Putin e la guerra

L’intrusione accettata dal governo ucraìno nel proprio territorio, intrusione degli USA e della NATO, storicamente fomentatori di guerre in giro per il mondo, guerre che invariabilmente dopo un certo lasso di tempo conseguono il risultato di abbandonare le popolazioni alle vendette dei satrapi locali, intrusione al proprio confine, fu percepita da Vladimir Putin come una minaccia al proprio paese, la Russia.

Fin qui non gli si poteva dare torto.

Sennonché, la sua reazione, giuridicamente eccesso di legittima difesa, non è accettabile.

Scatenare una guerra con sacrificio di milioni di vite umane , distruzione di città, villaggi, monumenti di valore storico, artistico, esodo di comunità di cittadini, famiglie intere, genitori, figli, nonni, anziani, non tutti ingrado di affrontare viaggi perigliosi, problematici, senza meta, esposti al freddo glaciale, tentando di sottrarsi a spietati bombardamenti aerei e terrestri, non è accettabile.

La guerra scatenata da Putin costituisce un orrendo crimine contro l’umanità. Chi commette un tale crimine è un criminale, non ci possono essere dubbi o incertezze, quindi Vladimir PUTIN è un criminale.

Sennonché, il suo comportamento, che sfugge a qualsiasi logica, farebbe pensare a turbe psichiatriche.

Nella fase iniziale egli beneficiò del tacito consenso della Cina di Xi Jin PIN, degli Emirati Arabi Uniti, dell’India, di Israele.

A questo punto, sarebbe auspicabile che i personaggi del suo entourage lo riducessero a più miti consigli destituendolo.

Questa situazione ci ricorda l’attentato posto in atto dagli alti gradi dell’esercito germanico contro Hitler. Gli piazzarono un esplosivo sotto la sedia, ma il tiranno si salvò.

Comunque, la scintilla che ha fatto deflagare la guerra in atto, è scoccata in Ucraìna. Il popolo, i politici ucraini riflettano.