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Qualcuno ha il “carbone bagnato”

Forse questo modo di dire non è tipico di ogni nostra contrada. Esso ci riporta al tempo in cui la prima forma di energia era quella del carbone e, come ben sa chi ha pratica di barbecue, il carbone deve prima ricevere calore per riscaldarsi e poi, avviata la combustione, ne restituisce molto di più. Si deve, quindi, far fatica sino a che la combustione non è avviata; e la difficoltà aumenta enormemente quando il carbone è bagnato perché bisogna dargli anche l’energia per far evaporare l’acqua. A questo punto è facile immaginare cosa vuol dire “avere il carbone bagnato”, basta mettersi nei panni di un poveretto che deve accendere il focolare utilizzando del carbone imbevuto d’acqua.
 

Quel qualcuno “con il carbone bagnato” si è ritrovato scoperto leggendo un blog anonimo, che metteva alla berlina talune sentenze decisamente impresentabili.
Una per tutte quella del barista che serve del detersivo in un bicchiere d’acqua minerale e viene condannato per contraffazione, ossia per aver aggiunto dell’acqua al detersivo, un po’ come faceva al vino l’oste degli stornelli romani.
Queste ed altre stranezze, involontarie fonti di comicità per un blog tenuto da un magistrato, ha portato il CMS a punire quest’ultimo, che si è per questo dimesso dalla magistratura.
 
Non si sa se il Consiglio, per prendere la sua decisione, abbia fatto un’eccezione al principio, che si è dato sin dal 1968, di non esaminare sentenze e requisitorie, cosa che il magistrato inquisito in questione ha, invece, fatto con quelle dei suoi colleghi. Onestamente valutare chi esercita una professione senza poter considerare quello che fa nel momento più importante del suo lavoro non è cosa facile (e, francamente, assai poco ragionevole).
 
Inoltre non si sa se il CSM si sia anche preoccupato delle evidenti defaillances dei nostri metodi di valutazione negli esami universitari prima e nei pubblici concorsi poi. Forse dobbiamo ritenere una ineludibile capacità italica quella di riuscire a cavarsela in ogni sorta di difficoltà, ivi compresa quella di un esame; ineludibile ed inveterata capacità diventata “prodotto tipico nazionale” da difendere e da tutelare come il chianti e come il parmigiano.
 
Come sono distanti da noi i popoli anglosassoni!
Per loro le prove sono sempre scritte (verba volant scripta manent), con voti in percentuale e senza alcuna sorveglianza dei professori sul corpus degli esaminandi durante il suo svolgimento : un patto d’onore obbliga questi ultimi a fornire le loro risposte scritte senza copiare nulla da alcunché, anche perché sarebbe loro impossibile farlo senza farsi vedere dagli altri e copiare significherebbe cercare di fregare gli altri sopravanzandoli, ossia il successivo automatico allontanamento dalla società civile.
 
Con questi metodi quel signore del detersivo nel bicchiere d’acqua, cui peraltro nessun ha mosso alcun addebito, non sarebbe mai andato molto lontano.

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