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Perché difendere questa mediocre Costituzione

Ho sempre criticato le illusioni riposte nella Costituzione, e la sua esaltazione acritica fatta non solo dai moderati di centrosinistra, ma anche da gran parte della sinistra cosiddetta “radicale”. La Costituzione non è mai stata applicata se non in minima parte (scherzando ho detto spesso che l’unico articolo sempre rispettato è il 12 che indica i colori della bandiera nazionale), ma non solo per cattiva volontà dei governanti. La Costituzione è stata scritta in gran parte in modo che rimanesse sulla carta: era stata concepita infatti come una specie di consolazione verbale per il soffocamento delle speranze di trasformazione rivoluzionaria dell’Italia dopo l’abbattimento del Fascismo.

Ho scritto spesso parole aspre contro chi si appellava all’art.11 senza rendersi conto che è stato scritto proprio in modo di facilitare l’interpretazione di Napolitano e dei suoi predecessori, e in perfetta continuità con le tradizioni dell’imperialismo italiano. Mi è parso ingenuo pensare che all’attacco padronale a occupazione e salario degli ultimi trentacinque anni si potesse rispondere appellandosi alle formulazioni poetiche e retoriche dell’art. 1 e 4, anziché lavorando concretamente per ricostruire quella coscienza di classe che è stata deliberatamente cancellata dai sedicenti riformisti, che di vere riforme non ne hanno fatto una sola, e che hanno invece lavorato coscientemente per distruggere ogni tutela del lavoro conquistata con le lotte del 1969-1975.

Insomma, mi sembrava che ci fossero da fare diverse cose più utili che aggrapparsi a una Costituzione con tante ambiguità e nessuna indicazione dei modi per la realizzazione dei bei principi enunciati nella sua prima parte.

Tuttavia ora non posso che condividere la battaglia condotta con energia dal M5S per bloccare una modifica dell’art. 138, proposta dal governo delle larghe intese, e che dovrebbe consentire di facilitare le modifiche costituzionali da sempre nel programma della destra (oggi anche del PD), che ridurrebbero ulteriormente il peso del parlamento, accentuando la tendenza a una concentrazione del potere in senso presidenzialista.

Continuo a non associarmi all’eccessiva esaltazione dell’attuale Costituzione contenuta nell’appello di molti giuristi lanciato su il Fatto Quotidiano, ma non posso non schierarmi al suo fianco, perché ha identificato correttamente il meccanismo che potrebbe fare da grimaldello per la banda di “riformatori” del calibro di Quagliarello, che vorrebbero portare alle estreme conseguenze quel che è già stato iniziato da due decenni: modifiche successive delle leggi elettorali per penalizzare le minoranze, modifiche stupidamente accettate a suo tempo anche dal PRC, che discuteva seriamente se era meglio il modello tedesco o qualche altro, e se la soglia doveva essere al 4 o al 5%, senza avere il coraggio di rivendicare una proporzionale pura, senza dire semplicemente che i mali dell’Italia (compresa l’ingovernabilità) non erano mai dipesi dalle piccole minoranze, ma dalle maggioranze, dai grandi partiti conglomerati di correnti e cricche, e dalla loro ambigua tendenza ad accordarsi dietro le quinte.

Ma c’è in questo progetto una ragione analoga a quella che aveva portato il PCI-PDS-PD ad avallare incredibili referendum e leggi antidemocratiche: sbarrare la strada a una possibile opposizione di sinistra, inizialmente presumibilmente piccola. L’indecente “porcellum” è stato solo il completamento, l’ennesima beffa alla rappresentanza diretta dei cittadini.

Mi rendo conto che ogni volta che leggo Grillo, o qualche comunicato del M5S (non le rare esternazioni di Gianroberto Casaleggio, in genere semplicemente respingenti) mi viene da domandarmi: si accorgono solo ora dello schifo e della scarsa utilità del parlamento? Mi sembra che finore l’abbiano preso sul serio un po’ troppo.

Ho segnalato spesso le ingenuità di certe proteste del M5S, e le frasi stupite con cui commentano le assurde reazioni del due presidenti delle camere alle loro modeste provocazioni. Ma come, sarebbe indecente indossare in aula una giacca con i colori dell’arcobaleno, e non invece lasciare in circolazione inquisiti e indagati? E le commissioni, un ricettacolo di personaggi spesso senza alcuna qualificazione, una vera sine cura per molti, e un mezzo per bloccare leggi e proposte per altri, lo sono solo da ora?

Ma mi rendo conto che da parte mia è stato ingiusto sottolineare queste ingenuità: il M5S sarà ancora inesperto, ma in pochi mesi ha fatto in parlamento molto più di quanto abbiano fatto le sinistre “radicali” (per non parlare delle altre…) in due decenni.

 

Foto logo: A. Majanlahti/Flickr

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