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Quando l’emergenza funziona solo per gli altri

Abbiamo sempre nel nome di questa crisi, di questa emergenza politica ed economica giustificato i dieci, cento, mille continui soprusi alla nostra libertà, ai nostri diritti di cittadini; abbiamo voluto e dovuto accettare che la responsabilità dello stato si caricasse sempre più sulle nostre spalle e non su quella del governo e di chi ci rappresentava.

Negli ultimi anni, al grido di “emergenza emergenza”, siamo stati capaci di cose incredibili, abbiamo sciolto governi legittimamente votati, abbiamo nominato almeno tre primi ministri, abbiamo provveduto prima negli anni precedenti e poi negli ultimi 10 mesi a peggiorare la pressione fiscale, quella burocratica e a peggiorare l’inefficienza della pubblica amministrazione; abbiamo sempre nel nome di questa crisi, di questa emergenza politica ed economica giustificato i dieci, cento, mille continui soprusi alla nostra libertà, ai nostri diritti di cittadini, abbiamo voluto e dovuto accettare che la responsabilità dello stato si caricasse sempre più sulle nostre spalle e non su quella del governo e di chi ci rappresentava.

Eppure il rovescio della medaglia fino ad oggi non c’è stato, abbiamo accettato di tutto in attesa che le tanto promesse, decantate e sospirate riforme arrivassero, quelle del lavoro, del fisco, della pubblica amministrazione, tutte sempre abbozzate (scioglimento delle provincie docet) e mai completate, mentre nello stivale si susseguono i drammi della povertà, dei suicidi per disperazione, della morte di migliaia di imprese, delle infinite e terribilmente reali emergenze sembra che la nostra politica che tanto ama farsene scudo quando sono utili a una nomina, non se ne rammenti quando si tratta di fare la cosa giusta…

Sono onesto, sono molto combattuto in questi giorni da quello che per l’ennesima volta è accaduto, provo una naturale simpatia e fiducia nei confronti del nuovo premier e del nuovo Governo, ma da cittadino sono anche molto stanco di vedere strumentalizzata la condizione terribile dell’Italia per giustificare le piccole e le grandi sospensioni della democrazia, spero che questa volta non sia l’ennesimo “cicero pro domo sua”, incrocio le dita e confido che questa sia l’ultima emergenza che funziona solo per gli altri e che adesso si inizi davvero a pensare e fare qualcosa per noi italiani.

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