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Potere e maldicenza: da Gramsci ad oggi, la storia si ripete

"Dinanzi agli uomini di carattere, perdono la bussola, brancolano nel buio, si disperdono in tutti i vicoli ciechi del pettegolezzo, delle maldicenze, delle diffamazioni". (Antonio Gramsci 1917)

Certo Gramsci ha in sé intuizioni profetiche e in più è pur vero che la storia si ripete nelle linee essenziali e che l'essere umano non è molto mutato nei millenni (scriveva Quasimodo: "Sei ancora quello della pietra e della fionda”).

Date queste due premesse, devo però dire che la frase di Gramsci mi ha impressionata. Ci vedo, oltre che la situazione del nostro Paese in questi tempi tristi e sconclusionati, anche mie vicissitudini personali.

Chi perde la bussola sono i politici (non tutti), le persone di potere, quelle che si credono inattaccabili, onnipotenti e sempre dalla parte della ragione e della verità. Perdono la bussola se qualcuno non china la testa davanti a loro. Il meccanismo che governa i loro atti è quello descritto da Gramsci, uguale in ogni luogo e tempo e per ogni tipo di presunto potere.

Anche i piccoli poteri non sono esenti da questo vizio. Che è poi il vizio del potente senza intelligenza, senza autorità, senza virtù se non la furbizia e la spregiudicatezza.

Davanti a chi non abbassa la testa, costoro senza strumenti di discussione, senza saper rispondere ad alcuna critica ecco che "brancolano nel buio" e poi trovano la loro luce non nel dialogo, nel dibattito, ma nell'intimidazione e con bel crescendo (quasi un climax poetico) nel pettegolezzo, nelle maldicenze e nella diffamazione.

Oggi si parla della macchina del fango. Io non credo che i piccoli, meschini potenti della nostra Italia potranno cambiare d'abito (per chi sa vedere sono già nudi come l'imperatore della favola). Siamo noi Italiani a dover cambiare prospettiva.

Gramellini su "La Stampa" di qualche tempo fa parlava di un'estate più morale, in cui il pettegolezzo non tocca più le persone giacché ben altre sono le preoccupazioni.

Sarebbe auspicabile che la crisi, che rende tutto più serio, cambiasse nel profondo e a lungo la nostra ottica. Per fare un esempio, il più recente, basta discutere del gomito di Umberto Bossi, discutiamo invece sulle effettive capacità di Bossi come uomo politico che è al governo del nostro Paese.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.213) 1 settembre 2011 10:41

    sono pienamente d’accordo con te, il delirio di onnipotenza spesso fa perdere anche ogni benchè minimo principio di rispetto nei confronti di chi non la pensa come te, e siccome è sempre accompagnato dall’ignoranza e dal pregiudizio, non è mai disgiunto da azioni di prepotenza che il potere conferito gli consente di esercitare infangando, umiliando, emerginando chi ha il coraggio di dire quel che pensa: Io purtroppo l’ho vissuto e continuo a viverlo sulla mia pelle perchè continuo, senza probabilmente riflettere sulle conseguenze di cio’ che esprimo denunciando le ingiustizie perpetrate sia nei miei confronti che nei riguardi di altri, .Con cio’ mi ritrovo con ritorsioni nei miei confronti chemi impediscono di svolgere serenamente il mio lavoro, ho messo l’accento su determinate cose che non andavano ed ora mi ritrovo ad essermi trovata mano a mano privata della mansioni che con dedizione svolgevo con il mio lavoro.

    Tutto cio’ perchè non ho chinato il capo! 

    grazie millle se volete scrivermi la mia email è nirmala [email protected]

     

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