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Pericolo TTIP: il Trattato Transatlantico che permette alle multinazionali di farsi le leggi ad hoc

Attenti alle multinazionali. Ora più che mai. L’accordo TTIP, in via d’approvazione, renderà il mondo ancor più succube delle politiche economiche dei magnati dei colossi che controllano commercio e mercato degli investimenti mondiali.

Una dichiarazioni come “qualsiasi entità economica privata, se espropriata dei suoi attuali investimenti, avrebbe diritto a compensazioni a valore di mercato, aumentate di interesse composto”, presente nella bozza dell’accordo TTIP divulgata dall’UE, è solo un esempio dell’enorme tela di ragno che stanno tessendo per rendere le multinazionali intoccabili e nettamente superiori alle giurisdizioni dei singoli Governi nazionali (tra l’altro in via d’estinzione).

A completare l’astuto disegno previsto dal TTIP, verrà definito anche Multilateral Agreement on Investment (MAI), l’accordo economico internazionale, in fase di discussione “confidenziale” dal 1995 presso OCSE, volto a creare “una una carta dei diritti e delle libertà per le aziende multinazionali, al fine di rendere più facile per gli investitori individuali e aziendali lo spostamento di capitali all’estero in valuta e sotto forma di immobili industriali.

Vi lascio alla lettura dell’articolo di Lorenzo Piersantelli su questo tema, ricordandovi che già nel 2012, nell’articolo Bilderberg: ecco la sporca agenda segreta dei capi del mondo avevo elencato i principali obiettivi a lungo termine del Bilderberg:

Un’identità internazionale. Distruggere l’identità nazionale, cioè depauperare la sovranità degli Stati (come sta accadendo sotto i nostri occhi, ndr), per stabilire valori universali obbedienti ad un unico governo mondiale.

 Un controllo centralizzato della popolazione. Lavando il cervello alla popolazione (attraverso la televisione e gli altri mezzi di comunicazione, anche Internet, ndr), l’obiettivo è quello di eliminare la classe media. 

Una società a crescita zero. Se c’è prosperità, c’è progresso e la prosperità ed il progresso impediscono esercitare la repressione. Prevedono che il fine della prosperità avverrà con lo sviluppo dell’energia elettrica nucleare e con la completa industrializzazione (a parte per i settori informatici e dei servizi) e con la completa esportazione delle più grandi imprese nei paesi dove la manodopera è più economica.

Uno stato di disequilibrio perpetuo. Se si creano crisi artificiali che sottomettano la popolazione ad una coazione continua, si può mantenere uno stato di disequilibrio continuo. 

Un controllo centralizzato dell’educazione. L’Unione Europea e le future Unione Americana e Unione Asiatica puntano ad avere un controllo sulla cultura e sull’educazione dei giovani, sterilizzando il più possibile la storia del mondo.

 Un controllo centralizzato di tutte le politiche nazionali ed internazionali

 La concessione di un maggior potere alle Nazioni Unite. Il sistema dell’ONU ha come obiettivo costruire un governo mondiale dichiarato ed in seguito un governo mondiale di fatto, per poi esigere una tassazione diretta da parte nostra in quanto “cittadini mondiali”. Bella la globalizzazione, vero?

Un blocco commerciale occidentale. In seguito all’espansione del North American Free Trade Agreement (NAFTA), si formerà un’Unione Americano-Europea per fomentare il libero commercio e gli investimenti a livello intercontinentale.

 L’espansione della NATO. Man mano che la ONU continuerà ad intervenire sempre più nei conflitti bellici in Medio Oriente, Africa e così via, la NATO si convertirà nell’esercito mondiale, sotto comando della ONU.

 Un sistema giuridico unico. Il tribunale Internazionale di Giustizia diventerà l’unico sistema giuridico del mondo.

 Uno stato di benessere socialista. Scopo dei rappresentanti del Bilderberg, CFR e della Commissione Trilaterale è creare uno stato di benessere socialista, nel quale si compensano gli schiavi obbedienti e si sterminano gli anticonformisti.

Dopo la crisi, gli attuali lavori in corso per la creazione del TTIP e le diachiarazioni di Draghi sulla necessità di cedere il potere alle entità sovrannazionali e rinunciare alla sovranità dei singoli Stati… beh, vi siete fatti un’idea chiara di dov’è diretto il treno dei magnaccia della politica economica? Spero davvero di sì.

 

Qui l'articolo di Lorenzo Piersantelli, Il “Transatlantic Trade and Investment Partnership” (TTIP): la NATO economica

 

 

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