bilancio confidenziale condotto dall’UE su tutti i 134 reattori d’Europa. Ben 58 di questi, allocati in 19 centrali, appartengono alla vicina Francia, prima potenza nucleare (civile) dell’Unione. Quattro di quelle centrali, Cruas, Bugey, St-Alban e Tricastin sono relativamente vicine al confine italiano, in zone di moderato o medio rischio sismico.

È in particolare all’ultima centrale, quella di Tricastin, che gli ispettori europei hanno dedicato maggiori controlli. L’impianto, situato nel sud-est della Francia, nella regione del Rodano-Alpi, contiene 4 reattori di tipo PWR (“Pressurized Water Reactor”, reattori nucleari ad acqua pressurizzata) da 900 megawatt l’uno, attivi da più di 30 anni.

Costruita nel 1974, la centrale nucleare di Tricastin è integrata nel sito chimico-nucleare più importante ed esteso di Francia. Con i suoi 25 miliardi di kilowatt prodotti annualmente contribuisce al 6% dell’intera produzione elettrica francese. Ma si tratta anche di una delle centrali più antiche. Nel luglio 2011 un incendio era divampato nella zona 1 della centrale, fortunatamente in un settore in cui non erano presenti materiali nucleari.

Il documento confidenziale testimonierebbe la mancanza di strumenti adeguati alla misurazione di un eventuale rischio sismico. Allo stesso modo, “gli equipaggiamenti di soccorso in caso di incidente” - riporta Le Figaro - non sarebbero al sicuro in caso di calamità naturale, “a differenza dei reattori tedeschi, inglesi, spagnoli e svedesi”. Precauzioni assolutamente necessarie, secondo Bruxelles, dopo eventi come quelli di Fukushima. 

Si tratta di una serie di carenze che la stessa Autorità per la sicurezza nucleare francese (ASN) aveva sottolineato in un rapporto stilato qualche mese prima, e che l'EDF si è impegnato ufficialmente a risolvere. Il Commissario europeo all’Energia, Günther Oettinger, benché non abbia confermato né smentito le indiscrezioni rese note dal quotidiano francese, ha comunque fatto sapere che non è prevista la chiusura forzata di nessun impianto. 

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.241) 2 ottobre 2012 16:02

    E ti credo che non è prevista la chiusura di nessun impianto ,non sta succedendo nulla .

    I radionuclidi di per se sono insensibili al fuoco ,oltre ovviamente a non produrre combustione e a variare le emissioni in ragione anche di temperatura elevate . Quindi un incendio in una centrale nucleare non rappresenta un rischio aggiuntivo rispetto a qualunque altro impianto produttivo e comunque incomparabilmente meno di un impianto chimico ,dove si potrebbero produrre esplosioni o vapori altamente tossici ,sversamenti ecc...
    Comunque fai bene a tenerci informati .

    Purtroppo qualora succedesse una catastrofe tipo Fukushima (probabilità asintoticamente tendente a zero ),noi saremmo esposti poco meno dei francesi , in compenso però noi stiamo affondando industrialmente (con chiusure e delocalizzazioni )perché la nostra energia elettrica costa il 30 % medio (con punte oltre il 40% ) rispetto agli altri paesi industrializzati .

    Mica fessi noi .

  • Di Renzo Riva (---.---.---.197) 3 ottobre 2012 00:21
    Renzo Riva

    Emanuele Midolo,
    Vai a figa che è meglio!

    .
    Dei 340 TWh consumati dall’Italia il 13% è importato dall’elettronucleare francese e svizzero; qualcosa pure dalla Slovenia ma non grandi numeri.

    L’energia elettronucleare che importiamo la paghiamo 7 €cents al kWh ed ai Paesi che ce la vendono costa alla produzione 3,5 €cents al kWh.

    Il sistema di produzione elettrica italiano non riesce a produrla a meno di 13,5 €cents al kWh facendo una media ponderata delle quantità con i vari prezzi per le varie fonti.

    L’elettronucleare importato ha pertanto il pregio di svolgere un’azione calmieratrice.
    Facendo pertanto una media ponderata fra le quantità ed i prezzi di produzione interni e d’acquisto dell’elettronucleare estero scopriremo che il prezzo finale è di 11 €cents kWh.


    Cher Emanuele Midolo,
    As tu compris ou est-ce que je dois te faire un griffonnage ou un dessin?
    .
    Cosa vuol dire community manager?
    Cerca di lavorare per mantenerti.
  • Di (---.---.---.13) 25 giugno 2014 11:54

    Fukushima o Hiroshima?

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