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Quando la cronaca nera ti bussa alla porta. Le scampagnate della cronaca

Quando noi umili campagnoli ci sintonizziamo su un qualsiasi telegiornale, rimaniamo spesso a bocca aperta; sentir parlare di omicidi, sanguinosi attentati di mafia e rapine violente, ci fa scoprire ogni volta le sfaccettature negative di quello che pare essere un mondo lontano da noi, ovvero la città violenta e criminosa, rispetto alla pacifica e brada campagna, tra ruscelli e campi. Così, quando prendiamo atto di certi misfatti, siamo certi che, nei nostri paesi dove tutti si conoscono, certe cose non potranno mai accadere. Tuttavia, talvolta capita che la cronaca nera, stufa dello smog cittadino e del traffico, voglia fare una bella scampagnata, portando scompiglio anche dove sembrerebbe regnare la pace.

A Giaveno, ridente cittadina di cui ho parlato in svariati articoli, pare che la cronaca più tetra abbia trovato il suo habitat campagnolo ideale; a Febbraio di quest’anno, infatti, la cittadina è arrivata per la prima volta alla ribalta nelle cronache a causa dell’omicidio/suicidio di Adriano Maero (Che, ripeto per la n-esima volta, non è mio parente ndr) che prima ha ucciso a martellate il figlio William e poi si è sparato, dopo aver capito la gravità del gesto appena compiuto. Al tempo, l’opinione pubblica giavenese quasi non poteva credere a ciò che era successo, trovandosi sgomenta di fronte ad un avvenimento che si pensava potesse solo e sempre “succedere agli altri”. Dopo che l’ordine naturale delle cose si è ristabilito, la certezza che si trattasse di un episodio isolato si è velocemente consolidata e ben presto Giaveno è tornata ad essere, per l’opinione pubblica, un’isola felice come sempre, almeno fino a ieri sera. Patrizia Raviola, titolare di un Bar nel Centro Storico giavenese, ha sparato ad un suo creditore (le voci parlano di cifre intorno ai 8000€), ferendolo ad un braccio. Capita la gravità del gesto, è corsa a casa e si è sparata. Le condizioni di entrambi sono subito sembrate critiche, ma alla fine il creditore l’ha spuntata, lei no. Così, nell’arco di un’anno, nella sola Giaveno ci sono stati due casi di suicidio “violento” ed un omicidio: numeri da far impallidire i ben più bellicosi quartieri di città.

Perciò, la prossima volta che qualcuno dirà che la cittadina sangonese è la solita città pacifica, dovrà fare i conti con la realtà delle cose, ben diversa da quella stabilità nel passato. Perché la Nera ti bussa alla porta quando meno te lo aspetti.

 

 

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