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Racconti politici rubati e sovrapposti. L’ago, il filo, il vestito

Lo spettacolo politico di queste incerte giornate è indescrivibile. Forse solo Stephen King in uno dei suoi romanzi grotteschi horror potrebbe cercare di decifrarlo. Mentre il Paese arranca e retrocede sempre di più verso un baratro di depressione economica, psicologica e sociale, tutti i gruppi politici si insultano. Tutti si accusano. Tutti si sottraggono ai loro compiti di governo. Tutti si rubano le proprie narrazioni e le proprie identità. Le cambiano non rispettandosi.

La verità è che nessuno ha più una identità chiara, una storia coerente e potente in cui credere, da offrire al Paese e agli elettori. Perché questa perdita totale di credibilità e impegno?

«Ci sono mille risposte, ma una possibile traccia è stata data il 3 aprile da Floris, su La7, durante la trasmissione "Otto e Mezzo", che ha fatto notare una cosa interessante: "destra e sinistra sono fossilizzati gli uni nella foto degli altri". È tragicamente così» commenta Andrea Fontana, presidente dell'Osservatorio Italiano di "Corporate Storytelling" presso l'Università degli Studi di Pavia.

«Il racconto politico della destra viene fatto dalla sinistra e la destra lo assume. Il racconto politico della sinistra viene fatto dalla destra e la sinistra lo fa suo. Nessuno dei due ad oggi ha una storia rappresentativa, né una storia di futuro, solo in parte storie garanti di passato. Nessuna credibilità e visione del futuro. In mezzo, il Movimento 5 stelle a guardare le foto vecchie di famiglia e a sbraitare improbabili non partiti e non programmi. Lontano Europa, America e Mondo che mandano i loro diplomatici a far visita a questo strano zoo che è diventata l'Italia». 

Bulimia narrativa e vuoto di responsabilità. I gruppi politici si focalizzano sui veti e la rabbia, accusandosi, dovrebbero invece recuperare una risposta alla domanda fondamentale: "Chi siamo?" e quindi "cosa vi offriamo?".

Per Andrea Fontana è chiarissimo tutto questo. «Domanda che diventa offerta elettorale e programma per il futuro locale e nazionale. Nessun programma ha una visione di questo tipo. Solo pezzi di intervento: la legge elettorale, l'eliminazione dell'IMU, la decrescita felice. Si dovrebbe raccontare il perché di queste scelte e soprattutto il dove ci porteranno domani queste stesse decisioni».

«Dovrebbero riprendere in mano il "vestito" del Paese, e con ago e filo ricucire reputazione, credibilità e visione», è la risposta dell'esperto di storytelling. «Impegnandosi ad avere dei destini politici, economici e culturali che possano dare visione e ragione a una domanda ancora più importante: "chi vogliamo diventare?"».

Questo sarà il titolo e il programma del vero racconto politico futuro, credibile e coerente con le azioni di ogni soggetto politico: chi vogliamo diventare nell'economia, nella scienza, nella società.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.121) 5 aprile 2013 15:15

    Cara Maria ,verissimo quello che dici ,la perdita di valori ha omogeneizzato destra e sinistra . Caduti i capisaldi ideologici immolati sull’altare del realismo cinico e del tornaconto personale questa deriva non poteva essere evitata .

    Non poteva essere evitata perché i politici che ci ritroviamo sono frutto di una raccolta differenziata nel senso peggiore .La società che studia e produce e che esprime i valori più elevati , dalla professione più umile a quella più importante ,ha delegato a costituirsi parte dirigente coloro che come percorso di vita hanno scelto la via facile della politica ,ossia dove è possibile far prevalere le proprie doti di cialtroneria ,mistificazione ,doppiezza ,incoerenza ,servilismo ecc... .

    Certo non tutti sono cosi’ , ma certamente lo sono nella stragrande maggioranza .
    Vuoi un esempio ? Ti cito uno che avrebbe titoli validi per uscire dal mazzo .

    Luciano Violante ,docente di diritto penale (sic! ) ,politico di lungo corso prima del PCI poi PDS e infine DS ,parlamentare da oltre un vent’ennio ,oggi uno dei saggi convocati da Napolitano .

    In un suo intervento alla Camera ,risalente al 2003 , dichiarò ,candido e solare ,che il PCI aveva favorito (salvato ) Berlusconi nel fare ciò che non si sarebbe dovuto consentire (aggirando le leggi vigenti ),precisando che sotto il governo di centro sinistra Berlusconi aveva aumentato le proprie ricchezze di 10 volte e chiudendo poi il suo intervento con un accorato appello a Silvio che sembrava ,in tutto e per tutto ,quello di Guzzanti nel pezzo comico di satira politica , quando dice " Silvio ,ricordati degli amici ,ricordati di chi ti ha voluto bene ! " 

    E Luciano Violante non è un politico qualunque ,è stato ed è tra i più autorevoli esponenti della sinistra .Se questo è il livello dei leader ,immagina gli altri.

    Per questo siamo arrivati ai punti che tu bene ci descrivi e la colpa è soltanto di chi ha dato le deleghe a questi personaggi ,ovvero di noi cittadini elettori.
    Scusa la lungaggine.
    ciao
     

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