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Piccole storie di ordinaria follia: i disabili alla piscina

Fra le iniziative dell’associazione in favore dei disabili Senza Barriere quella di organizzare un corso di nuoto non competitivo in piscina: l’attività sportiva porta benessere a chiunque, ma è addirittura essenziale per chi ha il proprio corpo segnato dalla disabilità. Il figlio di Gino, amico da sempre del vostro cronista, è stato fra i primi ad iscriversi al corso.

Costo di ogni lezione Euro 4,00, oltre l’allenatore, con un taglio di dieci lezioni per un totale di Euro 40,00. Piscina: quella del CONI al villaggio universitario, costruita grazie ad una quota parte dell’immane flusso di pubblico denaro che ha raggiunto l’Università per dotarla di adeguate strutture. Orario: al mattino nei giorni di mercoledì e di sabato. Sembrava tutto normale.

La prima difficoltà è sorta per l’istruttore. Egli lavora per l’Ateneo in qualche ruolo nel corso di scienze motorie e, all’improvviso, ha scoperto che, sino al mese di aprile, non è disponibile il sabato. Gli si chiede di trovare un sostituto.

Stamani Gino è andato per l’iscrizione del figliolo nei magnificenti uffici dell’Ateneo per l’attività sportiva, con meravigliosa vista e con spaziosissimi locali. Ed ecco la prima sorpresa: oltre i quaranta Euro per il primo ciclo di lezioni occorre pagare quindici Euro di iscrizione. Poco male, tanto è una una tantum che si diluisce nel tempo.

Poi la seconda sorpresa: da sabato la piscina resterà chiusa per lavori; e l’impiegata non sa proprio dire quando questi lavori finiranno.

Poi la terza sorpresa: la convenzione fra Ateneo e Senza Barriere dura solo pochi mesi, sino ad aprile (guarda caso sino a quando l’istruttore ha i sabati impegnati). Insomma pagando 40 + 15 Euro non si ha alcuna garanzia di poter fare una sola seduta di nuoto; nella piscina olimpionica costruita con i soldi dell’Erario, ossia di tutti (e non di quelli che attualmente la gestiscono); neanche se il figlio di Gino si volesse cimentare nelle para-olimpiadi (non è che anche là mandano dei falsi invalidi?).

A questo punto Gino sente nell’aria uno strano odore, come un strano impalpabile sentore di zolfo. Si ricorda anche del Celeste Impero e dei suoi onnipotenti Mandarini, cui tanto somigliano nel Meridione d’Italia troppi pubblici funzionari; e decide di desistere.

Anche per questa volta i disabili resteranno nel chiuso delle loro case, emarginati, discriminati ed isolati. Come se avessero la peste.

Prima di chiudere il vostro cronista ricorda John Rawls, principale filosofo della politica contemporaneo, ed uno dei suoi principi fondamentali di giustizia: «Le disuguaglianze economiche e sociali sono ammissibili a patto di dare il massimo beneficio previsto ai meno avvantaggiati». I disabili dovrebbero essere compresi fra i meno avvantaggiati. L’Ateneo ha anche una facoltà di filosofia. Chissà se, oltre Hegel, hanno letto anche John Rawls.

Comunque sia di ciò, il vostro cronista ha ulteriore materia per scrivere una nuova piccola storia di ordinaria follia.

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