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 Home page > Tribuna Libera > Prescrizione: il dubbio atroce. Attenzione all’ambito civile...

Prescrizione: il dubbio atroce. Attenzione all’ambito civile...

In queste ore il dibattito pubblico è concentrato su due elementi: MES e riforma della prescrizione.

Sul trattato ESM – o MES in italiano – scrissi i primi articoli nel 2012. Purtroppo, quando di un argomento non si parla in tv i cittadini ritengono che un tema non sia importante. Come sosteneva Arbore, quando conduceva “Indietro tutta”: “Se non l’hanno detto in tv, allora non è vero”…

Voglio però soffermarmi sul tema della prescrizione. Perché mai si dovrebbe cancellare l’istituto giuridico della prescrizione? Il nostro sistema giudiziario necessita di un altro tipo di riforma, quella che renderebbe possibile lo snellimento delle cause, e anche di finanziamenti che possano sostenere la buona tenuta di tutto il sistema. Invece a cosa pensano? A mettere i cittadini nella condizione, quando posti in giudizio, di non vedere mai la fine di un processo. In tal modo non si velocizza nulla ma, anzi, si rischia di portare avanti un processo fino alla fine dei secoli.

Mi è quindi venuto un dubbio atroce. In considerazione del fatto che la prescrizione si applica anche in ambito civile, e in questo caso riguarda per esempio la prescrizione dei debiti contratti che, nel caso in cui il creditore non li reclami entro certi termini, non può più avvalersi del diritto di chiedere quanto dovuto, non sarà che dietro questa riforma si nasconda qualcosa di ancora più grave contro i contribuenti italiani?

Provate a pensare alle cartelle esattoriali per esempio. Esistono termini di prescrizione anche per esse. Se passerà la riforma, questa toccherebbe anche questo tipo di prescrizione? Il dubbio è lecito e renderebbe sensata – dal punto di vista di chi la sostiene ovviamente – la volontà di ratificare questa trasformazione in ambito giuridico. In considerazione delle misure sempre più pesanti in ambito fiscale, a pensar male si fa peccato ma...

Ne riparleremo a tempo debito, e mi auguro di aver avuto una predizione del tutto errata…

Foto di TPHeinz da Pixabay 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Persio Flacco (---.---.---.225) 8 dicembre 2019 09:18

    Non mi sembra una predizione errata.

    Se la Giustizia è lenta:

    1. con la prescrizione nel penale, chi ha commesso reati può farla franca; nel civile i debitori possono vedersi cancellare i debiti e i creditori rimangono con un palmo di naso
    2. senza prescrizione nel penale, chi ha commesso reati rimane imputato in attesa di giudizio (poco meno che innocente) sine die; nel civile, i debitori possono tenersi i soldi per anni e i creditori ne dovranno fare senza fino a sentenza definitiva.

    In tutti e due i casi la dizione "all’italiana" viene confermato come sinonimo di "confuso e contraddittorio pasticcio".

  • Di paolo (---.---.---.49) 9 dicembre 2019 09:41

    Vediamola da un altro punto di vista. Con la prescrizione, o meglio con l’abuso indiscriminato e sistematico di questo istituto, il 99% dei processi a carico di politici e manager, o più in generale esponeneti dell’establishment (giornalisti compresi), finisce in un "liberi tutti". Quindi chi ha buoni mezzi economici e può pagarsi un pool di avvocati, tra eccezioni e rinvii e sfruttando le inefficienze della macchina della giustizia se non addirittura compiacenze, ha la pressoché certezza di farla franca (Silvio docet). 

    Poteva continuare cosi? Evidentemente no. Ergo va rimossa almeno dopo un primo grado di giudizio di colpevolezza. Ovvio però che ciò deve essere fatto in una complessiva riforma del processo ( soprattutto penale) che, oltre a fornire i mezzi ponga il magistrato di fronte a precise valutazioni e responsabilità per snellire l’iter processuale.Faccio osservare che la prescrizione fa decadere anche gli eventuali risarcimenti in sede civile.

    Inoltre in tutti i paesi a democrazia avanzata, dopo un primo giudizio di colpevolezza, si è ritenuti colpevoli fino a prova contraria. Esattamente l’opposto di quanto avviene in questo paese dove la presunzione di innocenza, pur in presenza di una condanna, vale fino a sentenza definitiva (ovvero la Cassazione), con i tempi biblici che sappiamo.

    Io mi chiedo cosa spinga il cittadino comune ad opporsi ad una riforma di questo genere, mentre capisco perfettamente chi ha interessi diretti perché permanga questo stato di cose. 

    • Di Persio Flacco (---.---.---.225) 9 dicembre 2019 14:22

      Assolutamente d’accordo con l’analisi; lo sono meno nel considerare la riforma della prescrizione parte della soluzione del complesso (ma neanche tanto) problema della inefficienza della Giustizia. Visto che l’istituto della prescrizione è un espediente per rimediare alla insistenibile lunghezza del procedimento giudiziario, questa riforma è in realtà la riforma di un espediente. smiley

      La soluzione è invece quella che tu accenni in finale: "in tutti i paesi a democrazia avanzata, dopo un primo giudizio di colpevolezza, si è ritenuti colpevoli fino a prova contraria"

      E ciò lo si ottiene facilmente condizionando l’istanza di revisione del processo alla presentazione di validi motivi per l’accoglimento.

      Basterebbe modificare due articoli: uno del codice di procedura penale e uno del codice di procedura civile.

      Purtroppo Bonafede è totalmente sordo da entrambe le orecchie e cieco da entrambi gli occhi, così che non si avvede di ciò che è ovvio.

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