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Piazza della Loggia – Non solo per ricordare

Quasi quasi non fa notizia il messaggio del Presidente Napolitano al sindaco di Brescia per l’anniversario della strage di Piazza della Loggia: sicuramente fa più audience quello per le esequie di Yara Gambirasio. Il 28 maggio del 1974 era in corso a Brescia, in piazza della Loggia, una manifestazione dei sindacati e del Comitato Antifascista contro il terrorismo neofascista. Erano gli anni di piombo, quando gli estremismi la facevano da padroni ed ogni fazione cercava di colpire la società civile facendo cadere la colpa sull’avversa fazione. Il riferimento “anni di piombo” è ad un noto film di Margarethe Von Trotta, vincitore del Festival di Venezia del 1981.

Vi era anche il sospetto che servizi segreti deviati partecipassero attivamente al fenomeno, sempre con l’intento di manipolare i destini politici e democratici del Paese. Qualche volta essi sono anche finiti sotto processo, come nel caso della bomba alla Fiera Campionaria di Milano del 25 aprile 1969, per la quale fu condannato l'agente dei servizi segreti infiltrato in Ordine Nuovo Giovanni Ventura.

Per la strage di Piazza della Loggia di Brescia non è stato individuato alcun colpevole.

“Oggi più che mai – invoca il Capo dello Stato – ogni ulteriore e possibile sforzo va compiuto per consentire all’Autorità Giudiziaria di giungere ad attese ed esaurienti conclusioni di verità e giustizia. (...) Il ricordo serva a scongiurare il pericolo che tragedie di questo tipo possano ripetersi”.

Un messaggio sobrio e pacato oltreché incisivo, ma che il cittadino potrebbe anche non considerare esauriente. Perché il ritornello dei servizi segreti che si deviano e fanno quel che ritengono opportuno (o che qualcuno fa ritener loro opportuno) lo si è sentito troppe volte. L’ultima per la cosiddetta trattativa fra Stato e mafia condita da un personaggio da film d’avventura come il signor Franco, di cui ci ha dato notizia il figlio di don Vito Ciancimino, sindaco democristiano e mafioso di Palermo.

Oggi in Parlamento, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR) svolge funzioni di controllo dei servizi e la sua presidenza è affidata per legge ai gruppi parlamentari dell'opposizione, e non è chi non veda che questa è per l’opposizione una cautela da strumentalizzazioni dell’intelligence da parte dell’Esecutivo (questa riforma è stata opera del governo Prodi). Ma il cittadino non è protetto da nessuno e resta all’oscuro di tutte le attività dei servizi segreti anche dopo il lunghissimo periodo del segreto di Stato. Il cittadino sente il bisogno di trasparenza dell’operato dei servizi segreti sia pure dopo il periodo di segreto di Stato. Quanto viene fatto dai servizi segreti deve essere accuratamente memorizzato e consegnato alla Pubblica Opinione appena possibile. In questo, come in tanti altri casi, si sente il bisogno di un cambiamento e ricordare, da solo, non basta e non porta molto lontano.

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