Piergiorgio e Mina Welby: una storia d’amore e di libertà in prima serata
Tra liste di politici poco credibili (sia le liste che i politici), imbalsamati come esordienti davanti a uno schermo (Bersani più di Fini), politici più estremi ma più credibili (anche troppo) come il Cetto la Qualunque di Antonio Albanese, tra un emozionato ed emozionante Beppino Englaro, il monologo sulla 'ndrangheta e quello di Paolo Rossi (di cui a volte, però, si capiva a stento quello che diceva) il momento clou della seconda puntata di “Vieni via con me” è il racconto di una storia d'amore: quella di Piergiorgio e Mina Welby. Un monologo che ha raggiunto l’apice con la lettura da parte di Mina Welby della lista delle ultime parole del marito morto a causa della distrofia muscolare.
Una storia d'amore, prima di tutto, ma anche una storia che ha portato in prima serata un argomento tabù. Quello dell'eutanasia e dell'accanimento terapeutico. Alla faccia del politicamente corretto
Se l’aveste perso e non foste tra quei 9 milioni di persone che ieri sera erano sintonizzati su Rai Tre... ve lo riproponiamo
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