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Praemium Imperiale. Lamberto Dini annuncia i vincitori del Nobel delle Arti 2024

ROMA – Il Praemium Imperiale - assegnato dalla Japan Art Association, la più antica fondazione culturale del Giappone e devoluto dalla Casa Imperiale, consistente in 15 milioni di yen (circa 90mila euro), un diploma e una medaglia, conferiti dal Principe Hitachi, patrono onorario della Japan Art Association, durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Tokyo il 19 novembre – è l’equivalente del nostro Nobel nel campo delle arti.

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Da sinistra Giulio Paolini, Lamberto Dini con la moglie Donatella

 I nomi dei premiati sono stati resi pubblici contemporaneamente in ciascuno dei paesi membri dai Consiglieri Internazionali. Consigliere Internazionale per l’Italia è Lamberto Dini, ex Presidente Del Consiglio, già Ministro degli Esteri e del Tesoro, che li ha annunciati a Roma il 10 settembre, come fa da molti anni con giovanile passione. Lamberto Dini ha tenuto a sottolineare che tra i 5 scelti dai consiglieri del premio, senza alcuna ingerenza politica data l’estrema serietà del meccanismo selezionatore, 3 fossero donne; e come, altresì, il comune denominatore degli artisti fosse il pronunciato interesse per il sociale, per il rispetto dell’identità e per l’ambiente. Era presente il pittore e scultore, insignito del Praemium Imperiale nel 2022, Giulio Paolini che ha chiarito quanto nella creazione artistica ci sia mistero e come "Pulchrum, Creatio, Inspiratio”, “Bellezza, Creazione, Ispirazione” - dedica di apertura del bellissimo volume sul premio – fossero “l’essenza dell’arte”.

Presentatati attraverso video della Japan Art Association, capaci di essenzializzarne le biografie e l’arte con vero senso della narrazione, i premiati sono:

Sophie Calle per la pittura

Artista francese che concentra la sua ricerca esplorando la propria e le altrui vite, attraverso fotografie e testi. Famosi i lavori come Les Dormeurs (“Gli addormentati”, 1979), in cui immortala sconosciuti invitati a dormire nella sua casa, o Douleur Exquise (“Dolore squisito”, 1999-2000), che documenta il dolore provato da un cuore spezzato. Sono opere che raccontano l’umana vulnerabilità, nelle quali la Calle incoraggia il pubblico a interpretare liberamente le sue creazioni, trasformandolo maieuticamente in complice creativo.

Doris Salcedo per la Scultura

Scultrice colombiana, prima colombiana insignita del Praemium Imperiale, Doris Salcedo utilizza materiali consueti come mobili in legno, abiti, petali di fiori per dare volto a temi quali la violenza, il dolore e il ricordo. Le sue opere sono inquietanti, cariche di sofferenza e di forza a un tempo. Chiari esempi sono: Shibboleth del 2007, che affronta il tema della schiavitù e del razzismo; Fragmentos del 2018, in cui l’artista ha coinvolto 20 donne vittime di violenze sessuali durante la guerra civile, che hanno martellato il metallo fuso di 37 tonnellate di armi fino a ottenere piastrelle per pavimentare uno spazio dedicato all’arte e alla memoria.

Shigeru Ban per l’architettura

Architetto giapponese, noto per l’uso innovativo di materiali come cartone riciclato e strutture in legno, crea edifici di monumentale bellezza e funzione sociale. Shigeru Ban ha fondato il Voluntary Architects’ Network per fornire rifugi in zone colpite da disastri naturali e conflitti. “Progetto case ed edifici pubblici, ma offrire soccorso in caso di disastri è il lavoro della mia vita” – dichiara.

Maria João Pires 

Pianista portoghese di fama mondiale, ha iniziato la carriera a soli tre anni, esibendosi per la prima volta a quattro. Dopo aver calpestato i maggiori palcoscenici internazionali, Maria João Pires ha creato il Belgais Centre for the Study of the Arts in Portogallo, promuovendo progetti musicali per bambini svantaggiati. E ancora iniziative in campo artistico che puntano ad educare al rispetto di tutte le culture, dell’ambiente, a creare un’alternativa alla competizione e una dinamica altruistica tra gli artisti.

Ang Lee per il Teatro/Cinema

 Celeberrimo regista taiwanese. Amato dal pubblico per le sue capacità immaginifiche e narrative. Ha vinto l’orso d’oro al festival di Berlino per “Il banchetto di nozze” nel 1993 e nel 1996 per “Ragione e sentimento”. Ha vinto il Leone d’oro alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con I segreti di Brokeback Mou» ĩai» (2005) e, sempre per lo stesso film, l’Oscar quale miglior regista nel 2006. Il Leone d’oro per Lussuria-Seduzione e tradimento (2007). L’Oscar quale miglior regista per Vita di Pi nel 2013. E’ uno dei primi registi ad aver diretto un grande film sul tema dell’omosessualità e sul rispetto dell’identtà sessuale.

La borsa di studio per giovani artisti

Oltre ai premi principali, la Japan Art Association assegna annualmente anche una Borsa di Studio per Giovani Artisti. Per il 2024, il riconoscimento è stato attribuito al Komunitas Salihara Arts Center in Indonesia, primo complesso culturale privato dell’Indonesia dedicato alla promozione di varie attività espressive, inaugurato nel 2008 a Jakarta. La missione del centro è incoraggiare la libertà di pensiero e di espressione, la valorizzazione delle risorse intellettuali, il dialogo interculturale. La borsa di studio erogata è un contributo di 5 milioni di yen (circa 30.000 euro). 

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