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Politica: cinismo e confusione

E’ una manifestazione di scandaloso cinismo degli “oligarchi” della politica e della classe dirigente, su tutti i media ed in tutte le occasioni di dibattito pubblico, l’abitudine di lamentarsi del governo che sostengono, di chiedere sempre finanziamenti e assunzione di personale, accusando contemporaneamente il governo Monti di aver tassato e ridotto in recessione il paese, senza un briciolo di pudore autocritico e senza ricordare di averlo loro ridotto nelle condizioni attuali.

La contraddizione tra un governo che si affanna, per salvare il paese, a programmare riforme e sfornare decreti (finora senza risultati evidenti ed efficaci) e l’atteggiamento dei “professionisti” della politica, che frenano, snaturano, diluiscono quei provvedimenti, ha gettato il paese nella confusione.

Nessuno riesce ad immaginare quale sarà il nostro futuro.

Non si sa con quale legge elettorale si andrà a votare nella prossima primavera, quali e quanti partiti usciranno dalle prossime elezioni, se sarà possibile organizzare maggioranze e coalizioni credibili per governare una crisi così dura, difficile e pericolosa. Se riuscirà il prossimo governo ad arginare scandali e malaffare, mali tanto estesi quanto endemici del nostro tessuto sociale, se riuscirà ad attrarre quei capitali che servono per rivitalizzare l’economia, se riuscirà a razionalizzare un welfare divenuto ingovernabile, insostenibile e sempre più povero ed iniquo.

Se la sanità, la scuola, la giustizia, le poste, le ferrovie, i servizi pubblici locali, le regioni, i comuni, le province, le circoscrizioni non funzionano, anzi macinano debito, chi li ha ridotti in condizioni talvolta irrecuperabili se non la politica miope, dissennata, irresponsabile di classi dirigenti più che trentennali?

Truppe d’occupazione che hanno devastato il proprio paese e con disinvolta faccia tosta intendono continuare a presentarsi come i salvatori di quello che hanno distrutto.

In verità, anche il governo Monti ha deluso le aspettative di veder aboliti privilegi e sinecure, dimostrando mancanza di coraggio e determinazione in occasioni che ne richiedevano.

Che Dio ci assista!

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