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Perchè al Viminale i "tornelli" non partono mai?

 
BADGE! E’ questa la parola magica: la tesserina magnetica che da sola può dimostrare se davvero l’impiegato è presente in ufficio oppure no! Ma viviamo o no nel bel paese? Nel paese di Berlusconi, Brunetta e del Lodo-Alfano? E allora? Fatta la legge, trovato l’inganno! Esiste il "Mago del Badge", quello che si presenta alle sette del mattino e ne infila cinque tutti in una volta: gli altri quattro colleghi possono dormire tranquilli! C’è la belloccia che usa il badge del suo "amico-dirigente". C’è chi, oltre ad essere un normale impiegato, fa pure l’idraulico e strizza l’occhio alla guardia giurata che presidia il tornello. C ’è l’amichetta del finanziere, impiegata al Tesoro: il militare le presta il badge e lei se ne va a fare la spesa, tanto con quel tesserino si può entrare e uscire quando si vuole. Non si possono mica limitare gli spostamenti delle forze dell’ordine!? C’è pure chi, non ha grandi velleità, ma improvvisamente è diventato amico dell’autista del direttore e allora... via con il badge! E per finire... studiate bene la planimetria del palazzo, ci sono sempre e ovunque gallerie, sotterranei, sottoscala, cunicoli, vie di fuga volute dalla L.626... roba da far impallidire qualsiasi badge!
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Spett.le Redazione,
sona una dipendente del Ministero dell’Interno e presto sevizio al Viminale. Sono ormai mesi che qui non si fa altro che parlare dei famigerati “tornelli” un vero e proprio tormentone (li mettono o non li mettono, e adesso che li hanno installati... li attivano o non li attivano, e quando, e come, e per chi... solo per gli impiegati civili, anche per i polizioti, anche per i prefetti, anche per i vigili del fuoco, anche per gli uffici politici, per tutti o solo per noi....), un sistema di controllo elettronico delle presenze che dovrebbe portare ad un sistema più efficace ed obiettivo della gestione del personale (per quei pochi che ancora non sapessero di cosa sto parlando). La cosa più raccapricciante è che questa soluzione - dettata peraltro dall’art. 3 delle Legge Finanziaria 24.12.2007, n° 244 - è fortemente osteggiata da una vergognosa melina amministrazione-sindacato, tant’è che i tornelli sono stati installati ormai da mesi, ma non partono mai! Il motivo apparente di tale ritardo, che noi dipendenti leggiamo dai comunicati dei nostri sindacati, è il seguente: vanno bene i tornelli, purchè valgano per tutti, impiegati, dirigenti, poliziotti, pompieri e... politici! Per carità, nulla questio sul principio di uguaglianza nel rispetto della norma (tanto... fatta la legge, trovato l’inganno!!! Già si sussurra per i corridoi del Palazzo di "codici ad personam" che eviterebbero la registrazione delle entrate/uscite), ma a me sembra del tutto pretestuosa questa motivazione. Secondo me i motivi veri di questo assurdo ritardo - verificatosi, peraltro, solo al Viminale, dal momento che in tutti gli altri uffici della pubblica amministrazione i tornelli sono in funzione ormai da anni - sono ben altri! Motivi “clientelari” come al solito! Infatti con un controllo elettronico delle entrate e delle uscite del personale, tanti “altarini” verrebbero scoperti. Per esempio, come spiegherebbero “lorsignori” - tabulati alla mano - situazioni in cui alcuni, molti, dipendenti collocati ad hoc in “certi-uffici” percepiscono straordinari, oltre il normale orario di servizio, per un ammontare di 70/120 ore al mese per di più con l’aggiunta di "6 ore" da recuperare per poter beneficiare della settimana corta? Una giornata è fatta di 24 ore, a meno che... non si “concerti” la soluzione di tarare i “tornelli” su giornate della durata di 48 ore! E poi, come si potrebbero nascondere “talune-assenze” alla Ragioneria Generale dello Stato? Come si giustificherebbe il fatto che il pomeriggio gli uffici sono deserti, ma poi tutti riscuotono i compensi derivanti dal lavoro straordinario? Personalmente sono favorevole ad un sistema più rigido di controllo che ponga fine a certi privilegi. Sono pronta ad accettare il binomio: PIU’ SEVERITA’, PIU’ RIGORE E STIPENDI MIGLIORI PER TUTTI! Insomma un sindacato “serio”, una pubblica amministrazione “degna”, dovrebbero lottare per smascherare certi “giochetti” e battersi per far lavorare tutti, meglio, di più ed allo stesso modo. Soltanto con il lavoro, solo con la qualità del servizio offerto ai cittadini, si possono rivendicare situazioni economicamente vantaggiose per “tutti” i lavoratori: SOLO IL LAVORO PAGA! Ma questo, come è naturale che sia in democrazia, resta soltanto un mio personalissimo... pensiero.
di Maria S.

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